Europa Sardegna: in giro con la lampada di aladin…
- Fondi europei. Sulla passata programmazione restano da spendere 450 milioni entro il 2015; sulla programmazione 2014-2020, i fondi potenzialmente a disposizione ammontano a oltre 5 miliardi di euro.
L’Unione Sarda on line, lunedì 06 ottobre 2014
Fondi Ue, Paci a Bruxelles
- Come spendere 450 milioni entro il 2015
I temi della programmazione europea, il monitoraggio della spesa dei fondi 2007-2013 (con effetti anche su 2014 e 2015) e la programmazione dei fondi 2014-2020 sono al centro dell’incontro che l’assessore regionale alla Programmazione e Bilancio, Raffaele Paci, ha in programma questo pomeriggio a Bruxelles con i dirigenti della Direzione generale della politica regionale e urbana.
«Sugli stanziamenti in corso», spiega Paci, «la Sardegna ha accumulato qualche ritardo di spesa, ma stiamo mettendo in atto tutte le misure necessarie a recuperarlo e riuscire a spendere i 450 milioni ancora a nostra disposizione. Sono soldi che possiamo utilizzare fino al 2015 e il nostro obiettivo è spenderli fino all’ultimo euro», aggiunge l’assessore. Quanto alla programmazione 2014-2020, i fondi potenzialmente a disposizione dell’Isola ammontano a oltre 5 miliardi di euro. Ma l’importo definitivo è condizionato dallo stanziamento da parte del Governo, a fronte di una richiesta del ministero dello Sviluppo Economico che è per la Sardegna di 1 miliardo e 800 milioni di euro. Per il resto, nell’importo sono compresi 1 miliardo e 800 milioni di euro di fondi Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), 927 milioni del Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), 444 milioni del Fse (Fondo sociale europeo), 570 milioni del Pon (Programma operativo nazionale).
Sui presunti ritardi, Pietro Pittalis (FI) sostiene che «con il centrodestra la Sardegna si è qualificata terza in Italia per capacità di spesa».
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La Nuova Sardegna on line, lunedì 6 ottobre 2014
Miliardi di euro promessi: Pigliaru batte cassa a Bruxelles
Il governatore della Sardegna in missione con l’assessore Raffaele Paci. Devono difendere le risorse stanziate dall’Ue per il programma 2015-2020
di Umberto Aime
CAGLIARI. Doppia missione oggi a Bruxelles per la Giunta. Se il presidente Francesco Pigliaru è atteso da incontri istituzionali, a pensare alla cassa sarà l’assessore al Bilancio, Raffaele Paci. Il vicepresidente dovrà dimostrare che la Sardegna ha un bel po’ di idee concrete per spendere, entro l’anno prossimo, quanto è rimasto dal programma 2007-2013, 450 milioni.
Poi dovrà strappare alla Direzione generale la certezza che fra pochi mesi e fino al 2020 da Bruxelles arriveranno gli annunciati 5 miliardi di fondi europei.
Finanziamenti di cui la Sardegna ha assoluto bisogno per uscire dalla crisi, anche se poi c’è ancora molto da fare per farli fruttare e trasformarli in quello che serve più di tutto: lavoro.
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Dal sito web della RAS
Bruxelles, il presidente Pigliaru incontra l’ambasciatore Sannino sulle priorità della SardegnaSi è trattato di una prima riunione, in cui il presidente Pigliaru ha presentato alcune tra le esigenze prioritarie della Sardegna da portare avanti, attraverso la rappresentanza italiana, in ambito europeo. europaAscolta la notiziaAscolta la notizia
BRUXELLES, 6 OTTOBRE 2014 – Primo appuntamento della giornata, a Bruxelles, per il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Negli uffici del Consiglio Europeo il presidente Pigliaru ha incontrato il Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea, l’ambasciatore Stefano Sannino. Si è trattato di una prima riunione, in cui il presidente Pigliaru ha presentato alcune tra le esigenze prioritarie della Sardegna da portare avanti, attraverso la rappresentanza italiana, in ambito europeo.
Al primo posto, tra gli argomenti trattati, il tema degli aiuti di Stato. “La Sardegna ha una condizione di insularità che va considerata sotto diversi punti”, ha sottolineato Francesco Pigliaru, facendo presente che “la discontinuità territoriale condiziona negativamente le possibilità di sviluppo in maniera maggiore di quanto attualmente riconosciuto dall’Unione Europea. Sappiamo come nel campo del turismo sia più difficile che altrove creare condizioni per allungare la stagione turistica e sono ben conosciuti gli svantaggi infrastrutturali che subiamo ogni giorno nel settore dell’energia.”
Una specificità chiaramente colta dall’Ambasciatore Sannino, che l’ha definita “una valenza di cui è necessario tenere conto”, avviando un percorso di approfondimento tecnico e sottolineando che è in corso, insieme alla commissione competente, un importante lavoro di chiarificazione nell’applicazione delle norme. All’incontro ha partecipato anche il vicepresidente Raffaele Paci.
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