Est ora – Movè(m)us. La Sardegna verso la sua nuova costituzione. L’appuntamento di lunedì 23 giugno.

Statuto inis Fondaz sardiniaEst ora – Movè(m)us, La Sardegna verso la sua nuova costituzione. L’appuntamento di lunedì 23 giugno.
Continua il seminario su due temi fondamentali: l’assemblea costituente e il nuovo statuto. Appuntamento nella sala del Palazzo Regio, in piazza Palazzo a Cagliari, lunedì 23 giugno, a partire dalle ore 17,00.
Proseguendo negli approfondimenti tematici del seminario del 9 giugno, la Fondazione Sardinia, l’associazione “Carta di Zuri” ed il sito www.sardegnasoprattutto.com organizzano la presentazione dei quattro statuti elaborati da personalità della politica sarda: Lorenzo Palermo (PSd’Az, 1988), Mario Floris (UDS, 2004), Mario Carboni – Piergiorgio Massidda (F. I., 2008), Antonello Cabras (PD, 2010). Seguirà il dibattito assembleare. Nel sito della Fondazione Sardinia, cliccando nelle news, o direttamente cliccando quì, si accede al video della prima giornata ed ai documenti statutari che verranno presentati il 23 giugno. – segue –

Il seminario – promosso dalla Fondazione Sardinia, dall’associazione Carta di Zuri e dal sito Sardegnasoprattutto – svoltosi a Cagliari presso il salone del Palazzo Viceregio il 9 giugno, con lo scopo di attivare una mobilitazione e per suscitare nuovo interesse e più impegno sul tema della Costituente e dello Statuto, è stato ricco di opinioni e proposte ed è culminato con un rilancio per un nuovo incontro programmato per lunedì 23, a partire dalle ore 17,00, per dare spazio di parola in forma assembleare sugli stessi temi.

Nell’incontro del 9 è stata espressa soprattutto l’importanza non di un accomodamento o di una riformulazione del vecchio statuto ma di una scrittura che risponda alle urgenze del popolo sardo. Il problema fondamentale è dunque quello della partecipazione popolare, anche per dare una risposta alla lontananza dei cittadini dalla politica che è emersa chiaramente alle ultime elezioni regionali. In modo che i sardi si sentano parte propositiva nella formulazione della riforma costituzionale per la Sardegna, il 23 saranno presentati e commentati i quattro testi di nuovo statuto redatti negli anni.

Da questa prospettiva c’è la volontà di elaborare un nuovo statuto con la collaborazione e la partecipazione della società nelle sue varie stratificazioni. È emersa la preoccupazione che chiedere il minimo, riconfermare come se fosse una grande conquista la specialità o giocare in difesa, non risponde alle esigenze dei sardi. La specialità non è né concessione né eredità.. La conquista della specialità deve invece prendere la forma attuale del tempo.

Gli organizzatori vi invitano a partecipare all’incontro del 23 per sollecitare impegno concreto sui temi della costituente e dello statuto. L’obiettivo è quello di risvegliare l’interesse del mondo politico e culturale verso un assetto istituzionale che difenda i diritti dei sardi e che valorizzi la partecipazione attiva e consapevole del nostro Popolo, che invoca un ruolo decisivo nel progettare ed attuare la propria storia.

2 Responses to Est ora – Movè(m)us. La Sardegna verso la sua nuova costituzione. L’appuntamento di lunedì 23 giugno.

  1. […] entrate, servitù militari, tutela delle coste, statuto: Sardegna, il tuo futuro è adesso (e lunedì 23 ne parliamo a Cagliari). Vito Biolchini su […]

  2. […] di Franco Meloni (in progress) . Oggi e nei giorni scorsi abbiamo dato rilievo alla notizia dell’approvazione da parte della Commissione Europea della costituzione della Macroregione europea Adriatica-Ionica (Aladinpensiero 19/6/2014 — oggi 22/6/2014). Si attende ora l’approvazione finale da parte del Consiglio europeo prevista il prossimo 24 ottobre. Di questa Macroregione (1), come è ovvio, non fa parte la Sardegna (2) in quanto la nostra isola è situata nella parte tirrenica del mar Mediterraneo. Ma, allora, perchè siamo così interessati a questa nuova realtà istituzionale? La risposta sta in quello che dai documenti pubblicati appare un progetto serio e credibile, che va dandosi un’organizzazione robusta in grado di sostenere un programma ambizioso e, cosa estremamente importante, che raccoglie il consenso e l’impegno concreto di tutte le istituzioni interessate. Dice al riguardo il coordinatore dell’iniziativa Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche, che la costituzione della Macroregione “è il frutto di un intenso lavoro svolto dalla comunità adriatica e ionica, dalle città, Università, Camere di Commercio e Istituzioni territoriali che hanno trovato a Bruxelles, nel Comitato delle regioni, il luogo per dare forza al loro progetto”. Noi che siamo del parere che una delle ragioni della situazione disastrosa della Sardegna sia imputabile in gran parte alla incapacità delle istituzioni sarde di cooperare per l’attuazione di una buona politica nell’interesse dell’Isola (su questa problematica ci siamo soffermarti nell’ultimo editoriale di Aladinews), non possiamo che plaudire alla capacità costruttiva delle diverse Istituzioni coinvolte nel processo di realizzazione della Macroregione Adriatica-Ionica. Dunque questa realizzazione per i protagonisti, per il percorso effettuato, per i progetti strategici… costituisce un modello per le Macroregioni di cui fa parte e potrà far parte la Sardegna. Di una, quella delle Isole, chiamata Archimed, abbiamo parlato in maniera approfondita su Aladinpensiero. L’attuale situazione di precaria esistenza di questa realtà appare lontana dall’impostazione data alla Macroregione Adriatica-Ionica. Forse la causa della inconsistenza di Archimed sta nel suo vizio originario di un nuovo soggetto che “si aggiunge” a tanti altri quasi una nuova bottega di generi alimentari in una città già ricca di tali esercizi. Che male c’è? Qualche posto di lavoro in più, qualche nuova prebenda per qualche amico, qualche occasione in più di turismo congressuale a spese della collettività, qualche occasione per fare fotografie di gruppo per far finta che qualcosa si fa. La gestione di Ugo Cappellacci della vicenda Archimed da proprio questa sensazione di superficialità e spreco di risorse pubbliche. Se ci sbagliassimo, avremmo tutto l’interesse di rettificare e dar conto di un diverso o diversi punti di vista. Dell’altra Macroregione, denominata Alp-Med, abbiamo dato informazione, segnalando che la Sardegna non ne fa parte, anche se sussisterebbe un interesse evidenziato dal fatto che la Sardegna fa parte di una struttura parallela di macroregione organizzata dalle Camere di Commercio, che auspicano un allargamento della macroregione istituzionale alla Sardegna e alla Corsica. Allo stato la macroregione Alp-Med sembra poco attiva, ma potremo anche sbagliarci (un segnale di un probabile “stato comatoso” è dato dal non aggiornamento del sito web ufficiale gestito dalla regione Piemonte, fermo al 2013). Ci promettiamo ulteriori approfondimenti. Perchè siamo così interessati alle Macroregioni europee? – segue – Perchè crediamo possano/debbano essere un obbiettivo per la Sardegna. Ci pensiamo da molto tempo. Ma diverse recenti occasioni di dibattito hanno riacuito l’interesse per questa questione. Innanzitutto mi riferisco al dibattito sulla necessità di un nuovo Statuto (e di una corrispondente nuova legge statutaria) per la Sardegna. In particolare, trattando di politica di relazioni esterne della Sardegna, che devono avere riverbero anche nello Statuto, mi riferisco alle relazioni della Sardegna con il Mediterraneo (sull’argomento richiamo anche il saggio di Umberto Allegretti). L’argomento è stato specificamente oggetto dell’intervento di Pietrino Soddu al Convegno sullo Statuto promosso dalla Fondazione Sardinia, dalla Carta di Zuri e da Sardegna Soprattutto il 9 giugno scorso, che vedrà una sede di ulteriore approfondimento nell’iniziativa prevista dalle stesse organizzazioni per lunedì 23 prossimo. […]

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