Procurade ‘e moderare
Procurade ‘e moderare, libro di Luciano Marrocu, Cagliari giovedì 19 giugno ore 20 terrazza Teatro Massimo
Verrà presentato giovedì 19 giugno alle 20 il libto “Procurad’ ‘e moderare racconto Popolare della rivoluzione sarda”, di Luciano Marrocu (Aipsa edizioni, 2014). L’incontro si terrà nella terrazza del Teatro Massimo, via de Magistris 12 – Cagliari. Ne parlano con l’autore: Giacomo Mameli, giornalista e scrittore e Renato Soru, europarlamentare del Partito democratico. Letture di Fausto Siddi, musiche a cura di Ennio Atzeni.
Procurad´ ´e moderare
racconto popolare della rivoluzione sarda
Codice ID 978-88-98692-09-5
Autore/i Luciano Marrocu
Editore Aipsa Edizioni
Edizione 2014
Pagine 176
Formato 13 x 21 cm
Rilegatura Brossura e cucitura filo refe
Collana Riquadri
Genere Storia, biografie e araldica, archeologia e preistoria
Supporto Cartaceo
Lingua di pubblicazione italiano
L’opera
Il libro ricostruisce come in un racconto popolare le vicende militari e politiche del cosiddetto ´triennio rivoluzionario´ della Sardegna, 1793-1796: la tentata invasione dei francesi e la loro sconfitta, la cacciata dei piemontesi il 28 aprile 1794, i moti antifeudali, la marcia trionfale di Giommaria Angioy e poi l´amarezza della sconfitta, la fine della ´Sarda Rivoluzione´, il dolore di un esilio.
Dal libro:
´Cagliari, come la raffigurano stampe e vedute tardo-settecentesche, è una città bianca di mura e di torri, tutta addensata su un´altura che domina il golfo. Castello è il punto più alto della città e ne è anche il cuore. Attorno a esso si stringono i tre borghi: Marina, Stampace e Villanova. Si stringono ma non lo soffocano. Un vasto sistema di spalti, fossati, torri, bastioni circonda la città alta. Di dubbia utilità da un punto di vista militare, questo sistema di fortificazioni tiene nettamente separato Castello dalle sue appendici.
Da Villanova, Marina e Stampace si può penetrare a Castello attraverso un certo numero di porte che, chiuse ogni giorno al calar del sole, vengono riaperte solo il mattino seguente: chi, dopo il tramonto, voglia entrare a Castello dovrà superare il vaglio delle sentinelle (al tempo degli spagnoli una tromba, la trompeta de fora sarts, intimava al tramonto ai non residenti, sardi evidentemente, di uscire da Castello se non volevano essere buttati giù dalle mura)
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