Elezioni del nuovo Rettore dell’Università di Cagliari. Facciamo uscire il dibattito dal Palazzo. Spazio ai candidati. Le proposte del candidato Giacomo Cao


Aladinews segue con grande interesse la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Rettore dell’Università di Cagliari. Daremo spazio ai candidati che, lo ricordiamo, devono presentare il loro programma entro il 27 febbraio prossimo (dopo l’esordio con Maria Del Zompo e con Luigi Raffo, si presenta oggi Giacomo Cao e nei prossimi giorni proseguiremo con gli altri candidati, mano a mano che disporremo della loro documentazione). Ribadiamo che daremo ulteriore spazio a commenti, proposte, riflessioni, che ci perverranno da chiunque abbia qualcosa di interessante da dire. Percorreremo la rete per pescare informazioni, documenti, etc. utili per diffondere quanto più possibile la partecipazione al dibattito e per favorire utili sintesi. Non ci stanchiamo di ripetere (riferimenti su Aladin e su altre News): l’Università è troppo importante per essere lasciata nelle mani dei soli professori, come la guerra in quelle dei generali.
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La LETTERA di GIACOMO CAO
Giacomo Cao ft micro1

Ai professori di ruolo
Ai ricercatori a tempo indeterminato
Ai ricercatori a tempo determinato
Agli assegnisti di ricerca
Agli amministrativi
Ai tecnici
Agli studenti

Carissime e Carissimi,
è con grande entusiasmo che Vi comunico ufficialmente la mia candidatura alla carica di Rettore dell’Ateneo cagliaritano per il periodo 2015-2021.

Le ragioni di questa mia candidatura sono tante ma ritengo soprattutto che l’esperienza, le conoscenze, la credibilità e dunque mi auguro la stima, maturate in tanti anni di attività, possano e debbano, anzi, essere messe al servizio della nostra Università, per la sua crescita e la sua capacità di attrarre anche studenti e ricercatori stranieri. E’ ovviamente ancora presto per parlare del programma complessivo che mi propongo di definire tenendo conto dei Vostri contributi e di tutti quelli che potranno emergere da una discussione e un confronto che mi auguro ampi e partecipati, nonostante l’irrituale accelerazione imposta alle elezioni.
Pur tuttavia, nell’intento di consolidare i risultati positivi raggiunti, portare a termine azioni ampiamente condivise, cambiare il passo sulle criticità esistenti, utilizzando l’insegnamento degli errori commessi nel passato, mi permetto di illustrare alcune azioni relative ai principali obiettivi che riguardano il mantenimento del carattere generalista, solidale e dinamico di un Ateneo che sappia coniugare armonicamente didattica e ricerca, il miglioramento dei servizi offerti agli studenti, il reclutamento di docenti di qualità, il pieno coinvolgimento con relativa premialità del personale tecnico-amministrativo, il miglioramento del rapporto con il sistema sanitario regionale, l’attrazione di risorse finanziarie da più fonti, l’internazionalizzazione, la condivisione delle scelte e la trasparenza della loro implementazione nell’ambito di una gestione efficace ed efficiente, l’attenzione al patrimonio, all’edilizia e alle grandi opere in un contesto di razionalizzazione degli spazi. - segue -

Con riferimento agli studenti, la didattica e i servizi offerti, intendo puntare verso la certezza nella durata degli studi, servizi e strutture migliori e adeguate alle necessità. Tali obiettivi imporranno un uso attento delle risorse, con un continuo controllo della qualità del sistema, con forme di comunicazione e orientamento sempre più efficaci e con un’intensificazione del rapporto tra Ateneo e territorio, ponendo sempre più l’attenzione ai temi degli alloggi, delle borse di studio, dei trasporti e delle opportunità lavorative. Particolare attenzione verrà posta anche nei riguardi degli studenti di dottorato, che rappresentano linfa vitale per consentire proficuamente lo svolgimento dei progetti di ricerca in essere e per pianificare quelli futuri.

In relazione al corpo docente sarà necessario garantire un reclutamento di qualità che valorizzi, anche nel caso dei ricercatori a tempo determinato e degli assegnisti, il merito sulla base del quale sarà sviluppato un sistema di ripartizione di risorse più equo. Sarà utile un’ attenta azione di controllo e verifica dei percorsi di assunzione di personale docente di ogni qualifica, onde garantire prioritariamente la messa in ruolo di attori capaci di contribuire al miglioramento dell’Ateneo facendo riferimento agli standard internazionali ed europei, oltre che a quelli nazionali. Occorrerà inoltre trovare forme adeguate per il riconoscimento del carico didattico della formazione di terzo livello (dottorati e scuole di specializzazione), come pure armonizzare i carichi didattici dei docenti.

Appare necessario valorizzare, anche per mezzo di adeguati strumenti finanziari, a differenza di quanto fino ad ora è avvenuto, il personale tecnico – amministrativo che rappresenta un patrimonio da coinvolgere attivamente nella vita e nelle decisioni dell’Ateneo. Sarà necessario dunque prevedere un incremento dei percorsi di formazione, anche con il coinvolgimento diretto dei docenti, e la creazione di snelli gruppi di lavoro per svolgere al meglio gli incarichi, velocizzando procedure e servizi, valorizzando la formazione da implementare con uno spirito vero di crescita professionale.

In relazione al rapporto con il sistema sanitario regionale, sarà opportuno rivisitare la Convenzione Regione-Università che definisce i rapporti tra Università e azienda e altri aspetti come ruolo, orario e retribuzione dei docenti e del personale coinvolto. Sarà necessario che l’Ateneo si coordini con le direzioni delle aziende ospedaliero-sanitarie di riferimento. Tale funzione potrà essere svolta dall’area medica dell’Ateneo con una adeguata dose di autonomia, attraverso il suggerimento delle strategie di sviluppo che risultano essenziali per il rapporto con la Regione – principale soggetto programmatore dell’attività sanitaria – e con gli ospedali, pubblici e privati, con i quali possono essere stipulati utili rapporti convenzionali.

Con riferimento alla ricerca, il trasferimento tecnologico e il reperimento di fondi sarà utile e opportuno lavorare a stretto contatto con il territorio, incrementando i rapporti con la Regione, Sardegna Ricerche, CRS4 (Centro di Ricerche Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna), CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), Consorzio INSTM (Interuniversitario Nazionale di Scienze e Tecnologie dei Materiali), INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) attraverso la pianificazione comune di azioni formative, culturali, di ricerca e di comunicazione. Sarà determinante ampliare la partecipazione dei ricercatori ai bandi competitivi di ricerca europei e migliorare la possibilità di ottenere i finanziamenti, attraverso il sostegno di queste azioni con risorse economiche specifiche che prevedano il potenziamento degli uffici amministrativi con la creazione di una vera e propria “task force” di Ateneo per la progettazione europea che operi in un contesto di “lobby” legittima a Bruxelles. La “task force” dovrà anche occuparsi, attivando un sistema di individuazione delle opportunità di finanziamento di progetti mappandole sulle competenze interne, della predisposizione di progettualità che possano concorrere con successo a bandi nazionali, non solo emanati dalla Regione, dal MIUR ma anche da MISE, MAE, ecc., come pure a bandi e opportunità e internazionali, in capo ad esempio alla Banca Europea e alla Banca Mondiale. In questo contesto appare necessario poter disporre di risorse umane in capo all’Ateneo che svolgano la propria azione in Regione, presso i ministeri e la Comunità Europea. Con riferimento al rapporto con il territorio, occorre riportare in primo piano l’orgoglio della città e della regione per l’Ateneo, orientandolo a compiere scelte funzionali alla città, anche nella logica della Città Metropolitana, recentemente proposta da più parti. Ne deriverebbe anche un maggior senso di appartenenza da parte degli studenti, dei docenti e di tutto il personale tecnico-amministrativo.

Per proseguire la vocazione all’internazionalizzazione del nostro Ateneo occorrerà allargare il raggio d’azione ad aree ancora poco “esplorate” come i Paesi dell’America centrale e del Sud America che possono godere senza troppe difficoltà degli insegnamenti impartiti nella nostra lingua. Sarà necessario migliorare i servizi di accoglienza e semplificare le procedure amministrative per gli studenti stranieri, come pure incrementare la numerosità dei corsi tenuti in lingua inglese nei settori in cui ciò risulta possibile ed utile, potenziando il supporto amministrativo al processo di internazionalizzazione. Specifici percorsi di creazione delle cosiddette “English Division”, utilmente messi a punto in altri atenei a livello nazionale e internazionale, potrebbero essere proposti e varati con l’ausilio di congrue forme di incentivazione del corpo docente che si rendesse disponibile.

Per una gestione moderna ed efficiente dell’Ateneo, un obiettivo primario sarà la rivisitazione dello Statuto con la messa a punto dell’insieme dei regolamenti che dovranno essere più snelli e di più facile applicazione. In particolare, occorre definire meglio le competenze nei rapporti tra organi, così come i rapporti tra Dipartimenti e Facoltà e il ruolo dei coordinatori dei corsi di studio, i cui compiti devono essere commisurati agli strumenti a loro disposizione. Dovrà essere realizzato anche un nuovo portale dell’Ateneo e migliorata la comunicazione, pensando in primis allo studente, ma anche alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, applicando le più classiche forme di promozione e reclamizzazione in essere nelle università più evolute. Con riferimento al sistema di autogoverno ed al ruolo dei dipartimenti, sarà necessario operare in modo da valorizzare il ruolo di organo di indirizzo del Senato Accademico favorendo uno stretto rapporto dialettico tra esso ed il Consiglio di Amministrazione, attuando al contempo azioni di ascolto e di confronto costruttivo con tutte le componenti dell’Ateneo stesso ed in particolare con i Dipartimenti. Sarà necessario facilitare la più intensa collaborazione tra centro e periferia che spesso tendono ad essere in contrapposizione. Si ritiene necessario rivedere le singole procedure, informatizzando al più possibile i processi ed estendendo l’uso corrente della firma digitale nella gestione documentale. Sarà necessario tenere sotto controllo gli indicatori principali desunti dal D.Lgs. 199/2011 e dal D.Lgs. 49/2012 che sono stati individuati dal MIUR per la verifica della sostenibilità economico, patrimoniale e finanziaria degli Atenei e per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento. In particolare tali indicatori, pur essendo al momento positivi per l’Ateneo, permettono solo l’attribuzione di base dei punti organico ma non contribuiscono a quelli ottenibili attraverso la premialità che concorre anche alla determinazione, attraverso la valutazione della qualità della ricerca (VQR), del fondo di finanziamento ordinario (FFO). Quest’ultimo verrà attribuito anche sulla base del cosiddetto costo standard che potrà essere utilmente ridotto per incrementare l’FFO ad esempio attraverso l’incremento degli studenti in corso e, nei casi necessari, attraverso l’incoraggiamento della condizione di studente part time. Occorrerà inoltre procedere sempre più spediti verso il sistema AVA (Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento), che costituisce l’insieme delle attività che prevedono l’introduzione del sistema di accreditamento iniziale e periodico dei corsi di studio e delle sedi universitarie, della valutazione periodica della qualità, dell’efficienza e dei risultati conseguiti dagli atenei e il potenziamento del sistema di autovalutazione della qualità e dell’efficacia delle attività didattiche e di ricerca delle università.

Sul tema edilizia, grandi opere e patrimonio dell’Ateneo occorre una razionalizzazione degli spazi che soddisfi le esigenze di tutti evitando gli sprechi. In particolare, occorre portare a termine i progetti in corso e porre estrema attenzione agli investimenti futuri, prevedendo anche la possibilità di alienare edifici i cui costi di ristrutturazione e/o manutenzione si rivelassero anti-economici. In particolare, oltre agli interventi previsti nel complesso di Monserrato per il potenziamento dei laboratori e delle strutture per la didattica, si darà seguito all’appalto per la ristrutturazione della ex clinica “Macciotta” e alla realizzazione del Blocco Nuovo Sanità, i cui costi di realizzazione sono stimati in circa 40 MEuro a valere su fondi europei e della Regione. Il nuovo blocco consentirà il rientro, presso strutture universitarie idonee, di colleghi di indiscusso valore oggi in capo ad ASL diverse dalla AOU. Sarà comunque necessario contribuire a rendere Cagliari città universitaria, anche attraverso la realizzazione di adeguati Campus, di cui si è ampiamente parlato nel recente passato. Appare necessario porre l’attenzione ad iniziative volte all’utilizzo di fonti di energie rinnovabili ed al risparmio energetico. Sarà opportuno intraprendere una significativa azione volta ad investimenti in sicurezza nei laboratori ed alla gestione dei rifiuti in modo da allineare l’Ateneo agli standard europei. Il patrimonio culturale e museale dell’Ateneo, tra cui la struttura dell’Orto Botanico, inspiegabilmente chiuso in giorni della settimana durante i quali potrebbe essere utilmente visitato, dovrà essere valorizzato e divulgato.

Tutte queste azioni naturalmente non dovranno mai derogare dal doveroso riferimento a principi di onestà, correttezza amministrativa, trasparenza nelle decisioni, ascolto e attenzione a tutte le esigenze, specialmente dei più deboli.

L’esperienza e l’aderenza a questi principi possono essere testimoniate dalla pregressa attività di: docente e ricercatore per cui si rimanda al Curriculum Vitae reperibile nel sito http://people.unica.it/giacomocao/curriculum/, rappresentante dell’Ateneo nel Consorzio INCA, direttore del Centro Interdipartimentale di Ingegneria e Scienze Ambientali, direttore del Laboratorio di Cagliari del Consorzio INCA, componente del CdA del Consorzio Promea, presidente dei CdA della IM Srl e della DNM Srl (spin-off dell’Ateneo), responsabile della Unità di Cagliari del Dipartimento di Energia e Trasporti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, componente eletto in rappresentanza dei professori di prima fascia nel CdA dell’Ateneo prima dell’approvazione dell’attuale Statuto e presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna.

Appare utile infine confermare che si intenderà operare sviluppando processi che riaffermino il senso di appartenenza e un’etica della responsabilità tra il personale docente e tecnico-amministrativo secondo un approccio manageriale che appare sempre più significativo e probabilmente dirimente, perché le nuove sfide sono soprattutto verso l’esterno, e non solo al nostro interno. Sarà necessario competere con maggiore determinazione anche tra Atenei, tenendo conto di un quadro normativo ed economico non favorevole. Particolare attenzione, con un ruolo decisamente attivo del Rettore, va posta a tutte le possibilità di acquisire risorse dall’esterno, in particolare instaurando stretti rapporti, a livello nazionale e internazionale, con le imprese e le relative organizzazioni come pure con tutti i soggetti pubblici che possano concorrere a sostenere finanziariamente l’Ateneo. La sfida per il prossimo sessennio è decisamente ardua, ma con un Ateneo coeso e più efficiente i risultati non tarderanno ad arrivare.

Nel restare a disposizione per recepire considerazioni, contributi, critiche, suggerimenti e sollecitazioni, l’occasione è gradita per porgere a tutti Voi molti cari saluti.

Giacomo Cao

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