Comune di Sassari e Faradda. Ecco il capolavoro delle “eminenze” grigie dell’opposizione, veri Cavour della ciogga minuda, o anche Richelieu della mirinzana
“FARADDI LI CANDARERI A FORA… LU SINDAGU”.
La sedia di Vanni Tola
Per i nostri pochi lettori vacanzieri continuiamo a dare conto delle vicende relative all’insediamento della Giunta comunale partendo da dove c’eravamo fermati nella precedente narrazione di questa curiosa vicenda. Mancavano pochi giorni alla tradizionale arrostita in piazza che precede di qualche giorno la “Faradda” dei candelieri, la più importante festa della città di Sassari. La sfilata dei candelieri, come è noto, è chiusa dal Sindaco e dalla Giunta che, dopo il brindisi augurale con i gremianti nel Palazzo di Città, si dispongono alla coda del corteo, tra due ali di folla, per raggiungere la Chiesa di Santa Maria. Raggiunta la chiesa il Sindaco, in nome dalla cittadinanza tutta, scioglie un voto dedicato alla Madonna dell’Assunta per aver allontanato, alcuni secoli fa, una terribile pestilenza dalla città. La prima domanda che molti, e noi fra questi, si ponevano in quei giorni era questa: il Sindaco sarà presente alla cerimonia o i dissidenti, del suo stesso partito, l’avranno già mandato a casa? Perché dobbiamo ricordare che, pochi giorni prima, i dissidenti del Pd (una decina che fanno capo alla componente Spissu, Ganau, Demontis e Lai, la vecchia dirigenza) avevano minacciato di non votare le dichiarazioni programmatiche del Sindaco se questi non avesse provveduto a un consistente rimpasto nella Giunta con differente assegnazioni degli incarichi consiliari. Durante la prima riunione del Consiglio, il Sindaco, per paura di essere sfiduciato da subito, aveva prudenzialmente deciso di rinviare la riunione alla settimana successiva. Sperava certamente di poter raggiungere un onorevole compromesso con i dissidenti. Alla riunione svoltasi nella settimana successiva il compromesso però non c’era ancora quindi, a fare i birichini sono stati questa volta quelli della maggioranza che, Sindaco in testa, hanno disertato la riunione del Consiglio. L’ultima chance, a questo punto, era la seduta straordinaria della Giunta in programma nel pomeriggio della giornata dedicata alla grande arrostita in piazza. E in questa occasione si è registrato il capolavoro strategico delle “eminenze” grigie dell’opposizione, di questi Cavour della ciogga minuda, di questi Richelieu della mirinzana. Far cadere la Giunta durante la Festha Manna sarebbe stato troppo, meglio continuare a cuocere il Sindaco a fuoco lento. Che hanno fatto quindi? Semplice, al momento della votazione cinque o sei consiglieri della maggioranza si sono ecclissati (chi al bagno, chi altrove, scomparsi). Il risultato è stato che la Giunta ha visto approvate le dichiarazioni programmatiche con un numero risicato di voti, il minimo necessario per evitare il ricorso a nuove elezioni. L’ultimo e definitivo chiarimento è stato quindi rimandato al mese di Settembre quando si svolgerà il congresso del Pd locale. Per molti la panacea, per altri soltanto il luogo fisico nel quale si consolideranno le divergenze interne del maggior partito della coalizione che sostiene il Sindaco se i dirigenti della vecchia guardia non decideranno di fare qualche passo indietro. Per parte sua il Sindaco ha contraccambiato annunciato di sollevare dal loro incarico tre, con tanto di nome e cognome pubblicato sul giornale e i ringraziamenti per il lavoro finora svolto, dopo appena due mesi dalla loro nomina. Apparentemente tutto nella norma, quindi. La Faradda si è svolta regolarmente con la solita grande presenza di cittadini e turisti e il Sindaco ha potuto adempiere al proprio ruolo perfino con la lacrimuccia di commozione. Ma i Cavour della ciogga minudda non hanno lasciato niente al caso. Anche la presenza dei consiglieri in coda alla Faradda è stata doverosamente centellinata. Molti dei dissidenti erano infatti assenti contrariamente alla prassi consolidata che solitamente mostra i rappresentanti dei cittadini impegnati a fare di tutto per esporsi alla folla osannante. Come dire “attento a Te, per adesso il Sindaco sei ancora tu ma ricorda che noi ti teniamo per le palle”. Che strateghi!
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