con gli occhiali di Piero…
ANNIVERSARI. Di cinema e di fisica… su Aladinpensiero un anno fa.
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BENJAMIN PERET
Parigi, 18 settembre 1959. Muore Benjamin Péret, uno dei più rappresentativi poeti francesi del surrealismo. Era nato a Rezé, nella Loira, il 4 luglio 1899.
Comunista troskista, internazionaiista, partecipò alla guerra civile spagnola nel ’36, poi si rifugiò in Sudamerica e in Messico.
Nemico di ogni retorica (Je ne mange pas de ce pain-la, 1936 ), compresa quella di sinistra, contro cui scrisse Le Deshonneur des Poètes (1945). Scrisse:
“Se si ricerca il significato originale della poesia, si constata che essa è l’autentico respiro dell’uomo, la sorgente di ogni conoscenza.
In essa si condensa tutta la vita spirituale dell’umanità da quando ha cominciato a prendere coscienza della sua natura”.
GIACOMO PINTO
Il 18 settembre 1650 muore a Madrid il rettore del Collegio Imperiale, il sassarese Giacomo Pinto, gesuita. Teologo “molto dotto e pio”, entrato nella Compagnia nel 1592, era professore all’Università di Sassari quando, nel 1624, pubblicò il primo volume dell’opera De Christo crucifixo..
Rettore del Collegio di Sassari nel 1627, fu rimosso (come pure il Rettore di Cagliari Antioco Carta) dal preposto generale Vitelleschi e inviato in Spagna: pare che i due Rettori non riuscissero a governare l’aspra animosità che correva tra i gesuiti di Cagliari e quelli di Sassari.
Nel 1628 Pinto è a Maiorca in transito per Saragozza, dove assumerà la cattedra di sacra scrittura e pubblicherà, nel 1644, il secondo volume della sua opera.
Crisi senza fine in Sardegna, crollano le esportazioni: meno 11%
Istat, nel secondo semestre di quest’anno l’isola è tra le regioni italiane che hanno registrato il calo più elevato
di Luca Fiori, La Nuova Sardegna on line 17 settembre 2014
CAGLIARI. C’è anche l’isola, con un -11,2%, fra le regioni che nel secondo trimestre del 2014, rispetto ai tre mesi precedenti, frenano le vendite nazionali di beni sui mercati esteri. Il triste primato è da dividere con la Sicilia (-11,1%) il Lazio (-3,1%) e la Basilicata (-24,6%).
Se in Italia l’export è in aumento per le regioni nord-orientali e centrali (+1,3% per entrambe), è l’area meridionale e insulare (-2,5%) insieme a quella nord-occidentale (-0,3%) a far registrare una diminuzione.
I dati dell’Istat confermano che la crescita nell’isola rallenta e tra le province che contribuiscono a frenare la crescita dell’export nazionale c’è quella di Cagliari (con un -12 %), insieme a quella di Roma, Milano, Arezzo e Siracusa. Nel primo semestre 2014, le province che contribuiscono invece in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Torino, Massa Carrara, Vicenza, Modena, Taranto e Bergamo.
La contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana e Piemonte e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuisce a frenare l’export nazionale per quasi un punto percentuale.
È il Piemonte, in particolare grazie allo sprint delle vendite di auto, il traino principale dell’export italiano nel primo semestre del 2014.
Il freno principale è rappresentato invece dal calo dei listini di oro e petrolio e infatti le regioni più penalizzate sono proprio le aree del Sud in cui l’export di prodotti energetici raffinati è più rilevante. Male dunque Sardegna e Sicilia, per il calo dei valori esportati nell’energia, al palo la Toscana, appesantita dal tracollo di quasi 30 punti per il comparto metalli di base, l’oro appunto. Nel corso del primo semestre 2014, Emilia-Romagna (+8,4%), Lombardia (+3,1%), Veneto (+5,5%) e Piemonte (+5,1%) sono le regioni che contribuiscono maggiormente all’aumento delle vendite verso i paesi Ue (+4,2%). Per Sardegna (-21,6%), Sicilia (-4,6%) e Liguria (-2,2%) si rileva, invece, una diminuzione delle vendite verso la stessa area di interscambio. Isola protagonista in negativo anche per il decremento di prodotti petroliferi raffinati all’estero, con un -13,3 %. Male anche la Sicilia con un -9.6 %. Decrementi significativi delle vendite all’estero si registrano anche per metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana (-26,8%) e Piemonte.
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