Pensieri di aladin
Don Abbondio rivolgendosi a Renzo Tramaglino, per confonderlo con un uso mistificatorio e prevaricatore di frasi latine oscure per il suo interlocutore [*]:
« Sapete voi quanti siano gl’impedimenti dirimenti?
Che vuol ch’io sappia d’impedimenti?
Error, conditio, votum, cognatio, crimen,
Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas,
Si sis affinis,…”
cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita.
“Si piglia gioco di me?” interruppe il giovine. “Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?” »
[*] (I Promessi Sposi, cap. II)
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