gli occhiali di Piero
SCRIVERE E’ TERAPEUTICO
All’insegna di questa massima, verità conosciuta dagli scrittori e dagli psicanalisti (da “La coscienza di Zeno” alle odierne terapie di cura del panico e del “male oscuro”), abbiamo avuto ieri una bella serata presso la Cooperativa S’Atra Sardigna, in agro di Sestu.
Ignazio Cirronis, al compiere i 60 anni, ha voluto rendere partecipi gli amici del suo scrivere (non che ne avesse bisogno come terapia…) i suoi ricordi di vita. Ne ha fatto un libro, poche copie stampate, disponibile on line, e un filmato. Fa il punto sulla sua vita, memorie e riflessioni su vari aspetti: famiglia, amicizia e amore, politica, lavoro, viaggi.
Passaggi divertenti della vita, tra fatti collettivi e episodi personali: i giochi d’infanzia con palloni di carta, gli entusiasmi giovanili, Fabrizio de Andrè e
Gigi Riva, il gruppo di amici, l’amore per Chiara (c’è una strana espressione nei suoi occhi…), la contestazione (che colpa abbiamo noi?), l’impegno in politica e nel sindacato, il lavoro, i viaggi, America, Africa…
Alla fine Ignazio ci regala la sua ricetta per la felicità: amare, sognare, viaggiare. Chi non l’avesse ancora fatto può cominciare. Grazie Ignazio.
QUESTIONE EBRAICA
La questione della persecuzione degli ebrei, che i lager hitleriani portarono al culmine, viene da molto lontano. Sorvoliamo sulle epoche più antiche, veniamo al 31 marzo 1492. Los reyes catolicos, Ferdinando e Isabella, decretano l’espulsione dalla Spagna degli ebrei che non si convertono. Controlla la sincerità della conversione la Santa Inquisizione e chi viene trovato in difetto viene bruciato vivo (non c’era il gas…). Naturalmente l’affare consisteva nel confiscare i beni del condannato che passavano alle casse del Regno. La cosa era stata ben organizzata, tanto che lo stesso giorno, 31 marzo 1492, il vicerè Giovanni Dusay, riceveva la carta reale con le istruzioni del decreto di espulsione degli ebrei dalla Sardegna.
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