gli occhiali di Piero su…
ALL’EPOCA DI RENZI
La polizia picchiava, si progettava una legge elettorale truffa, non si chiarivano le collusioni tra Stato e Mafia, si attentava alla Costituzione, ci si incontrava con un condannato per evasione fiscale per concordare le riforme, si davano gli Enti in mano ai soliti boiardi, si eliminavano le autonomie locali, ma c’era un aumento in busta paga senza bisogno di sindacati, coi quali non c’era tempo per parlare.
La cosa più stupefacente era la resistenza dello stomaco dei democratici.
Fino a quando sarebbero riusciti a non vomitare?
TOTO’
Il 15 aprile 1967 muore a Roma Antonio de Curtis, in arte Totò.
Era nato a Napoli il 15 febbraio 1898. E’ l’attore “più visto” del cinema italiano.
Quasi 100 film girati in 30 anni, certo non tutti memorabili. “Ho girato film mediocri, altri veramente brutti, ma dopo tutta la miseria patita in gioventù, non potevo permettermi il lusso di rifiutare le proposte scadenti e restare inattivo.” Teatro, cinema, televisione, chiude la carriera lavorando con Pasolini.
Non si dichiarò mai politicamente se non in modo scherzoso, ma ebbe a dire:
“Odio i capi, le dittature. Rischiai guai seri perchè in teatro feci la parodia di Hitler. Non me ne sono mai pentito. Grazie a me, per una sera la gente rise di lui.
Il potere odia le risate, se ne sente sminuito”.
E, per finire: “A proposito di politica, ci sarebbe qualcosina da mangiare?”
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