Architettura Ad Alghero. Hanno ragione gli studenti, ma anche Pigliaru, al quale spetta dare impulso alla costruzione dell’Università della Sardegna
di Franco Meloni
La recente vicenda del Dipartimento di “Architettura ad Alghero” (notate la denominazione, su cui tornerò) merita una riflessione che vada oltre la richiesta del contributo regionale aggiuntivo (aggiuntivo rispetto a quanto l’Università di Sassari, a cui afferisce il Dipartimento, trasferisce alle proprie strutture interne). Sgombriamo subito il campo dalla questione contingente, dicendo che il Consiglio regionale ha fatto bene a deliberare eccezionalmente tale elargizione al fine di non danneggiare gli studenti e che bene ha fatto il presidente Pigliaru a pretendere che venisse inserita nella delibera la motivazione del contributo, con preciso riferimento alla “posizione di eccellenza raggiunta dal dipartimento”. Come ha riferito SardiniaPost, Pigliaru si è letteralmente impuntato: “Tutti sappiamo – ha detto – che Alghero sia un’eccellenza, prima in classifica in molti ranking nazionali, come il Censis, di indubbia autorevolezza. Ma quando si danno soldi pubblici, bisogna fissare una regola generale. Se quindi la ragione per la quale si finanzia Architettura è la premialità, allora lo si scriva espressamente. Questo vuol dire tutelare anche tutti quei dipartimenti e facoltà che aspirano a diventare eccellenza. A tutti vanno date pari opportunità”. Chiusa questa vicenda si apre ora quella di grande importanza che comporta un riordino del sistema universitario pubblico della Sardegna. Questione che rientra nella competenza primaria dello Stato, ma che non può vedere la Regione estranea, anche per la sua specificità, minacciata quanto sappiamo, ma tuttavia formalmente esistente di “Regione Autonoma”. Come abbiamo già detto chiaramente, il Governo italiano al riguardo ha espresso la propria determinazione: le due Università sarde devono unificarsi o associarsi in una vera federazione, con un solo consiglio di amministrazione e comuni strutture tecnico amministrative. Di questo ne sono pienamente consapevoli le dirigenze accademiche che dovrebbero concertare una linea comune con la Regione per costruire l’Università della Sardegna, con una struttura rispondente da una parte alle impostazioni del sistema universitario italiano, dall’altra alle esigenze della Sardegna. Occasione quantunque obbligata che può essere affrontata con spirito positivo e innovativo e nella ricerca di un coinvolgimento quanto mai diffuso e attivo dei territori. Cosa molto diversa da quanto si sta facendo, laddove il dibattito è sequestrato nelle segrete stanze dei Palazzi. Si crea allora una situazione che ha del paradossale: da una parte si chiede che tutto resti com’è e che si salvaguardino gli antichi privilegi, più o meno legittimi, dall’altra si tenta di costruire un discorso nuovo, che affronti la nuova situazione, ma lo si fa in modo paludato, senza parlare chiaro, se non per quanto si è costretti a giustificare per dare conto dei compromessi. Così Bibo Cecchini, che pur è un innovatore, ma che in questo caso si limita a chiedere di salvare il salvabile, sbotta annunciando le dimissioni da direttore: “tutti sanno che nel giro di pochi anni ci sarà una sostanziale unificazione dei due atenei sardi. È un lucido, insensato disegno che alcuni ambienti politico-culturali perseguono da tempo: Sassari conserverà verosimilmente soltanto Medicina, Agraria e Veterinaria, il resto sarà concentrato nel capoluogo regionale. Peccato che in questa logica di spartizione che va bene a tante persone ci sia una realtà come la nostra considerata inaffidabile perché fuori da tutti i giochi, da tutte le famiglie, da tutte le appartenenze” . Ma perché le cose devono andare come prevede Cecchini che rimarca solo le derive negative sorvolando sugli aspetti positivamente innovativi che dovrebbero poter consentire la costruzione di un buon sistema universitario della Sardegna, che ci piace riassumere nell’Università della Sardegna? Eppure lo stesso Cecchini per la vicenda di Architettura auspica una “Grande Scuola di Architettura della Sardegna nel Mediterraneo, aperta la mondo”. Tale prospettiva, che già nel presente si traduce in concrete collaborazioni tra i Dipartimenti di Architettura di Alghero e di Cagliari, risulta ben delineata nell’ottimo servizio sulla vicenda di Alghero, fatto dalla rivista on line Sardarch, che, tra l’altro, riporta due interviste a Alessandra Casu, ricercatrice del Dipartimento, la quale specifica con chiarezza il progetto di attuazione di detta Scuola e fa presente le difficoltà che insorgono rispetto all’effettiva integrazione tra le strutture dei due Atenei sardi, prevalentemente legate all’inefficiente sistema dei trasporti nella nostra Isola.
E, allora? Concludendo (per ora). Francesco Pigliaru, il presidente non il professore universitario, prenda in mano la situazione e alla luce del soìe, non appena sia stato eletto in nuovo rettore dell’università di Cagliari, avvii il processo di ristrutturazione del sistema universitario pubblico della Sardegna, che stante le interlocuzioni in corso, dovrebbe caratterizzarsi come vera federazione tra i due Atenei storici, che preveda la diffusione in tutto il territorio sardo delle sedi universitarie, pertanto, oltre che a Cagliari e a Sassari, anche nelle sedi di Alghero, Oristano, Nuoro, Olbia, Iglesias, (ne manca qualcuna?), senza duplicazioni non giustificate dalle esigenze degli studenti e dal perseguimento dell’efficienza ed efficacia dei servizi della didattica, della ricerca scientifica e dell’amministrazione. In questo quadro è probabile che la sede di Architettura permanga proprio ad Alghero. Ma sotto l’egida dell’Università della Sardegna. D’altronde, per tornare all’incipit del presente articolo, i fondatori della Facoltà (ex Facoltà, oggi solo Dipartimento, per effetto della cosiddetta riforma Gelmini) di Architettura di Alghero (che esordì come progetto di Facoltà di Architettura del Mediterraneo) hanno situato il loro progetto all’interno dell’Università di Sassari solo perché non era possibile fare cosa diversa, ma hanno cercato in tutti i modi di segnare una distinzione, quando non anche una separazione netta da quell’Ateneo, presentandosi come “AAA Architettura Ad Alghero“, evidenziando tale impostazione nel logo che la rappresenta. Non è un caso che la trattativa per il riconoscimento del contributo aggiuntivo sia stata portata avanti in prima persona dal direttore Arnaldo Bibo Cecchini e non, come sarebbe stato naturale, dal rettore dell’Università di Sassari, che forse per tali ragioni ha ben volentieri delegato!
In finale una proposta apparentemente riduttiva: la Regione e i due Atenei scelgano subito un logo che rappresenti il sistema universitario pubblico sardo, l’Università della Sardegna, magari affidandone la realizzazione alle due Architetture di Alghero e di Cagliari, anticipatamente unite nella Scuola di Architettura dell’Università della Sardegna. E si vada ovviamente avanti, con determinazione, con quanto c’è da fare verso l’Università della Sardegna! Seguiamo con attenzione e partecipazione.
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- Le foto sono tratte dal servizio giornalistico della rivista on line Sardarch
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UNA DOCUMENTAZIONE PERTINENTE
(Dalla pagina fb di Mario Bruno, Sindaco di Alghero) Ho parlato a lungo ieri e oggi con il Presidente Pigliaru. Architettura ad Alghero, oltre ai 300.000 euro che potrebbero non pesare solo sull’Ateneo di Sassari, in quanto premialita’ per l’eccellenza in Sardegna, sarà riconsiderata nei contributi volti a coprire le spese di un dipartimento che non sta nella sede di Ateneo. Sarà a breve rivalutata dalla giunta regionale l’Università diffusa nel territorio, valutati oggettivi costi standard di ciascun corso lontano dalla sede di Ateneo e tra questi anche quelli di Architettura ad Alghero. La convenzione Università Regione potrà essere il luogo della certificazione della continuità di finanziamento sulla base del riconoscimento di sede decentrata e della conclamata eccellenza. Mi sembra buono. Ora bisogna passare ai fatti. Per Alghero, per Olbia, per Iglesias, per Nuoro, per Oristano, per Sassari e Cagliari. Per una Università sarda che deve fare il salto di qualità, riconoscendo le punte avanzate, la’ dove sono, con tutte le difficoltà e tutti i meriti.
Alghero, 1 marzo 2015
L’assemblea permanente degli studenti del DADU di Alghero vuole sottolineare il ruolo della politica locale nella mediazione tesa a risolvere la vertenza AAA, che anche dopo la finanziaria rimane inevitabilmente aperta, date le parole spese in aula dal presidente Pigliaru. La nostra assemblea si compiace dell’unità espressa dai nostri rappresentanti, a prescindere dal colore politico, e particolarmente rivolge i ringraziamenti agli on. Luigi Lotto e Marco Tedde che hanno rappresentato la ragionevolezza delle nostre istanze. Un ringraziamento va anche al Sindaco Bruno e all’assessora Esposito, che si sono spesi e si stanno spendendo nel rimarcare l’affetto che la città nutre per il dipartimento. L’assemblea ritiene inoltre utile sottolineare che questo impegno non si limita solo al pregio conferito dall’avere un dipartimento nel proprio territorio di competenza, ma ne stabilisce l’importanza per il valore aggiunto che esso garantisce, profondendo cultura e stimoli che giovano alla comunità tutta, facendo sì che AAA e Politica, costituendosi come reciproci interlocutori nelle discussioni che interessano i processi del territorio, diano il via ad una nuova strategia nella progettazione del futuro.
Un particolare ringraziamento che esula dalle considerazioni sulla politica locale va all’assessora Firino che oltre all’incontro cordiale avuto con l’assemblea in Regione, si è resa disponibile ad un contatto costante con i nostri delegati, al fine di aprire un dialogo costruttivo sul futuro dell’istruzione pubblica e dell’università in Sardegna.
— con Luigi Lotto e altre 4 persone.
di Gianni Olandi
«Non siamo disposti a perdere la facoltà di architettura. Non lo è la città, gli algheresi, la classe politica e l…
Mario Bruno
Ho parlato a lungo ieri e oggi con il Presidente Pigliaru. Architettura ad Alghero, oltre ai 300.000 euro che potrebbero non pesare solo sull’Ateneo di Sassari, in quanto premialita’ per l’eccellenza in Sardegna, sarà riconsiderata nei contributi volti a coprire le spese di un dipartimento che non sta nella sede di Ateneo. Sarà a breve rivalutata dalla giunta regionale l’Università diffusa nel territorio, valutati oggettivi costi standard di ciascun corso lontano dalla sede di Ateneo e tra questi anche quelli di Architettura ad Alghero. La convenzione Università Regione potrà essere il luogo della certificazione della continuità di finanziamento sulla base del riconoscimento di sede decentrata e della conclamata eccellenza. Mi sembra buono. Ora bisogna passare ai fatti. Per Alghero, per Olbia, per Iglesias, per Nuoro, per Oristano, per Sassari e Cagliari. Per una Università sarda che deve fare il salto di qualità, riconoscendo le punte avanzate, la’ dove sono, con tutte le difficoltà e tutti i meriti
Arnaldo Cecchini Buon giorno a tutti. Buona domenica.
Ho appena avuto una lunga conversazione telefonica con il PresidenttePigliaru, che ringrazio per avermi chiamato.
Abbiamo condiviso molte considerazioni, alcune delle quali mi permetto di riassumere, sperando di avere interpretato bene:
- la necessità di una rivisitazione complessiva, numeri alla mano, della situazione complessiva delle sedi decentrate, che consideri anche la situazione di Alghero.
- l’opportunità che il finanziamento per i risultati raggiunti sia separato dalla ripartizione tra le due Università.
- l’attenzione che va sempre data alle motivazioni delle spese e dei finanziamenti (io ho sottolineato l’avverbio sempre).
Abbiamo anche convenuto sull’importanza che le Università sarde abbiano presidi territoriali di qualità.
Il Presidente ha anche ribadito la sua stima per i risultati ottenuti da AAA e per il suo ruolo nel territorio.
Il Presidente si è impegnato a studiare soluzioni per modificare sin da subito quel che può essere modificato nella direzione auspicata.
Ho fatto presente al Presidente che molti degli elementi quantitativi e qualitativi necessari per “i numeri alla mano” erano contenuti nel dossier che abbiamo provveduto a inviargli e che – forse – se fossimo riusciti a incontrarci prima molti equivoci avrebbero potuto essere chiariti: ovviamente mi sono assunto la responsabilità dei difetti di comunicazione che possiamo avere avuto.
Abbiamo anche concordato sul fatto (se ce ne fosse stato bisogno) che non c’è una “guerra” tra noi e la Giunta regionale e tanto meno tra noi due.
Nel ringraziare il Presidente Pigliaru, penso che sia opportuno che gli studenti lo invitino a un incontro.
Ieri ho anche avuto un colloquio telefonico, molto cordiale e amichevole, con l’Assessora Firino, che ha confermato gli impegni che aveva preso con la nostra delegazione a Cagliari.
Penso che questa interlocuzione sia molto positiva. Penso che aiuterà molto la battaglia dell’Assemblea permanente e faciliterà la vita del mio successore.
Evviva AAA.
Antonio Sotgiu Mi permetto di esprimere un punto di vista personale. Se per ogni buona intenzione, per ogni promessa di sostegno, per ogni “occhio di riguardo”, per ogni annuncio di finanziamento da parte del politico di turno (che si tratti di Soru, di Cappellacci o Pigliaru…) il Dipartimento avesse ricevuto un euro, oggi avrebbe accumulato un tesoro miliardario. Il presidente Pigliaru dovrebbe spiegare alla comunitá di AAA e agli algheresi il motivo del mancato riconoscimento del dipartimento come sede distaccata. Perché é questo che non ci é ancora chiaro. Tutto il resto secondo il mio punto di vista é un film giá visto. Un film che non “non entusiasma” piú granché.
Mario Bruno Al di là del l’entusiasmo, credo occorra perseguire questa strada. Alghero non è mai stata nella decentrata, nasce nel capitolo “avvio corsi universitari ad Alghero” con finanziamenti complessivi per 10 milioni di euro e nel 2007 entra nel fondo unico. Solo per due anni siamo riusciti a far passare in Consiglio 500.000 euro (2007 credo) e 750.000 euro (2008) vincolati, non dipendenti dalle percentuali riservate, per norma, ai due Atenei. Ora mi sembra – anche per le battaglie degli studenti – si possa arrivare al riconoscimento dei costi aggiuntivi perché università decentrata rispetto all’Ateneo.
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(Dalla pagina fb degli Studenti Dadu)
Alghero, 1 Marzo 2015
Care tutte cari tutti,
questo comunicato nasce dalla volontà di rendere i giusti meriti ad una persona che, ben prima della nascita di questo Movimento, ha saputo spendersi in difesa del nostro Dipartimento: Arnaldo Bibo Cecchini.
In questi anni il Direttore, con il suo impegno e le sue battaglie, ha dato prova dello straordinario Amore che nutre per una singolare e moderna realtà universitaria quale è Architettura ad Alghero.
Gli siamo grati di aver impegnato la sua persona, spesso anteponendo le necessità del Dipartimento alla sue esigenze private, in una lotta quotidiana che consentisse la preservazione di una filosofia educativa e di insegnamento che ha saputo distinguersi a livello internazionale.
Arnaldo Bibo Cecchini non è semplicemente il Direttore del Nostro Dipartimento ma è un Maestro di vita, una persona che ha saputo trasmetterci valori dimenticati, ideali antichi e la consapevolezza che l’impegno del singolo può fare la differenza in una comunità.
E’ forse quest’ultimo ma non ultimo straordinario messaggio di indipendenza intellettuale e analisi critica della realtà, che ha portato alla nascita di uno straordinario Movimento Studentesco, Indipendente, svincolato dalle logiche del potere e capace di agire in Totale Autonomia.
Le malelingue che vedono nel Movimento un’emanazione delle volontà del Direttore sono coloro che non hanno la capacità di cogliere il cambiamento, sono i fautori e fruitori dell’immobilismo della nostra società, personaggi abituati per loro natura ad essere acritici e a prendere ordini dall’alto.
Arnaldo Bibo Cecchini ha sempre favorito la piena Indipendenza del Movimento nel rispetto del Suo pensiero, della Sua onestà e del suo ruolo .
Oggi il Dipartimento si trova orfano di un Grande Direttore ma il Movimento gioisce per aver acquisito tra le sue fila un validissimo sostenitore.
“Ci insegnano a ricordare le idee e non un uomo; perché l’uomo può fallire, l’uomo può essere catturato, può essere ucciso e dimenticato. Oltre cento anni dopo ancora una volta un’idea può cambiare il mondo”
— con Arnaldo Cecchini.
Arnaldo Cecchini Credo di non meritare tutto quel che dite. Ma mi fa piacere quel che mi dite. E mi piacerebbe essere come mi descrivete. Grazie. Soprattutto voglio dirvi che sono persone come voi che danno una speranza alla nostra terra. Donne e uomini liberi. E con la schiena dritta. Grazie.
Studenti Dadu
Alghero, 1 marzo 2015
L’assemblea permanente degli studenti del DADU di Alghero vuole sottolineare il ruolo della politica locale nella mediazione tesa a risolvere la vertenza AAA, che anche dopo la finanziaria rimane inevitabilmente aperta, date le parole spese in aula dal presidente Pigliaru. La nostra assemblea si compiace dell’unità espressa dai nostri rappresentanti, a prescindere dal colore politico, e particolarmente rivolge i ringraziamenti agli on. Luigi Lotto e Marco Tedde che hanno rappresentato la ragionevolezza delle nostre istanze. Un ringraziamento va anche al Sindaco Bruno e all’assessora Esposito, che si sono spesi e si stanno spendendo nel rimarcare l’affetto che la città nutre per il dipartimento. L’assemblea ritiene inoltre utile sottolineare che questo impegno non si limita solo al pregio conferito dall’avere un dipartimento nel proprio territorio di competenza, ma ne stabilisce l’importanza per il valore aggiunto che esso garantisce, profondendo cultura e stimoli che giovano alla comunità tutta, facendo sì che AAA e Politica, costituendosi come reciproci interlocutori nelle discussioni che interessano i processi del territorio, diano il via ad una nuova strategia nella progettazione del futuro.
Un particolare ringraziamento che esula dalle considerazioni sulla politica locale va all’assessora Firino che oltre all’incontro cordiale avuto con l’assemblea in Regione, si è resa disponibile ad un contatto costante con i nostri delegati, al fine di aprire un dialogo costruttivo sul futuro dell’istruzione pubblica e dell’università in Sardegna.
— con Luigi Lotto e altre 4 persone.
Studenti Dadu
http://www.publicart-publicspace.org/…/weare-architettura-a…
PUBLIC ART & PUBLIC SPACE – International multidisciplinary project of artistic design of urban…
The Department of Architecture, Design and Urbanism DADU (Sardinia, Italy) recognized at the national level by its quality, nowadays experiences a moment of…
PUBLICART-PUBLICSPACE.ORG
Studenti Dadu
Ecco un comunicato per l’estero… Ognuno lo traduca nella lingua conosciuta… forza… cando si pesat su bentu est pretzisu bentulare!
Il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, sta ad Alghero (Sardinia) ed è una sede decentrata dell’Università di Sassari, vive oggi un forte momento di crisi, nonostante sia riconosciuta come una delle eccellenze italiane, e annoveri una serie di iniziative e collaborazioni che ne hanno fatto una scuola di respiro internazionale.
I problemi nascono da una mancanza di fondi e di stabilità finanziaria che inspiegabilmente la Regione Sardegna, che pure dedica svariati milioni di euro alle sedi decentrate, non è disposta a garantire alla sede di Alghero.
Inoltre la situazione dell’Università italiana in generale pare verrà ulteriormente vessata da decisioni che pongono criteri che poco corrispondono ad una vera valorizzazione della pubblica istruzione. In seguito a queste premesse, gli studenti del DADU di Alghero sanciscono la nascita di un’assemblea permanente, in segno di protesta per le decisioni che minano alle basi la sopravvivenza di una Scuola di qualità, non garantendo un’equa e meditata distribuzione dei fondi, senza una linea che pianifichi le azioni per un miglioramento complessivo della resa dei dipartimenti. La mobilitazione studentesca mira a creare una rete che entri nel merito di queste decisioni, in linea coi principi costituzionali che conferiscono alle istituzioni la rappresentanza del volere popolare e che dovrebbero vederle attente alle istanze che vengono dal basso.
Studenti Dadu
18 h ·
http://www.sardegnalive.net/…/architettura-dietrofront-dell…
GianLuca Spezzigu ha scritto sul diario di Philippe Daverio — con Studenti Dadu presso Facoltà di Architettura di Alghero.
Studenti Dadu
Ieri alle 15.41 ·
Purtroppo la situazione, con le dimissioni del NOSTRO DIRETTORE (sarà sempre il nostro direttore), la situazione si fa ancora più difficile, pertanto l’assemblea comunica che:
A seguito del colloquio avuto con l’assessora Firino, il giorno 24 febbraio 2015, in cui ci è stato avanzato un buon compromesso nella stesura dell’emendamento che doveva risolvere la vertenza AAA, e preso atto che all’assessora non è stato possibile prendere la parola in aula, e che il presidente Pigliaru ha corretto l’emendamento oralmente, adducendo motivazioni non coerenti ai principi da noi espressi e richiesti, comunichiamo la nostra intenzione di proseguire con una mobilitazione di carattere nazionale e internazionale. Difatti la presa di posizione in aula consiliare che lega il finanziamento per AAA a solo un anno, e lo vincola al solo merito accademico, tra l’altro senza esprimere criteri certi, e umiliando le condizioni di territorialità ribadite dall’on. Tedde e dall’on. Lotto, mette a rischio la sopravvivenza del nostro dipartimento ed apre scenari di potenziale arbitrarietà nella gestione e nei finanziamenti da dedicare all’istruzione pubblica. Prendiamo inoltre atto che le parole pronunciate in seduta lasciano adito al dubbio che ancora non sia stata ancora delineata una strategia a lungo termine per la valorizzazione e per la costruzione di un’università che risponda ai principi costituzionali.
Le nostre richieste sono e saranno:
1)Fondi aggiuntivi e non sottrattivi rispetto alla dotazione di Ateneo.
2)Riconoscimento dello status di sede decentrata rispetto al Rettorato
3)Reintegro del mancato finanziamento per l’anno 2014
L’assemblea rinnova la richiesta e la proposta di un dibattito aperto sull’università sarda. Auspica inoltre la possibilità di incontrare il presidente Pigliaru nella nostra sede (decentrata) per potere dare e avere la possibilità di un’adeguata argomentazione delle rispettive proposte.
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Da SardiniaPost
Finanziaria 2015, per Architettura Alghero 300mila euro. Ma il direttore pronto allo sciopero della fame
27 febbraio 2015 Politica
Per il dipartimento di Architettura di Alghero arrivano i soldi, una quota “non inferiore a 300mila euro annui”. Li ha stanziati il Consiglio regionale dopo un lungo dibattito sull’ennesimo emendamento presentato a favore del polo universitario catalano. La linea, però, l’ha dettata il presidente Francesco Pigliaru, con una correzione al testo. Il governatore ha preteso che venisse inserita la motivazione del contributo. Ovvero, “la posizione di eccellenza raggiunta dal dipartimento”.
L’emendamento passato – sui cinque presentati in questi giorni – è il numero 883. Il primo firmatario è il consigliere di Sassari, Luigi Lotto (Pd), ma il via libera al contributo è stato sottoscritto dall’intera assemblea. Pigliaru si è letteralmente impuntato: “Tutti sappiamo – ha detto – che Alghero sia un’eccellenza, prima in classifica in molti ranking nazionali, come il Censis, di indubbia autorevolezza. Ma quando si danno soldi pubblici, bisogna fissare una regola generale. Se quindi la ragione per la quale si finanzia Architettura è la premialità, allora lo si scriva espressamente. Questo vuol dire tutelare anche tutti quei dipartimenti e facoltà che aspirano a diventare eccellenza. A tutti vanno date pari opportunità”.
Il finanziamento assegnato ad Alghero e inserito nell’articolo 28 su “Autorizzazioni di spesa” dovrebbe chiudere una lunga protesta, portata avanti dal direttore del dipartimento, Arnaldo Bibo Cecchini che nei giorni scorsi, con un’intervista a Sardinia Post, aveva attaccato la Giunta. Poi la protesta di studenti e docenti, martedì, sotto il Consiglio regionale, quando è cominciato l’esame della Finanziaria 2015, arrivato ormai alle battute finale. La somma stanziata per Architettura è esattamente quanto il dipartimento ha preso sino al 2013. L’anno scorso, invece, il contributo è stato sospeso. Di lì la mobilitazione.
Tuttavia, l’emendamento del Consiglio non soddisfa Cecchini che in un post su Facebook, alle 13,10, ha scritto: “Il dipartimento di Architettura design e urbanistica sta ad Alghero. Chiunque dica il contrario è ignorante o in malafede o entrambe le cose. Le mie dichiarazioni successive non saranno così pacate, ma le farò da privato cittadino. Chiederò al Professor Pigliaru di venire a motivare le sue ragioni di fronte alla comunità di Architettura ad Alghero. Se il mio medico mi autorizza per dare forza a questa legittima richiesta inizierò domenica uno sciopero della fame. Tanto sono grasso”. Dal dipartimento filtra che non sono state riconosciute due rivendicazioni su tre. Ovvero un risarcimento per il 2014, anno in cui è stato congelato il contributo, e il riconoscimento come sede decentrata.
Rammarico espresso, sempre su Facebook, dal sindaco di Alghero, Mario Bruno. “Architettura – ha scritto – è salva, ma si poteva fare di più, con più coraggio. Ora la Giunta deve dare continuità ai finanziamenti nella convenzione Università-Regione. Non è giusto che sia solo l’ateneo a farsi carico di Architettura, anche se lo slittamento di Olbia nel fondo dell’università diffusa ha liberato risorse. Non posso non rimarcare che, ancora una volta, si è agito in emergenza. Non è stata riconosciuta la oggettiva difficoltà che ha Architettura ad Alghero come sede decentrata, unico dipartimento non nella sede di Ateneo. Si è ribadita la centralità del dipartimento e l’eccellenza dei risultati”. Sulla mobilitazione complessiva, Bruno dice: “Sono stati determinanti gli studenti, ma anche la caparbietà di tanti, tra i quali i consiglieri del territorio, con Luigi Lotto primo firmatario dell’emendamento. A tutti va il mio grazie, ma bisogna lottare ancora”. (al. car.)
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(La Nuova Sardegna 1 marzo 2015) Il direttore di architettura di Alghero Cecchini: «Pigliaru mi ha deluso
ho deciso di dimettermi»
di Andrea Massidda
SASSARI Venerdì sera ha annunciato sul suo profilo Facebook un imminente sciopero della fame, poi ha staccato il telefonino sino al primo pomeriggio di ieri. «Avevo esami, per questo ho spento il cellulare. Anzi, a dire il vero l’ho fatto anche per evitare che la rabbia mi facesse straparlare. Ora però sono di nuovo zen», spiega Arnaldo Cecchini, direttore del dipartimento di Architettura di Alghero. Sarà, ma visto che il medico gli ha impedito di digiunare e che quindi lo sciopero è saltato, durante quella fase sonno/lavoro/meditazione ha maturato l’idea di dimettersi dal suo incarico. Al centro della scelta, «irrevocabile e già formalizzata con una lettera al rettore Massimo Carpinelli», la delusione per come sono andate le cose in consiglio regionale due giorni fa, quando l’assemblea di via Roma ha approvato l’emendamento che stanzia 300mila euro al presidio accademico catalano. Un premio una tantum per i risultati eccellenti ottenuti in questi anni, come il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha voluto evidenziare nel testo del provvedimento. Cosa che – per quanto sembri paradossale – ha fatto cascare le braccia a Cecchini, il quale si aspettava un atto in grado di garantire al dipartimento una serenità economica duratura. «In realtà – spiega lui stesso – con i miei studenti avevamo fatto una richiesta molto precisa: quella di trasformare Architettura di Alghero in una sede decentrata capace di avere una continuità di finanziamenti propri. E invece, sotto forma di riconoscimento per meriti, non abbiamo ricevuto soldi aggiuntivi, ma sottratti di fatto alla dotazione già prevista per l’ateneo di Sassari. Insomma, una vera beffa». Cecchini dice che non tornerà sui suoi passi. E questo nonostante Pigliaru abbia cercato invano di parlarci. «Sì – ammette il direttore -, in effetti quando ho riacceso il telefono ho visto la sua chiamata e gli ho risposto con un messaggio: se deciderà di venire qui da noi a spiegare agli studenti e ai docenti il perché di quell’aggiunta all’emendamento posso assicurargli che sarà accolto con grande cordialità e magari riuscirà anche a convincerci di aver fatto la cosa giusta. Però io ritornerò comunque a fare il ricercatore. Ho meditato a lungo e devo ribadire che non è giusto e saggio che io continui a dirigere questo dipartimento. Del resto, se l’assemblea degli eletti dai sardi ha deciso che non ritiene di dover considerare importante e utile per la nostra terra che ci sia una sede universitaria ad Alghero, io non posso che adeguarmi alla volontà dei rappresentanti del popolo sovrano». Parole cariche di amarezza che appaiono ancora più chiare nel commento successivo. «Sono lieto che il consiglio regionale riconosca gli ottimi risultati che abbiamo ottenuto ad Alghero, ma non sono lieto che non riconosca la nostra specificità di sede decentrata. Non sono lieto che il merito e l’eccellenza non siano premiati con risorse aggiuntive, ma ritagliate sulla quota dell’università di Sassari, poi non sono lieto che il finanziamento non sia previsto per il triennio. E non sono lieto che l’eccellente 2014 non sia stato finanziato neanche con un centesimo». Finito? Macché. Per quanto in versione zen, Cecchini è un fiume in piena. Al punto che prova a dare una sua spiegazione al destino del dipartimento algherese. «Nessuno lo vuole dire apertamente – si sfoga -, ma tutti sanno che nel giro di pochi anni ci sarà una sostanziale unificazione dei due atenei sardi. È un lucido, insensato disegno che alcuni ambienti politico-culturali perseguono da tempo: Sassari conserverà verosimilmente soltanto Medicina, Agraria e Veterinaria, il resto sarà concentrato nel capoluogo regionale. Peccato che in questa logica di spartizione che va bene a tante persone ci sia una realtà come la nostra considerata inaffidabile perché fuori da tutti i giochi, da tutte le famiglie, da tutte le appartenenze. Così – conclude il direttore di Architettura – si insiste nel considerare la nostra una sede accademica suburbana. Ma Alghero non sta a Sassari come Monserrato sta a Cagliari. E mi dispiace che molti cittadini algheresi non abbiano la percezione di quanto stia accadendo: non li sento ostili, ma nemmeno tanto interessati. E allora io lascio».
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Sulla pagina fb di Sardarch Architettura
ABC su fb “Sono molto amareggiato perché le pacate, colte e intelligenti riflessioni che i nostri studenti, dottorandi assegnisti hanno portato nelle sedi del governo della nostra terra, non siano state ascoltate. Non dico accolte, dico ascoltate. So che loro continueranno a cercare di farsi capire. Io purtroppo devo farmi da parte. Spero che l’esito complessivo di questa vicenda non sia una pesante battuta d’arresto per il processo di costruzione di una Grande Scuola di Architettura della Sardegna nel Mediterraneo, aperta la mondo. Ma temo che lo sarà.”
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