in giro con la lampada di aladin…
- Fondazioni universitarie, un argomento su cui torneremo presto, nell’ipotesi di costituire una fondazione unica dell’Università della Sardegna. Dal sito del Coordinamento nazionale delle Fondazioni Universitarie .
Dodici fondazioni universitarie italiane a raccolta.
LE FONDAZIONI UNIVERSITARIE RIUNITE A VENEZIA
VENEZIA 24 settembre 2014. Oggi Ca’ Foscari ospita il V Convegno Nazionale delle Fondazioni Universitarie Italiane con ospiti di prestigio fra cui Alberto Baban, presidente della Pmi di Confindustria, il presidente della Crui Stefano Paleari, e Luciano Balbo, il più importante venture capitalist italiano
VENEZIA – Sono dodici in tutta Italia, da Milano a L’Aquila passando per la Fondazione Alma Mater di Bologna che detiene il primato della prima fondazione universitaria italiana nata nel 1996.
Dal 2007 le fondazioni italiane si sono riunite in un Coordinamento (partecipato anche da rappresentanti del Miur e della Crui) che ha scelto Venezia come sede del V Convegno Nazionale in programma in aula Baratto a Ca’ Foscari mercoledì 24 settembre fino alle 17.00.
Titolo del Convegno 2014 è “Atenei e Fondazioni Universitarie – Una sinergia per la ripresa del Paese”.
Sono presenti:
Fondazione dell’Università degli Studi dell’Aquila\Fondazione “Marco Biagi” – Modena\Fondazione Università di Salerno\Fondazione Università G. D’Annunzio – Pescara\Fondazione Università di Teramo\Fondazione Universitaria Tecnomed di Milano “Bicocca”\Fondazione Universitaria “Inuit – Tor Vergata”\Fondazione Universitaria Cà Foscari – Venezia\Fondazione Alma Mater – Bologna\Fondazione Politecnico – Milano\Fondazione Università IULM – Milano\Fondazione Università IUAV – Venezia.
Accomunate dalle stesse finalità di sostegno all’attività dei rispettivi atenei, con un particolare focus sull’interazione tra il Sistema Universitario ed il mondo imprenditoriale e della Pubblica Amministrazione, ogni fondazione presenta caratteristiche diverse. Nel caso della Fondazione del Politencico di Milano, era presente il prof Bracchi, suo presidente, la Fondazione avvia progetti di ricerca con le imprese, che poi possono divenire a loro volta nuove imprese, sulla base dei brevetti sviluppati al Politecnico. In altri casi, come Ca’ Foscari, la Fondazione e’ un incubatore di nuove inziative, non solo nuove imprese, soprattutto nel campo delle produzioni culturali e delle digital humanities.
“E’ con grande piacere che ospitiamo a Ca’ Foscari il convegno annuale dell’Associazione che riunisce le fondazioni universitarie italiane – ha detto in apertura dei lavori il Rettore di Ca’ Foscari Carlo Carraro – numerose ed eterogenee sono le attività, soprattutto nell’ambito della produzione culturale, che Ca’ Foscari realizza attraverso il supporto di Fondazione, una sorta di ‘incubatore’ da cui escono nuove iniziative di successo, cito, fra le altre, il Centro Competenze trasversali, l’Associazione Alumni, il Distretto Veneziano della Ricerca, il Laboratorio di economia sperimentale finanziato – in questo caso in un procedimento di spin off inverso – per tre anni da Swiss & Global in seno a Fondazione e ora rientrato pienamente all’interno delle strutture d’ateneo dopo essersi consolidato”.
Il Rettore Carraro ha ripercorso le numerose attività soffermandosi in particolare sulla valorizzazione degli spazi di Ca’ Foscari, sull’housing office che aiuta studenti e docenti nel trovare alloggio a Venezia, sui tanti progetti di ricerca finanziati da privati. Infine, spiegando il futuristico progetto di Digital Humanities in collaborazione con il Politecnico di Losanna, il Rettore Carraro ha anticipato la futura collaborazione per applicare il sistema di scansioni e software hi tech anche al Fondaco dei Tedeschi, per uno spazio in cui il glorioso passato del complesso recentemente acquistato da un colosso della moda possa rivivere grazie alle più moderne tecnologie.
Fra i partecipanti al convegno anche Stefano Paleari, presidente della CRUI, conferenza dei rettori delle università italiane: “Oggi le fondazioni universitarie – ha detto il prof. Paleari – rappresentano un pilastro per il nuovo sistema universitario. E questo implica che sia evidentemente necessario un nuovo sistema universitario. Oggi questo sistema ha sempre meno a che fare con la pubblica amministrazione. L’università deve ormai confrontarsi necessariamente con il panorama internazionale ma anche con la realtà non accademica, si tratta di un cambiamento importante e qualche piccola resistenza è inevitabile ma senza citare per forza i paesi anglosassoni è sufficiente guardare all’Austria che ha appena stretto un accordo per superare, introducendo un regime speciale, il classico inquadramento di chi lavora all’università come ‘pubblico’. Lo stesso sta accadendo in Giappone”.
Ferdinando di Orio, Presidente del Coordinamento delle Fondazioni Universitarie Italiane ha sottolineato: “La via segnata, per tutti, è l’apertura ai privati, alle banche, all’editoria, a Confindustria e a breve stipuleremo un accordo anche con la Lega delle Cooperative”.
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(dal sito RAS) Bruxelles, Comitato delle Regioni: Pigliaru nuovo componente.
Presentazione ufficiale, questa mattina al Comitato delle Regioni a Bruxelles, per il presidente della Regione Francesco Pigliaru, nuovo componente del CdR nel gruppo PSE (Partito del Socialismo Europeo). La giornata di lavoro è cominciata con la riunione del gruppo e subito dopo Francesco Pigliaru ha incontrato privatamente il presidente del PSE Karl-Heinz Lambertz.
BRUXELLES, 7 OTTOBRE 2014 – Presentazione ufficiale, questa mattina al Comitato delle Regioni a Bruxelles, per il presidente della Regione Francesco Pigliaru, nuovo componente del CdR nel gruppo PSE (Partito del Socialismo Europeo). La giornata di lavoro è cominciata con la riunione del gruppo e subito dopo Francesco Pigliaru ha incontrato privatamente il presidente del PSE Karl-Heinz Lambertz. A seguire, ha rappresentato la Sardegna alla riunione della delegazione italiana e infine, nel pomeriggio, sessione plenaria del Cdr. “Sono tanti i temi in campo”, ha detto il presidente della Regione a margine degli incontri. “E noi abbiamo la necessità e l’esigenza di guardare alla Sardegna non solo come a una regione italiana, ma soprattutto come a una regione europea. La specialità storica, geografica e istituzionale della nostra Isola si inserisce oggi in un nuovo quadro di relazioni istituzionali. Si pensi al fatto che la Sardegna è regione europea di frontiera e di confine con la sponda nord del Mediterraneo e tutto ciò che questo implica. Le politiche regionali europee – ha proseguito il presidente Pigliaru – hanno un senso solo se nascono dal basso: il CdR e la Regione Sardegna al suo interno, dovranno monitorare e indirizzare le scelte strategiche di coesione dentro l’Unione Europea. Per noi coesione significa appunto concentrarsi sul Mediterraneo e sulle problematiche collegate.” Francesco Pigliaru si è infine soffermato sul tema dell’insularità e dell’importanza del fare rete. “Nell’ambito delle relazioni istituzionali vogliamo ulteriormente consolidare gli ottimi rapporti già esistenti con le altre isole del Mediterraneo. Ci troviamo ad affrontare molte problematiche comuni, dai trasporti all’energia sino allo sviluppo economico legato al turismo. Incontrarci e dialogare significa avviare un confronto costruttivo che può aiutare ognuno di noi ad individuare le soluzioni”. All’interno del CdR il presidente Pigliaru fa parte attualmente delle commissioni CIVEX (Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni) e Nat (Risorse naturali).
Leggi anche la notizia del 6 ottobre 2014: “Giornata densa di appuntamenti per il presidente della Regione Francesco Pigliaru a Bruxelles”
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