Elezioni del nuovo Rettore dell’Università di Cagliari. Facciamo uscire il dibattito dal Palazzo. Spazio ai candidati. Le proposte del candidato Giorgio Massacci
Aladinews segue con grande interesse la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Rettore dell’Università di Cagliari. Daremo spazio ai candidati che, lo ricordiamo, devono presentare il loro programma entro il 27 febbraio prossimo (dopo Maria Del Zompo, Luigi Raffo e Giacomo Cao, si presenta ora Giorgio Massacci, mentre nei prossimi giorni proseguiremo con gli altri eventuali candidati, mano a mano che disporremo della loro documentazione). Ribadiamo che daremo ulteriore spazio a commenti, proposte, riflessioni, che ci perverranno da chiunque abbia qualcosa di interessante da dire. Percorreremo la rete per pescare informazioni, documenti, etc. utili per diffondere quanto più possibile la partecipazione al dibattito e per favorire utili sintesi. Non ci stanchiamo di ripetere (riferimenti su Aladin e su altre News): l’Università è troppo importante per essere lasciata nelle mani dei soli professori, come la guerra in quelle dei generali.
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La LETTERA di GIORGIO MASSACCI
A tutto il Personale dell’Ateneo, alle Studentesse e agli Studenti
Confermo con questo messaggio la presentazione della mia candidatura alle prossime elezioni alla carica di Rettore della nostra Università.
Nei prossimi incontri con tutte le componenti mi propongo di illustrare la mia visione dell’Università e di discutere con voi le tematiche più importanti.
L’Università italiana sta attraversando una fase molto delicata, che mette davvero a rischio un valore fondamentale: mi riferisco al diritto allo studio, che nel caso specifico delle Università della nostra Isola significa continuare a garantire l’opportunità per le giovani generazioni di poter conseguire qui in Sardegna una formazione avanzata con la possibilità di scegliere nell’ambito di un’offerta formativa riccamente articolata, caratterizzata da una qualità elevata, significativa in riferimento a prospettive non solo locali, ma anche nazionali e internazionali, nella quale ricerca e didattica costituiscono il binomio inscindibile che ha caratterizzato l’istituzione universitaria sin dalla sua nascita.
Non dobbiamo rinunciare a sostenere tale diritto al livello politico più alto, allo scopo di ottenere significativi cambiamenti della politica nazionale che, a dispetto di vacui proclami di segno contrario, continua a penalizzare pesantemente il settore dell’alta formazione. - segue -
Siamo costretti a constatare ogni giorno che viene disattesa sinora l’unica strada possibile per uscire dalla crisi nell’universo globalizzato: puntare su ricerca, innovazione e alta formazione, includere e valorizzare – anziché escludere e costringere a migrare – le giovani intelligenze che malgrado tutto continuiamo a formare e che riscuotono successo in tutto il mondo. Perciò, mentre è un nostro preciso dovere etico fare l’uso migliore possibile delle sempre più scarse risorse di cui disponiamo, dobbiamo anche costruire un tessuto di consenso, convincendo l’opinione pubblica e il governo nazionale che ormai non sono più rinviabili:
§ una politica di reclutamento straordinario dei giovani che saranno il nerbo dell’Università futura;
§ una drastica revisione di quella scelta sciagurata che concentra tutte le risorse nelle aree già più forti e avvantaggiate, dando nuove opportunità umane e finanziarie solo a chi impone agli studenti le tasse più alte, e rischia di impoverire in modo irreparabile la grande tradizione di ricerca e la rete diffusa dei nostri Atenei.
In questo contesto, peraltro, è più importante che mai l’azione di governo dell’Ateneo, che deve far leva su un piano strategico di ampio respiro e condiviso, fondato su dati concreti e su un’approfondita analisi dei processi che li determinano, su una gestione competente, attenta e sistematica, sulle risorse interne, consistenti nel valore delle persone che operano nell’Università e per l’Università, il cui impegno è stimolato e sorretto dalla passione, in assenza di gratificazioni e persino, talora, di un semplice riconoscimento. La possibilità di agire positivamente su questi aspetti ci consente di sperare in un futuro di sviluppo e innovazione per l’Ateneo e per l’intera società sarda.
Vi è, tra gli altri, un elemento cardine della mia visione di Università, che voglio sottolineare sin d’ora e che è coerentemente collegato sia al programma che intendo proporre, sia alle modalità secondo le quali ritengo che il Rettore debba interpretare il proprio mandato. Tale elemento cardine risiede nella consapevolezza che i risultati che l’Ateneo può raggiungere dipendono dall’apporto di tutte le componenti e dei singoli. Il mandato rettorale deve essere svolto attraverso modalità inclusive, partire dal presupposto che la varietà delle componenti sia una ricchezza, mirare a ricercare e valorizzare le qualità uniche di ogni persona, considerare che il contributo (anche critico) degli altri è utile, non pericoloso, coordinare le attività ai fini del superiore interesse dell’istituzione valorizzando la flessibilità e le autonomie nel rispetto del principio di sussidiarietà.
I ruoli di servizio da me svolti (responsabile del servizio di prevenzione e protezione, presidente di corso di studi, preside di Facoltà, componente del Senato Accademico) testimoniano che le dichiarazioni di principio appena enunciate si sono sempre tradotte nell’operare pratico. Le spontanee attestazioni di apprezzamento, ricevute nel tempo e da più parti, sono state lo stimolo più importante alla decisione di candidarmi, assunta dopo lunga riflessione, e mi inducono a guardare con ottimismo al nostro futuro.
Giorgio Massacci
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Prof. ing. Giorgio Massacci
Ordinario di Sicurezza del Lavoro e Difesa Ambientale
DICAAR – Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura
Università degli Studi di Cagliari
Via Marengo, 2
09123 Cagliari (Italy)
Tel. ++39 070 6755530
FAX ++39 070 6755523
E-mail massacci@unica.it
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