oggi martedì, martis, 14 aprile 2015

aladinewsGli eventi di oggi segnalati da Aladinpensiero sul blog Aladinews agorà. PUNT ‘E BILLETTU: Cineteca sarda.
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Da La Nuova Sardegna 14 aprile 2015
Lavoro in Sardegna
Agli ultimi posti in Europa, molto peggio di Estonia, Ungheria e Romania
Tra le zone più depresse c’è il Medio Campidano. Ancora difficoltà per i giovani
È l’isola dei senza lavoro:
cresce il gap con le aree Ue

di Pier Giorgio Pinna
SASSARI La percentuale sarda dei senza lavoro resta da guinness. Ma il primato è negativo: 18,6%. A sud di ogni buon confine Ue, lontano dal sole della ripresa. Così l’isola si avvita su se stessa. E precipita. Sì, perché sul tasso di disoccupazione continua a crescere il divario con altre regioni italiane e con la gran parte dei Paesi Ue. Processo lento. Ma inarrestabile. Quasi un’agonia senza fine. Come oggi svela, in modo impietoso, l’ultimo dossier messo a punto dall’Ufficio Studi di Confartigianato. Linee di tendenza. E se il trend risulta dai dati ufficiali di questi anni, si fa presto a capire quali sono gli elementi concreti ancora più sfavorevoli che emergono dall’analisi della realtà effettiva: basta pensare a tutte le storie di ansia, angoscia e disperazione raccontate giorno dopo giorno dalle cronache. Insomma, il quadro regionale si conferma devastante. E adesso i particolari raccolti dagli analisti dell’organizzazione di categoria descrivono andamenti e prospettive che fanno riflettere a fondo. Nuovi riscontri. Il report della Confartigianato stila una classifica geo-economica elaborando statistiche Istat ed Eurostat. Si prendono in esame, assieme, le posizioni di 55 aree europee e nazionali. Ed ecco subito il primo risultato: in questa graduatoria la Sardegna si colloca all’ottavo posto peggiore. Uno dei fanalini di coda. Seguito soltanto da Grecia e Spagna. Oltre che da Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. Le cifre. Con quel 18,6% di senza lavoro formalmente certificato contro il 4,4% della provincia di Bolzano, il 5% della Germania e il 6,9% del Trentino, l’isola dista 10-12 punti percentuali perfino da zone europee ritenute in passato depresse. Come Estonia, Romania, Repubblica Ceca o Ungheria. E tutto questo senza neanche prendere in considerazione il gap che continua a separarci da Stati tradizionalmente al top per il lavoro come Austria, Lussemburgo, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Svezia, Finlandia. Altri indicatori. I dati resi noti da Confartigianato s’inseriscono in un contesto alla fine dello scorso anno apparso già preoccupante dall’esame di parametri differenti in due recenti inchieste di Svimez e Censis. Nel primo caso era emerso che nel 2013 si erano persi 43mila posti: -7,3% su un totale di 552.100 occupati. Il secondo rapporto aveva messo a nudo aspetti ancora una volta negativi. Come la percezione d’incertezza sull’occupazione: nell’isola pari al 14%, altrove decisamente inferiore. E poi il tasso di mancata partecipazione al lavoro delle donne fra i 15 e i 74 anni. Divario incolmabile con la Sardegna al 35,4%: una percentuale doppia rispetto a numerose aree del Settentrione. Strettamente collegata, la disoccupazione femminile: 17% contro il 9,1% del Friuli, il 6,5% del Trentino, l’8,8% della Lombardia. Ultimo indicatore, la mancanza di lavoro tra i ragazzi di età compresa fra i 25 e i 34 anni: 29,2%, contro una media dell’11,1% nel Nord Italia e del 15% al Centro. Quadro d’assieme. Ora dalle elaborazioni di Confartigianato arrivano altri elementi non incoraggianti. La Sardegna è tra le regioni del Sud Italia che contribuisce ad aggravare i problemi in coda alla lista delle zone Ue dove l’emergenza è più allarmante. Nel Medio Campidano, per esempio, si registra una disoccupazione generale del 27,9%. Tasso che rende le cose in quest’area dell’isola peggiori perfino rispetto a quelle della Grecia, ferma al 26,5% nonostante la crisi impetuosa che l’attraversa da anni. Spread. L’intera Sardegna pare comunque sprofondare in una china dalla quale risalire sta diventando difficile. Per l’isola, come per altre regioni meridionali, dal 2012 a oggi il divario con il Nord non ha fatto che accentuarsi. Fra l’altro, stando sempre all’ultimo dossier predisposto dall’Ufficio Studi dell’organizzazione di categoria delle imprese artigiane, in qualche misura arrivano a tratti segnali di rilancio dalle manifatture nazionali. Eppure, il discorso non è generalizzato. E certo non si può dire lo stesso per la Sardegna. Neppure su questo versante. Nel settore il calo del lavoro, durante il 2014, è stato dell’8,2%. Le attese. A ben vedere, dopo l’ennessimo report rimane insomma un unico elemento sicuro. In Europa l’isola è più a Sud del profondo Sud: almeno per il momento, lontanissima dalle luci di una ripresa.

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