Riprendiamoci la scuola popolare di Is Mirrionis: 40 anni dopo tra storia e futuro. Assemblea pubblica
- Giovedì 4 dicembre, con inizio alle 17.30, a Cagliari, in via Doberdò 101.. – La pagina fb dell’evento.
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Il comunicato dell’Associazione Gramsci Cagliari e la Biblioteca popolare L’Albero del Riccio
Negli anni Settanta, nel quartiere di Is Mirrionis, ha svolto la sua attività la Scuola popolare dei Lavoratori. Prima dell’istituzionalizzazione delle 150 ore per il diritto allo studio, la scuola ha consentito a centinaia di lavoratori del quartiere e del resto della città di acquisire una seria preparazione culturale, e anche di conseguire il titolo di licenza elementare e media. Questa esperienza, condotta da un gruppo di universitari e di laureati, che si poneva nella scia degli insegnamenti di don Lorenzo Milani, ha costituito un grande esempio di solidarietà sociale e di pratica di riscatto culturale dei ceti popolari, che oggi sembra importante ricordare, valorizzare, riproporre nei suoi elementi fondanti di solidarietà e impegno sociale e culturale. La scuola popolare negli anni si è trasformata in Comitato di quartiere e successivamente in Centro culturale Is Mirrionis, fino alla fine degli anni ’90 quando l’edificio è stato murato e di fatto sottratto ai cittadini.
Oggi lo stabile versa in uno stato di degrado e di abbandono mentre sarebbe importante restituirlo alla sua funzione originaria cioè di spazio di partecipazione, incontro e scambio. In un momento di profonda crisi non solo economica, ma anche culturale, soprattutto nei quartieri popolari dove con maggiore forza si diffonde il fenomeno dell’abbandono scolastico e della devianza sociale, è necessario da un lato recuperare la memoria di una esperienza di democrazia e partecipazione e dall’altro pensare alla restituzione dell’edificio come centro a carattere socio-culturale. - segue -
Per questi motivi l’Associazione Gramsci Cagliari e la Biblioteca popolare L’Albero del Riccio vi invitano a partecipare all’assemblea pubblica: Riprendiamoci la scuola popolare di Is Mirrionis: 40 anni dopo tra storia e futuro, che si terrà Giovedì 4 Dicembre alle 17.30 in via Doberdò 101 a Cagliari.
In quella sede sarà possibile raccogliere le firme a sostegno della Petizione popolare che chiede il recupero del Centro sociale e l’intitolazione alla Scuola popolare dei lavoratori della piazza sita nel tratto di via Is Mirrionis parallelo alle vie Cadello, Baronia, Cornalias, Seminario.
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- La foto è di Gabriele Mura
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ECCO IL TESTO DELLA MOZIONE, EMENDATA, CHE DOVREBBE ESSERE DISCUSSA E APPROVATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DI CAGLIARI martedì 23 novembre 2014
Mozione sull’ex asilo (poi centro sociale) sito nella piazzetta di via Is Mirrionis tra la via Cadello, la via Baronia e la via Cornalias
Premessa
Negli anni Cinquanta, il quartiere di Is Mirrionis – come altri quartieri della città – è stato oggetto di interventi di edilizia residenziale pubblica a opera del Comune e di diversi Istituti che hanno curato la realizzazione dei piani di edilizia sovvenzionata che nel tempo si sono succeduti: a partire dall’INA Casa, fino alla Gescal e, in
ultimo, lo IACP (più tardi trasformatosi in Area).
In generale questi interventi, realizzati in un clima di grande crisi e instabilità economica in cui occorreva dare alloggio immediato alle decine di migliaia di sfollati provenienti dal centro storico della città e dai paesi dell’interno, hanno costituito una valida risposta alle esigenze abitative dei ceti popolari, con rispetto della
qualità materiale dell’edilizia, la presenza di servizi e l’utilizzo di standard urbanistici elevati in termini di dotazione di spazi verdi, distacchi stradali, distanziamento tra corpi di fabbrica, tutelando in certa misura il territorio da logiche di tipo speculativo.
Detti requisiti qualitativi sono riscontrabili in diverse zone del quartiere e, in particolare, nella zona del quartiere sita tra la via Cadello, la via Baronia e la via Cornalias, a cui si riferisce specificamente la presente mozione.
La conformazione di detta zona del quartiere, in cui il numero di piani degli edifici diminuisce man mano che ci si sposta verso la piazza interna centrale e in cui le sezioni stradali si restringono e diventano più ”tortuose” via via che ci si avvicina agli spazi pubblici, garantisce l’“isolamento” degli spazi pubblici dai grandi flussi e genera uno spazio raccolto, attraversato quasi esclusivamente dai residenti e adatto alla vita di quartiere.
I servizi pubblici, non esclusivamente di tipo commerciale, sono stati progettati e realizzati per garantire l’autosufficienza al rione con attrezzature a disposizione dei cittadini, molte delle quali di carattere sociale ed educativo: lo spazio pubblico centrale, destinato a verde, con porticato (ora non più esistente) e panchine
(recentemente ripristinate dal Comune), così come il centro sociale (ora in totale degrado), avevano compiutamente definito una vera e propria “unità di vicinato”, integrata da un sistema di spazi aperti più piccoli ricavati tra le costruzioni.
Il progetto prevedeva anche un campetto da gioco, programmato ma mai realizzato. È da mettere in evidenza come tali inerventi, tra l’altro progettati da illustri architetti, come Maurizio Sacripanti, costituiscono modelli esemplari, oggetto di riconoscimento e di studio nelle Università, tra le quali quella di Cagliari, a opera della Facoltà di Architettura (vedasi saggio di Antonella Sanna, Enrico Corti e altri su “L’Architettura INA Casa (1949-1963) – Gangemi Editore Spa”).
Infatti, l’intervento di Sacripanti può essere considerato un esempio magistrale di Edilizia Residenziale Pubblica in cui gli spazi esterni diventano una estensione dell’alloggio, nell’ottica di favorire la vita all’aperto, la socializzazione degli abitanti e il gioco dei bambini a differenza di tanti altri esempi esistenti in città e in tutta Italia.
Tra le dotazioni di carattere sociale ed educativo del quartiere è stato citato il Centro sociale nel tempo utilizzato anche come asilo. Ma la più recente utilizzazione dell’edificio è stata quella di centro culturale e sede del comitato di quartiere e, soprattutto, di una vivace esperienza di Scuola Popolare dei Lavoratori,
che negli anni Settanta ha consentito a centinaia di lavoratori del quartiere e del resto della città di acquisire una seria preparazione culturale, acquisendo – in alcuni casi – il titolo di licenza elementare e – nel maggior numero dei casi – media inferiore.
Tale circostanza ha consentito a molti lavoratori miglliori prospettive di lavoro e, spesso, il proseguimento di ulteriori percorsi formativi.
Questa esperienza, condotta da un gruppo di universitari e laureati, che si poneva nella scia degli insegnamenti di don Lorenzo Milani, pensatore cattolico e animatore della Scuola Popolare di Barbiana, ha costituito un grande esempio di solidarietà sociale e di pratica di riscatto culturale dei ceti popolari che oggi sembra importante ricordare, valorizzare, riproporre nei suoi elementi fondanti di solidarietà e impegno sociale e culturale.
Attualmente lo stabile versa in stato di grande degrado, che è importante superare per restituire la struttura al suo utilizzo più congeniale, al servizio del quartiere e della città.
Rilevato che
il quartiere di Is Mirrionis è il quartiere più popoloso dell’intera città – i dati del censimento del 2011 rilevano 13 mila residenti e 2 mila fuori sede (quasi il 10% dell’intera popolazione cittadina) -, di cui oltre il 25% è rappresentato da persone anziane. Il tasso di disoccupazione è del 22% e si constata un alto abbandono scolastico. I dati sull’istruzione dicono che la percentuale di persone con la licenza elementare è del 20,04%, media del 31,7%, il 25,4% dispone di
un diploma e il 14,8% di una laurea o di un diploma universitario.
Nonostante la presenza di numerosi servizi di carattere commerciale, si rileva l’assenza e la necessità di spazi di aggregazione sociale. Il quartiere è, infatti, molto carente rispetto alle esigenze dei residenti.
Il quartiere di Is Mirrionis è caratterizzato da un’altissima densità di studenti universitari e di persone anziane e la presenza di un Centro sociale rappresenterebbe un’occasione di socializzazione e confronto tra generazioni.
All’interno del quartiere, specificamente nella zona considerata, non sono presenti presidi di natura socioculturale.
L’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa intende realizzare all’interno dell’edificio 4 alloggi per persone con disabilità.
Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta
- a intitolare la piazza su cui prospetta l’edificio alla “Scuola popolare dei lavoratori” in memoria dell’attività meritoria svolta in quei luoghi e del fermento culturale che li ha caratterizzati, che tuttora costituiscono sprone all’impegno sociale e culturale per il quartiere e per la città;
- ad aprire un’interlocuzione con Area per verificare lo stato della progettazione degli alloggi per persone con disabilità e l’eventuale cronoprogramma degli interventi sull’edificio esistente;
- nel caso in cui non esista ancora un progetto esecutivo, di valutare che l’edificio – o almeno una parte di esso – venga utilizzata per attività di carattere socioculturale e di aggregazione in modo da dare risposta alle richieste del quartiere e recuperare la qualità urbanistica e architettonica del complesso;
- perché – vista l’emergenza abitativa che caratterizza la città di Cagliari – vengano individuati ulteriori locali in cui realizzare alloggi popolari adeguati anche per persone con disabilità.
Francesca Ghirra
Sergio Mascia
Sebastiano Dessì
Filippo Petrucci
Enrico Lobina
Giuseppe Andreozzi
Matteo Lecis Cocco Ortu
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