Civic crowdfunding (per favore, troviamo anche una denominazione in lingua italiana): un’interessante opportunità
Parliamo di civic crowdfunding
di Aladin
Ne parliamo utilizzando la proposta della piattaforma DeRev, che non è la sola, ma che appare affidabile. Bisogna approfondire tutti gli aspetti, anche basandoci sulle diverse esperienze, molto diffuse all’estero e che vanno prendendo piede anche in Italia, Sull’argomento avevamo tempo fa richiesto un impegno di approfondimento teorico dell’Università Sarda e delle Istituzioni rappresentative del mondo economico e delle imprese, senza alcun esito, almeno finora. La nuova Amministrazione regionale e in particolare l’Assessorato agli Enti locali e l’Assessorato alla Programmazione, da soli o in accordo con l’Unioncamere regionale e l’Università della Sardegna potrebbero farsi carico sia dell’approfondimento teorico-pratico della questione (convegni, seminari, studi) sia del sostegno pubblico alle iniziative di civic crowdfunding.
DeRev, principale piattaforma italiana di crowdfunding, ha lanciato un nuovo modello di business basato sul civic crowdfunding, proponendosi come la prima startup in Italia a offrire una soluzione strutturata e “rivoluzionaria” per enti pubblici, associazioni, organizzazioni no profit, e progetti creativi o innovativi (arte, cultura, startup, eventi).
- Una recente intervista a Roberto Esposito, Ceo di DeRev – segue –
Su www.derev.com, anche le pubbliche amministrazioni (comuni, province, regioni ed enti pubblici) possono lanciare campagne di raccolta fondi per finanziare progetti e opere di pubblico interesse, come il restauro di monumenti e aree pubbliche, la realizzazione di iniziative o eventi nella propria città, e lo sviluppo di servizi innovativi per il trasporto pubblico e il miglioramento della vita cittadina.
L’obiettivo è trasformare il crowdfunding in locale e sociale: a partecipare è tutta la comunità di cittadini accomunati dall’idea di migliorare i propri spazi e le proprie città. Il civic crowdfunding può intervenire quando la pubblica amministrazione non riesce a risolvere il problema da sola, dando vita a un processo virtuoso ed etico che coinvolga in prima persona anche comuni, assessorati ed enti pubblici. La campagna di raccolta fondi promossa da DeRev per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli – distrutta da un incendio doloso il 4 marzo 2013 – dimostra le enormi potenzialità del crowdfunding diffuso tra i cittadini e si conferma oggi come la campagna di crowdfunding di maggior successo mai realizzata in Italia, con 1.073.000 euro raccolti e oltre 2000 finanziatori.
Crowdfunding
Il crowdfunding consente di raccogliere fondi dal pubblico per la realizzazione del proprio progetto, presentandolo agli utenti in modo efficace e offrendo delle ricompense in cambio del loro contributo. DeRev prevede tre modelli di crowdfunding che si adattano a tutte le possibili esigenze di ciascuna Rivoluzione:
All or Nothing: i contributi sono restituiti se non viene raggiunto o superato l’obiettivo della campagna in un massimo di 90 giorni. Adatto ai progetti che hanno bisogno almeno della cifra indicata per essere realizzati.
Keep it All: tutti i contributi raccolti in un massimo di 90 giorni vengono accreditati anche se non viene raggiunto l’obiettivo della campagna. Rivolto ai progetti che possono partire anche se non viene raccolto l’intero importo.
Fundraising: consente la raccolta di fondi con accredito istantaneo senza un obiettivo minimo nè limiti di tempo. Particolarmente indicato per associazioni, partiti politici ed enti pubblici che vogliono finanziare un’attività continuativa.
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