Da che parte stare? I bambini che diventarono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Da che paerte stare?

 

In occasione del 20 anniversario dellla strage Falcone e Borsellino, invitiamo tutti oggi 23 maggio alle ore 17,30 - Exma’, via San Lucifero n.71 (su Fb). Presentazione del libro
DA CHE PARTE STARE, Piemme 2012 –  I bambini che diventarono Giovanni Falcone e Paolo BorsellinoIntervengono

Alberto Melis autore del libro

Paolo De AngeIis magistrato

Gianpiero Farru referente dell’Associazione Libera – Sardegna

Coordina Maria Francesca Chiappe
incontro rivolto ai ragazzi dai 10 anni, insegnanti e genitori

Per info:

Libreria per ragazzi tuttestorie 070659290 mail: tuttestorie@tiscali.it

Incontro organizzato dalla Cooperativa tuttestorie e da Camù – Centri d’Arte e Musei

La storia
Anche da ragazzi si può scegliere da che parte del mondo stare! L’infanzia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino attraverso i racconti delle due sorelle Maria Falcone e Rita Borsellino. Il percorso di crescita di due uomini che sono stati simboli coraggiosi della lotta alla malavita. Il libro esce a venti anni dalla tragica scomparsa dei due magistrati ed è la prima storia dedicata alla loro vita da ragazzi.
Sono passati vent’anni da quando, nelle stragi di Capaci e di Via d’Amelio, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati assassinati dalla mafia insieme agli agenti della scorta.
Alberto Melis, attraverso le parole delle loro sorelle, Maria Falcone e Rita Borsellino, ricostruisce l’infanzia dei due magistrati con l’intento di ricordare ai ragazzi il loro esempio ma anche di dare un messaggio di speranza. Perché la mafia si può davvero sconfiggere se tutti noi, anche da piccoli, facciamo il nostro dovere, come diceva Falcone, e scegliamo di stare dalla parte giusta del mondo. Quella dell’onestà.

I giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino morirono nel 1992, vent’anni fa. Giovanni il 23 maggio, in un attentato che squassò l’auto su cui viaggiava insieme alla moglie e a un’autista giudiziario; Paolo cinquantasette giorni dopo, in un secondo attentato avvenuto nel cuore di Palermo, la città dove entrambi erano nati.
Vent’anni non sono tanti. Ma neppure pochi, se a guardare indietro nel tempo non sono gli adulti che seguirono in diretta i tragici avvenimenti di allora, ma ragazzi nati successivamente. È perciò soprattutto a voi ragazzi, al vostro bisogno di conoscenza e di comprensione di ciò che avvenne, della storia semplice e insieme straordinaria di due uomini a cui tutti dobbiamo qualcosa, che è rivolto questo libro.
Con una premessa.
Dei giudici Falcone e Borsellino, della loro lotta contro la criminalità organizzata chiamata mafia e del tragico epilogo che ha accomunato le loro vite, si è scritto molto. Sono state ripercorse le loro vicende umane e professionali; sono stati delineati i loro caratteri e i loro modi di condurre le indagini; è stato puntigliosamente descritto il difficile ambiente in cui operarono.
Su tutto ciò, le pagine di questo libro non indugeranno. Insisteranno invece su qualcosa che sinora, nei tanti articoli e nei tanti libri pubblicati, è stato sì affrontato ma sempre un po’ in sordina. Qualcosa di non meno significativo e importante, come vedremo, il cui approfondimento è stato possibile grazie alla collaborazione di Maria Falcone e Rita Borsellino, le sorelle di Giovanni e Paolo.
(dalla prefazione dell’autore al libro)

Alberto Melis vive in Sardegna. È insegnante, giornalista e scrittore di libri per ragazzi. Con Il Battello a Vapore ha pubblicato molti romanzi, tra cui Il segreto dello scrigno, Una bambina chiamata Africa, Il ricordo che non avevo

“Racconta Rita Borsellino che lo stesso Paolo, a volte, quando incontrava per la prima volta un mafioso incarcerato, invece di interrogarlo subito sui reati di cui si era reso colpevole, gli chiedeva: «Tu da bambino cosa facevi? Chi erano i tuoi compagni? Come giocavi?».

Perché era convinto che nella formazione di un adulto, non di rado, e nella sua scelta da che parte del mondo stare, se da quella delle persone oneste o da quella della violenza e del male, ave­vano una grande importanza anche le esperienze compiute da bambino e da ragazzo.

Sulla scia della medesima convinzione, anche noi ci siamo posti le stesse domande, su Giovanni e su Paolo.

Che bambini e che ragazzi sono stati? Che li­bri leggevano? A che giochi giocavano? E in che ambiente sono nati in loro i germogli della scelta, quella di stare dalla parte della giustizia e delle vittime della mafia, che ha reso così esemplari le loro vite?”

Questa iniziativa si inserisce nella campagna nazionale
IL MAGGIO DEI LIBRI 2012
Leggere fa crescere, dal 23 aprile al 23 maggio

I libri sbocciano in maggio.
Perchè se in questo mese la natura si risveglia, lo stesso capita alla voglia di leggere. Leggere fa crescere: è questo lo spirito de Il Maggio dei Libri, la campagna nazionale nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.
La campagna, promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, inizia il 23 aprile, in coincidenza con la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore promossa dall’UNESCO, e culmina il 23 maggio con la Festa del libro.
La denominazione scelta per la campagna, Il Maggio dei Libri, pone l’accento su un mese che nella tradizione popolare italiana è legato alle feste per il risveglio della natura e richiama l’idea di crescita e maturazione, ma anche di allegria e di piacere: tutti concetti che vogliamo veicolare attraverso la campagna come collegati alla lettura.
Libro come amico, partner, compagno di vita, dunque: lo scopo della campagna, infatti, è quello di portarlo tra la gente, distribuirlo, farlo conoscere, connotandolo di un forte valore sociale e affettivo. E favorire così l’abitudine alla lettura. Il libro, quindi, esce dal suo contesto abituale e dilaga sul territorio: dalle grandi città ai piccoli centri, regioni, province, comuni, scuole, biblioteche, associazioni culturali, case editrici, librerie, circoli di lettori, promuoveranno iniziative per intercettare anche persone che di solito non leggono. La campagna del 2011 ha raccolto 1252 adesioni e, nel periodo 23 aprile – 23 maggio, si sono svolti oltre 6000 eventi.

Quest’anno Il Maggio dei Libri si avvale, oltre che della collaborazione di partner istituzionali (Presidenza del Consiglio dei Ministri Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Unione delle Province d’Italia, Associazione Nazionale Comuni Italiani), di tutti i soggetti strategici impegnati nella promozione della lettura (Associazione Italiana Editori, Associazione Librai Italiani, Associazione Italiana Biblioteche) e si svolge con il patrocinio Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Web, scuola, giovani. E’ su queste parole chiave che si orienta la campagna 2012: raccogliendo l’eredità di tutte le esperienze precedenti, quest’anno il Centro per il libro e la lettura e i suoi partner intendono rilanciare il progetto e innescare nuovi processi, rafforzando la rete di soggetti pubblici e privati attivi nella promozione del libro e della lettura. Per coinvolgere sempre di più i lettori di domani, attraverso un uso dinamico di Internet e la partecipazione più attiva delle scuole.

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