Dal movimento per le SSRL una lobby dei giovani imprenditori che si rafforzi nell’alleanza generazionale

2012 symbol_colour

di Franco Meloni

Sulla considerazione che la SSRL possa essere una “presa per il culo” si può discutere. Intanto di concreto c’è il risparmio del costo del notaio e di alcuni altri balzelli (e per un giovane va comunque bene), poi bisogna vedere come si evolve la questione. Certo è che non bisogna fargliela passare liscia a uno Stato cialtrone che per primo non rispetta le leggi che si è dato. Di positivo c’è, a mio parere, la creazione di un movimento di opinione, fatto quasi esclusivamente da giovani interessati, che potrebbe essere una buona base per una lobby, che auspicabilmente si muova in una logica di “alleanza tra generazioni”*. E’ vero quello che dice Giovanni Frontera (vedi il sito fb dedicato sulle SSRL) sul peso enorme dell’imposizione fiscale che ammazza le imprese e, aggiungo, ammazza soprattutto le imprese oneste (i malavitosi se ne fregano). Ma l’Italia per il futuro deve necessariamente andare avanti in questo turpe modo? Con il pessimismo della ragione diciamo purtroppo di sì, ma con l’ottimismo della volontà diciamo di NO! In fondo il Governo ci sta dando un banco di prova. Il suo silenzio (anche a fronte di due interrogazioni parlamentari) è desolante, forse causato da imbarazzo. A dire il vero i grandi mass media sono stati altrettanto silenti. E, allora, combattiamola fino in fondo questa battaglia, proponendoci di aprire altri fronti. Sul credito, per esempio. In Sardegna c’è un certo impegno della Regione per sostenere il microcredito, cioè il credito per i soggetti economici (individui e società) “non bancabili”. L’aiuto arriva a 20.000 euro, da restituire senza interessi. Non è poco. Un’altra questione su cui impegnarsi è quanto viene sinteticamente definito come “servizi reali all’impresa”, cioè tutto quanto le Istituzioni pubbliche possono fare per facilitare la vita delle piccole/medie imprese, anche sostenendo a loro vantaggio oneri importanti in materia di formazione, incentivi all’innovazione e all’internazionalizzazione, etc. L’Unione Europea, che in generale si oppone a “aiuti di stato” alle imprese (salvo i cd “de minimis”, cioè aiuti non superiori ai 200 mila euri in un biennio) per non “turbare la concorrenza”, vede invece di buon occhio gli aiuti reali alle imprese in termini di servizi resi alle stesse dalla pubblica amministrazione. Ma appunto dobbiamo capire come funzionano questi aiuti, chi li gestisce, etc. Quindi capirci un po’ di più: cosa fanno le Camere di Commercio, cosa fanno le Regioni, le Province, i Comuni, ma anche le Università , le Associazioni di categoria… Insomma c’è da lavorare, possibilmente con il sostegno di una opinione pubblica favorevole, puntando per ora soprattutto sulla rete…

—–

Il presente intervento è apparso anche sul sito fb dedicato alle SSRL

* Non è inutile rammentare che l’Unione Europea ha proclamato il 2012 “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni”

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>