la sedia di Vanni: attendendo buone nuove da palazzo ducale

sanna sindaco ssSassari
La Giunta prossima ventura
di Vanni Tola
sedia-van-gogh4Al momento l’unica certezza è rappresentata dall’elezione del Sindaco Nicola Sanna, il resto è nebbia. Cercare di capire ciò che accede intorno al nuovo Primo cittadino e, in particolar modo, in casa Pd è impresa ardua. Nicola Sanna, dopo aver sconfitto il vecchio gruppo dirigente del Pd alle primarie e aver conseguito una brillante affermazione alle elezioni, è ora all’opera per predisporre la nuova Giunta. E qui cominciano i problemi. Il neo Sindaco era a capo di un cartello elettorale composto da undici formazioni politiche. Alcune di queste formazioni sono state eliminate dalla scelta degli elettori, altre sono lì e attendono di avere la loro quota di rappresentanza in Giunta. Ma il principale problema è un altro. Il gruppo dirigente locale del maggior partito della coalizione, il Pd, ha mal digerito la sconfitta alle primarie e con un lavoro certosino, porta a porta, ha raccolto un risultato elettorale tale da poter pesantemente condizionare le scelte future del neo eletto Sindaco relativamente alla formazione della Giunta e, più in generale, nella amministrazione della città. Mai il Pd è apparso cosi diviso al proprio interno. Leggendo le cronache del quotidiano locale si apprende dell’esistenza all’interno del partito di un’area Spissu-Borghetto, di un’area Demontis, dell’area del segretario regionale Silvio Lai. Segue nell’ordine il gruppo Sanna-Carbini-Spanedda- Marras, l’area di Gavino Manca e Bruno Dettori, la storica area che fa riferimento a Progetto Sardegna e al gruppo di Duce-Spanedda, i Ganaiani (riferimento l’ex Sindaco Ganau), qualche civatina e probabilmente dimentichiamo qualcuno. Un’armata Brancaleone, piuttosto che un partito, che poi deve fare i conti con gli alleati di coalizione mentre qualcuno degli aspiranti a incarichi in Giunta ha già fatto sapere, senza troppi giri di parola, di essere pronto a passare all’opposizione se non saranno soddisfate le proprie richieste. In questa disperata situazione, il sindaco Sanna ha tentato il tutto per tutto assumendosi la responsabilità di predisporre una Giunta rendendone pubblica la composizione. Codice Renzi sul decisionismo in una mano e lista dei consiglieri nell’altra mano si apprestava a dare alla città di Sassari una nuova Giunta. Come don Abbondio, di Manzoniana memoria, ha incontrato sul suo cammino i “bravi” che, in un primaverile sabato pomeriggio, gli hanno comunicato che quella Giunta non andava varata, necessitavano radicali cambiamenti. Dalla mezzanotte del fatidico sabato la proposta di Giunta è stata ritirata e si sono riaperte le trattative all’interno del Pd. Il nuovo sindaco, a differenza di don Abbondio, pare coraggioso e determinato ma le trattative in corso nelle segrete stanze di partito e nei gazebo dei bar di via Roma non hanno finora prodotto risultati apprezzabili. La situazione appare particolarmente complicata e di difficile soluzione. Una possibilità è la predisposizione di una Giunta orientata al cambiamento e fortemente ancorata al programma elettorale che vedrebbe la luce, però, con una forte opposizione interna da parte di un consistente gruppo di appartenenti al maggior partito della coalizione. L’alternativa potrebbe essere una Giunta di compromesso tra il neo eletto sindaco e il vecchio gruppo dirigente del Pd con buona pace dei propositi di cambiamento, rinnovamenti, rottamazione del vecchio modo di fare politica che ha rappresentato l’asse portante del programma elettorale del sindaco Sanna. All’orizzonte si scorgono soltanto nubi minacciose, potrebbe perfino saltare tutto per aria. Il Pd, con buona pace dei proclami del segretario Lai, potrebbe subire un ulteriore processo di degrado politico. L’elettorato che ancora una volta ha mostrato di crederci, potrebbe scegliere l’area del disimpegno o dell’antipolitica. Sassari potrebbe diventare l’ennesima Livorno in mano ai grillini. Attendiamo buone nuove.

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