SSRL: il Consiglio di Stato ha espresso il proprio parere il 7 giugno. A giorni lo renderà pubblico. Intanto della questione è stato investita la Commissione Europea con un intervento di Niccolò Rinaldi (IdV)
Il Consiglio di Stato fa sapere ad Alexander e noi diffondiamo:
“La richiesta di parere per lo schema di regolamento è pervenuta il 25 maggio al Consiglio di Stato. ed è stata discussa nell’adunanza del 7 giugno. Il parere è in lavorazione e sarà pubblicato nei prossimi giorni.” |
Non abbiamo ancora notizie sul contenuto del parere. Su consiglio di Federico abbiamo poco fa chiesto a un esperto delucidazioni circa il peso del parere medesino (il governo potrebbe prescinderne?). Ovviamente speriamo che il parere del Consiglio di Strato non blocchi l’adozione del decreto interministeriale, che dovrebbe essere vigente dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. A domani per ulteriori chiarimenti.
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Altre notizie apparse su Internet
Giovani: Rinaldi (Idv), manca decreto attuativo per avviare le Srl a 1 euro
13 Giugno 2012 Laura Viviani
Nonostante la conversione in legge del decreto liberalizzazioni, non è ancora possibile costituire unasocietà semplificata a responsabilità limitata (Ssrl), il nuovo tipo di forma societaria, inserito nel Dl 1/2012 del 24 gennaio scorso, che permette aigiovani fino a 35 anni di avviare un’impresa con capitale sociale pari a 1 euro e senza pagare né oneri burocratici né le spese per il notaio. Niccolò Rinaldi, capo delegazione dell’Italia dei Valori al Parlamento Europeo, è intervenuto sulla questione sollecitando il Governo, e richiedendo l’intervento di Antonio Tajani, commissario Ue per l’industria, per velocizzare l’attuazione del decreto.
L’articolo 3 del decreto liberalizzazioni, divenuto legge il 22 marzo scorso, intende incentivare gli under 35 anni a creare una Ssrl, un tipo di società a responsabilità limitata che favorisce l‘imprenditorialità giovanile. Le novità prevedono la possibilità di avviare un’impresa concapitale sociale di 1 euro, l’esenzione dai diritti di bollo e di segreteria, oltre a venire meno l’obbligo di passare per il notaio. Il problema, denuncia Rinaldi, è che ad oggi, “trascorsi ben oltre 4 mesi e mezzo dal decreto, dobbiamo registrare che non è possibile costituire questa tipologia societaria a causa dell’inadempienza del Ministero della Giustizia, il quale avrebbe dovuto emanare un decreto attuativo, secondo la norma, entro il 23 maggio”.
Per risolvere l’impasse, l’eurodeputato dell’Idv, ha scritto al commissario Tajani, “per sottoporre alla sua attenzione quanto sta vivendo la categoria dei giovani imprenditori, un settore che dovrebbe rappresentare una delle colonne portanti del futuro del nostro Paese”. Rinaldi si augura che un intervento del commissario per l’industria possa spingere il Governo ad attuare il provvediemento “nei tempi più rapidi e senza ulteriori ritardi, proprio in nome delleliberalizzazioni che la stessa Europa vuole”.
[...] Non è serio e neppure morale che lo Stato non adempia ad obblighi fissati in una sua legge. Dopo aver atteso circa cinque mesi dalla notizia, data con grande enfasi e battage pubblicitario, alla faccia di una precisa disposizione che prevede l’emanazione del decreto interministeriale entro 60 giorni dalla conversione in legge del decreto legge, ancora non si hanno notizie. I giovani che si erano illusi di poter disporre di una tipologia di società che facesse risparmiare loro un po’ di denari sono tuttora in attesa, delusi e amareggiati. Il danno in qualche caso è notevole, se si considera che la nuova tipologia di società poteva agevolare l’utilizzazione di opportunità attraverso i fondi comunitari. Nonostante le pressioni di moltissimi giovani aspiranti imprenditori e l’interessamento di alcuni parlamentari (A. Schirru, F. Laratta hanno presentato apposite interrogazioni al governo) non si conosce tuttora precisamente dov’è ferma la bozza del decreto interministeriale. Sull’intera questione è calato un assurdo silenzio e chi sa fa dichiarazioni a dir poco reticenti, alla faccia dei principi di trasparenza che dovrebbero informare le pubbliche amministrazioni. Le stesse voci di miglioramento delle disposizioni che regolano le società semplificate suonano a questo punto come ulteriore beffa, considerato che potrebbero portare ad allungare i tempi, con grande nocumento per l’economia del paese e soprattutto per i giovani. Anche in questa circostanza ci chiediamo: ma questo andazzo può ancora continuare? Chiediamo troppo a volere uno Stato serio e trasparente? Aveva ragione Ennio Flaiano a sostenere che “si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi governa”. —- SSRL: sito fb dedicato —- * Tra i parlamentari che hanno rivolto interrogazioni o comunque si sono interessati alla vicenda aggiungiamo F.Gava e Niccolò Rinaldi. [...]