Domani 1° maggio, festa del lavoro, a Cagliari passa sant’Efisio. Preghiera: liberaci dalla nuova peste della mancanza di lavoro
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Domani 1° maggio è la Festa del Lavoro e quindi la Festa dei Lavoratori. Cade in una situazione di crescente disagio dei lavoratori, specie di quelli che in numero crescente il lavoro lo hanno perso o non lo hanno mai avuto. Ha ragione Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil a sostenere che sarà un Primo Maggio “caratterizzato dal lavoro che non c’è, soprattutto per i giovani: è la festa della disoccupazione più che del lavoro”. Il lavoro è la prima emergenza, il diritto al lavoro per tutti è principale obbiettivo a cui devono mirare le politiche e i politici che le devono attuare. L’obbiettivo è certo difficile, ma al di là delle parole non crediamo vi sia un conseguente impegno concreto da parte dei politici e di quanti possono e devono impegnarsi su questo versante. Davanti a tanta inadeguatezza occorre battersi per cambiare politiche e politici. In questo quadro quasi disperante ogni iniziativa che miri alla creazione del lavoro, del buon lavoro – che per noi significa lavoro stabile e duraturo – va rispettata, difesa, esaltata. Tra queste iniziative comprendiamo anche le preghiere per il lavoro, da quelle di papa Francesco a tutte le altre, come la “Veglia di preghiere per il lavoro” organizzata per oggi dalla Diocesi di Cagliari. Parlando di preghiere per il lavoro non possiamo non segnalare quella ideata da Francesca Madrigali e rivolta a San’Efisio (Preghiera a Sant’Efisio per la mia generazione, riportata sulla sua news on line Madrigopolis). Francesca si rivole amichevolmente al santo guerriero e martire più venerato in Sardegna, perchè ripeta l’antico miracolo e liberi lei (Francesca) e la sua generazione (quella dei 30-40enni) dalla nuova peste, di altro tipo: “la precarietà che ha infettato le nostre vite fin nel midollo, che ha cambiato i valori e gli schemi della società in cui viviamo, che ha fatto della flessibilità il suo dio, che pensa che pagare poco e male le persone sia normale”. Continua Francesca: “Qua ci vuole un miracolo: per svegliare chi sta dormendo mentre il tempo passa e la vita non aspetta, punire chi ci strumentalizza, darci il tempo e le forze per ribellarci a questa ingiustizia e riacquistare speranza”.
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Francesca Madrigali
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Sassari: sei i candidati alla carica di sindaco
¡Y ahora a la lucha bruta!
di Vanni Tola
Conclusa la procedura di presentazione delle liste per le elezioni amministrative osserviamo gli schieramenti in campo. Emerge intanto un notevole numero di liste partecipanti, ben 22 con circa 700 candidati. I concorrenti alla carica di sindaco sono sei. Vediamo i raggruppamenti fra le liste. Il candidato sindaco del centro-sinistra è Nicola Sanna, vincitore delle primarie con un vantaggio molto limitato. Lo sostiene il Partito Democratico, un partito uscito profondamente diviso dalla prova delle primarie nel quale – dietro un’apparente nuova unità intorno al candidato di bandiera – persistono le divisioni, i rancori e la rabbia dei notabili dell’apparato che fanno riferimento all’area Spissu-Ganau-Giagu, risultati sconfitti alle primarie di qualche settimana fa. La ritrovata unità fra le componenti intorno alla candidatura Sanna è, in realtà, una sorta di “tregua armata” suggellata con l’impegno di dividere equamente il peso delle componenti nella scelta dei candidati. La coalizione di Centro- Sinistra sarà supportata da ben undici formazioni politiche (in alcuni casi quasi liste condominiali sorte per l’occasione) che, in cambio del loro appoggio attendono naturalmente un’adeguata rappresentanza in Giunta. Difficilmente gli elettori riusciranno a individuare i punti programmatici comuni tra formazioni cosi eterogenee e spesso distanti fra loro quali il Centro Democratico, l’Italia dei Valori, l’IRS (Indipendentzia Repubrica de Sardigna), La Base, Libertà di Movimento (ex Grillini), Ora sì, Partito dei Sardi, Rossomori, Sassari Bella Dentro, Sel (Sinistra Ecologia e Liberta) e UPC (Unione provinciale cristiana). E, d’altra parte, di contenuti programmatici si è parlato abbastanza poco stante anche la notevole eterogeneità delle forze che compongono la coalizione che avrebbe reso problematica la definizione di un programma comune non limitato all’esposizione di una generica lista di buoni proponimenti. Se il centro sinistra dovesse vincere le elezioni, il candidato sindaco Nicola Sanna e il suo staff dovranno avere infinite capacità di mediazione per mettere insieme i punti di vista di forze politiche e organizzazioni politicamente e culturalmente molto differenti e distanti fra loro. Trasformare questa sorta di “armata Brancaleone” in stabilità politica nell’ Amministrazione comunale futura sarà impresa ardua. Ma il candidato sindaco è ottimista. “Grazie al percorso delle primarie ci presentiamo all’appuntamento uniti e determinati” ha dichiarato Nicola Sanna. Se è cosi, tanti auguri.
Il Centro-Destra invece candida una donna, Rosanna Arru, dirigente scolastica. La Arru, sarà sostenuta da Forza Italia, Udc (Unione di centro), Fratelli d’Italia e la lista civica “Sassari Progetto comune”. “ Sto cercando di creare una lista civica formata da persone rappresentative di tutta la società sassarese, senza distinguo dovuti a partiti o aree politiche di appartenenza”, spiega la dirigente scolastica. «Io non pongo veti a nessuno, chiunque si riconoscerà nella mia proposta di amministrazione della città sarà il benvenuto. La mia candidatura e la lista civica che comporremo vogliono offrire un’alternativa a tutti coloro i quali non si riconoscono nei programmi, nei metodi, nelle idee e nella figura del candidato sindaco del Pd». Progetto lodevole che non è però riuscito ad evitare la “rottura “ a destra e la nascita di Progetto Centrista, una forte lista concorrente nella medesima area politica. Il candidato sindaco di Progetto Centrista è Nicola Lucchi, avvocato, già assessore nella giunta guidata tra il 2000 e il 2005 dal sindaco Nanni Campus. Lucchi è proposto da Riformatori, Unidos, il movimento che fa capo al parlamentare Mauro Pili, e dalla lista civica «Sassari è».
Il Psd’Az, falliti i tentativi di apparentamento con i raggruppamenti maggiori, sceglie di correre da solo con una propria lista che vede candidato per la carica di sindaco Antonio Cardin, consigliere comunale e capogruppo del PSd’Az. L’indicazione fondamentale è quella sancita recentemente dal partito che può essere riassunta con lo slogan “nessuna alleanza, né a destra, né a sinistra, ma con uno spiraglio al Centro”.
Partecipa anche alla composizione elettorale il Fronte Indipendentista Unidu che candida alla carica di sindaco Cristiano Sabino, docente di 34 anni, che insegna filosofia e storia nei Licei di Sassari dove lavora come precario. È militante della sinistra indipendentista dalla fondazione del movimento “A Manca pro s’Indipendentzia” di cui è stato portavoce fino allo scorso febbraio. Sostiene il candidato Sabino il Movimento per il lavoro, i diritti e l’ambiente di cui fanno parte Alba e Azione Civile.
L’ultimo schieramento in campo, quello che potrebbe rappresentare la “sorpresa” di queste elezioni, è il Movimento Cinque Stelle che ha ufficializzato la candidatura alla carica di Sindaco di Maurilio Murru, 42 anni, dipendente amministrativo in un’azienda privata di Porto Torres. Coerentemente con la linea del M5S nazionale, anche per le amministrative di Sassari il movimento non ipotizza alcuna alleanza. Ha da spendere un credito considerevole che gli deriva dall’aver ottenuto in città il 31,5% dei voti nelle ultime elezioni politiche. Il programma, naturalmente disponibile in rete, è concentrato in undici “azioni” di intervento politico indicate come portatrici di originalità e innovazione, idee nuove per una città nuova. Con lo slogan #vinciamonoi il Movimento propone la riscoperta e rivitalizzazione del centro storico tramite residenze universitarie diffuse, attività mercatali, fiscalità di vantaggio, rivisitazione della Ztl, e la rottura del muro che divide il paese reale dai propri amministratori. Propone inoltre il question time comunale per offrire ai cittadini l’opportunità di dialogare settimanalmente col sindaco incontrandolo nella sala del consiglio comunale, ma anche il referendum sugli atti di grande interesse collettivo, e l’idea dell’istituzione di una consulta dei Gremi, presieduta dal sindaco e nella quale i rappresentanti dei Gremi tratteranno i temi di maggiore interesse della città. Ma le proposte non finiscono qui. Si prosegue con politiche sociali e abitative più incisive (tra le varie iniziative spicca per originalità la figura dell’infermiere di quartiere). La “carta delle culture” e il perseguimento dell’obiettivo rifiuti zero, l’acqua pubblica, il Puc partecipato, la mobilità sostenibile, e azioni dedicate all’agro e alla periferia, l’agenda digitale e un intero capitolo dedicato allo sport. “Si tratta di idee nuove – dichiara Murru – che mettono i sassaresi al centro della propria città. L’innovazione sta proprio in questo, nella partecipazione diretta dei cittadini al governo del proprio quartiere o della propria borgata. L’idea di fondo è che non si cambia la città costruendo l’ennesimo litigioso carrozzone elettorale ma avendo il coraggio di portare avanti i temi e non le poltrone”. Un programma che potrebbe avere grande ascolto nell’area degli indecisi e di coloro che si orientavano per l’astensionismo.
Difficile formulare pronostici sulla tornata elettorale, ci limiteremo quindi ad alcune brevi considerazioni di carattere generale. Molto elevato numero delle liste e dei candidati. Come generalmente accade per le consultazioni amministrative, è prevedibile una partecipazione elevata dei cittadini al voto e, conseguentemente, un calo dell’astensionismo che potrebbe perfino contribuire a estendere la partecipazione alla consultazione europea che si svolgerà nella stessa giornata. La frammentazione e l’eterogeneità delle forze politiche che costituiscono gli schieramenti di Centro-Sinistra e Centro-Destra, la scarsa attenzione ai programmi per privilegiare le strategie di aggregazione tra componenti delle coalizioni, potrebbero rivelarsi penalizzanti per i due maggiori schieramenti a tutto vantaggio di altre formazioni e in particolare del M5S che – al di là di quello che si può pensare nel merito della loro proposta politica – ha il grosso vantaggio di presentarsi come una compagine unita e determinata, con un programma chiaro, ben definito e di cambiamento radicale. Nello scontro tra centro-sinistra e centro-destra diversi osservatori tendono a vedere in vantaggio lo schieramento di centro-sinistra. Ma non è da escludere, anzi è molto probabile che il risultato della votazione determini la necessità del ballottaggio e che questo possa avvenire tra uno dei due schieramenti maggiori e il M5S. Se ciò accadesse, la possibilità che la seconda città della Sardegna possa vivere l’esperienza di un Sindaco e di una Giunta a cinque stelle, non è poi cosi remota.
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Sassari: sei i candidati alla carica di sindaco
¡Y ahora a la lucha bruta!
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NOTE
DA REPUBBLICA ON LINE DEL 30 APRILE 2014
La disoccupazione resta al top al 12,7%.
Ma c’è un rimbalzo degli occupati
L’Istat diffonde i dati provvisori per marzo, con il tasso di disoccupazione che resta ai massimi delle serie storiche. Rivisti al 12,7% anche i dati di gennaio e febbraio. Tra i giovani il tasso di disoccupazione è al 42,7%. Segnale positivo dalla ripresa degli occupati, 73mila in più del mese precedente con un tasso che sale al 55,6%
MILANO – Il decreto legge sul lavoro voluto dal ministro Giuliano Poletti ha iniziato il suo iter parlamentare, non senza giochi di forza all’interno della maggioranza, ad esempio sul tema dei rinnovi per i contratti a termine. Intanto i dati mostrano quanto l’emergenza occupazionale resti a livelli record per l’Italia: secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione a marzo è risultato al 12,7%, in calo di 0,1 punti in termini congiunturali ma in aumento di 0,7 punti nei dodici mesi. Al netto degli arrotondamenti decimali, si può affermare che il tasso resta ai livelli massimi sua dall’inizio delle serie mensili (2004) che da quelle trimestrali (1977). Dati che permettono a Susanna Camusso di dire che sarà un Primo Maggio “caratterizzato dal lavoro che non c’è, soprattutto per i giovani: è la festa della disoccupazione più che del lavoro”.
A favore dell’ottimismo gioca invece il fatto che per la prima volta in questa fase della crisi si registra un’inversione di tendenza nell’andamento dell’occupazione. A marzo gli occupati sono infatti 22 milioni 356 mila, in aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente (+73 mila), ma pur sempre in diminuzione dello 0,6% su base annua (-124 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, aumenta di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di 0,2 punti rispetto a dodici mesi prima. Risalendo le serie storiche, per ritrovare una precedente variazione positiva del tasso di occupazione bisogna arrivare al giugno 2013 (+0,1 punti percentuali), mentre
il livello di occupazione aveva rimbalzato l’ultima volta nel febbraio del 2013. Scendono di contro i disoccupati, a 3 milioni 248 mila, in calo dello 0,2% rispetto al mese precedente (-5 mila) ma in aumento del 6,4% su anno (+194 mila).
L’Istituto di statistica, che ha diffuso i dati provvisori, ha rivisto i dati destagionalizzati dei mesi di gennaio e febbraio, portandoli al 12,7% di tasso di disoccupazione, a seguito di una revisione del modello statistico di riferimento. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni – sempre a marzo – è al 42,7%, sostanzialmente stabile rispetto al mese precedente ma in aumento di 3,1 punti nel confronto annuo. Anche nel caso dei giovani, gli economisti hanno rivisto i dati destagionalizzati di gennaio e febbraio, indicando rispettivamente il 42,9% e il 42,8% come tasso di disoccupazione. In cerca di occupazione sono in 683mila, che significa l’11,4% sul totale della popolazione in quella fascia di età.
Segnale positivo anche dal fatto che il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,5% rispetto al mese precedente e dell’1,2% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 36,2%, diminuisce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti su base annua. Il numero di giovani inattivi è pari a 4 milioni 393 mila, in diminuzione dello 0,6% nel confronto congiunturale (-25 mila) e dello 0,5% su base annua (-21 mila). Il tasso di inattività dei giovani tra 15 e 24 anni, pari al 73,3%, scende di 0,4 punti percentuali nell’ultimo mese mentre sale di 0,1 punti nei dodici mesi.
(30 aprile 2014)
[…] 1° maggio Festa dei lavoratori e del lavoro che deve essere un diritto per tutti! […]
[…] 1° maggio Festa dei lavoratori e del lavoro che deve essere un diritto per tutti! SANT’EFISIO Oggi a Cagliari tutta la Sardegna, costumi, carri, cavalli, migliaia di sardi precedono e seguono il cocchio del santo martire. Efisio, figlio di Alessandra e Cristoforo, nato ad Elia (forse Gerusalemme), bello, è notato ad Antiochia dall’imperatore Diocleziano. Viene messo a capo di una spedizione contro i cristiani, ma a Trani nelle Puglie (altri dicono in Calabria) cade da cavallo, come S.Paolo, e vede la croce santa, il cui segno gli resta miracolosamente impresso nella mano. Si converte e si battezza. Giunto in Sardegna, per la sua fede é perseguitato dal preside Giulsio, rifiuta di abiurare e di adorare gli dei pagani, viene imprigionato a Cagliari, torturato e infine decapitato a Nora. E’ l’epoca in cui ci si fa ammazzare per le proprie idee e non si conoscono le larghe intese. Nel 430, sopra la sua prigione, si edifica una primitiva chiesa. 1088 i Pisani portano le sue reliquie a Pisa. 1102 gli viene consacrata la chiesa di Nora 1124 Papa Callisto III gli consacra un altare nel duomo di Pisa. 1538 Papa Paolo III costituisce la confraternita di S.Efisio a Stampace. 1656 finisce la peste a Cagliari. Da allora tutti gli anni il 1° maggio, per voto, una processione immensa accompagna il santo dalla sua prigione a Stampace fino a Nora. Unica eccezione nel 1794, anno della rivolta, la processione si sposta al 1° giugno. Il 1° maggio 1943, sotto i bombardamenti, un piccolo gruppo adempie il voto con il santo collocato non nel suo cocchio ma sopra un furgoncino. Nella sua povertà è la più commovente edizione della sagra. Ecco il filmato su SardegnaDigitalLibrary —————————– La storia poteva essere diversa? A volte mi capita di pensare che nel 1793 Sant’Efis fece un miracolo contrario, se invece di ascoltare le preghiere dei Savoia, si fosse distratto fino a permettere lo sbarco dei rivoluzionari francesi la nostra storia sarebbe stata differente. Buon Sant’Efis comunque e buon Primo Maggio a chi il lavoro ce l’ha, ma soprattutto a chi lo cerca. (n.mig.) – Immagine tratta dal sito della mediateca del comune di Cagliari —————— – L’Alternos di quest’anno Matteo Lecis Cocco-Ortu: “A Sant’Efisio chiederei di aiutare Cagliari a sentirsi più comunità, abbandonando invidie e gelosie per costruire tutti insieme una città in cui vivere meglio insieme e in cui, in particolare i giovani, coltivino la speranza del proprio futuro a cui guardare con fiducia tutti insieme. Credo che la peste di oggi siano l’egoismo e l’individualismo.” Oggi alle 8 con la vestizione nella sagrestia della chiesa di San Michele in via Ospedale è iniziata ufficialmente la giornata dell’Alternos, con l’investitura per mano del sindaco Massimo Zedda a rappresentare la città nello scioglimento del voto. Per la 359 volta. #alternos #santefisio #cagliari #attesa #emozione —————–. […]
[…] 1° maggio Festa dei lavoratori e del lavoro che deve essere un diritto per tutti! SANT’EFISIO Oggi a Cagliari tutta la Sardegna, costumi, carri, cavalli, migliaia di sardi precedono e seguono il cocchio del santo martire. Efisio, figlio di Alessandra e Cristoforo, nato ad Elia (forse Gerusalemme), bello, è notato ad Antiochia dall’imperatore Diocleziano. Viene messo a capo di una spedizione contro i cristiani, ma a Trani nelle Puglie (altri dicono in Calabria) cade da cavallo, come S.Paolo, e vede la croce santa, il cui segno gli resta miracolosamente impresso nella mano. Si converte e si battezza. Giunto in Sardegna, per la sua fede é perseguitato dal preside Giulsio, rifiuta di abiurare e di adorare gli dei pagani, viene imprigionato a Cagliari, torturato e infine decapitato a Nora. E’ l’epoca in cui ci si fa ammazzare per le proprie idee e non si conoscono le larghe intese. Nel 430, sopra la sua prigione, si edifica una primitiva chiesa. 1088 i Pisani portano le sue reliquie a Pisa. 1102 gli viene consacrata la chiesa di Nora 1124 Papa Callisto III gli consacra un altare nel duomo di Pisa. 1538 Papa Paolo III costituisce la confraternita di S.Efisio a Stampace. 1656 finisce la peste a Cagliari. Da allora tutti gli anni il 1° maggio, per voto, una processione immensa accompagna il santo dalla sua prigione a Stampace fino a Nora. Unica eccezione nel 1794, anno della rivolta, la processione si sposta al 1° giugno. Il 1° maggio 1943, sotto i bombardamenti, un piccolo gruppo adempie il voto con il santo collocato non nel suo cocchio ma sopra un furgoncino. Nella sua povertà è la più commovente edizione della sagra. Ecco il filmato su SardegnaDigitalLibrary —————————– La storia poteva essere diversa? A volte mi capita di pensare che nel 1793 Sant’Efis fece un miracolo contrario, se invece di ascoltare le preghiere dei Savoia, si fosse distratto fino a permettere lo sbarco dei rivoluzionari francesi la nostra storia sarebbe stata differente. Buon Sant’Efis comunque e buon Primo Maggio a chi il lavoro ce l’ha, ma soprattutto a chi lo cerca. (n.mig.) – Immagine tratta dal sito della mediateca del comune di Cagliari —————— —————–. […]