in giro con la lampada di aladin
“Cassius Marcellus Coolidge (1844-1934). The cheat”
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- Proclamati gli eletti, ecco tutti i nomi. Quattro donne in Consiglio
Articolo pubblicato il 12 marzo 2014 su SardiniaPost
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Proclamati gli eletti, ecco tutti i nomi. Quattro donne in Consiglio
Articolo pubblicato il 12 marzo 2014 su SardiniaPost
Da oggi inizia la XV legislatura nel Consiglio regionale della Sardegna: a poco meno di un mese dalle elezioni del 16 febbraio e dopo una valanga di polemiche e annunciati ricorsi sulla legge elettorale approvata alla fine dell’ultimo quinquennio, oggi l’ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello di Cagliari ha proclamato eletti il governatore Francesco Pigliaru, l’uscente Ugo Cappellacci, che siederà sui bandi dell’opposizione, e gli altri 58 consiglieri dell’Assemblea di via Roma.
Nessuna sorpresa dalle verifiche effettuate dall’Ufficio per la composizione del Consiglio post riforma, già ipotizzata con le prime proiezioni sui voti non ancora convalidati: dopo i tagli il numero dei consiglieri passa da 80 a 60, azzerati i fondi ai gruppi e le indennità di carica. In forza della legge elettorale statutaria, che assegna al governatore che ha superato il 40% delle preferenze il 65% dei seggi, il centrosinistra, uscito vincitore dalle urne, può contare su 36 seggi su 60, il centrodestra su 24. Solo quattro le donne elette: tre del centrosinistra (due del Pd e una del Centro democratico) e una del centrodestra (Forza Italia). Per la prima volta nell’Assemblea sarda ci sarà un seggio per gli indipendentisti con Gavino Sale, leader di Irs. E non mancano altre formazioni “sovraniste” e “autonomiste”, come lo storico Partito Sardo d’Azione, i Rossomori e l’Uds, o ancora i recenti Partito dei Sardi e La Base, quasi tutti – tranne il Psd’Az e l’Uds – alleati del centrosinistra.
CENTROSINISTRA: 36 Consiglieri
Presidente della Regione: Francesco Pigliaru
PD (18):
Circoscrizione di Cagliari: Piero Comandini, Valter Piscedda, Cesare Moriconi, Lorenzo Cozzolino, Gigi Ruggeri
Circoscrizione di Sassari: Gianfranco Ganau, Salvatore Demontis, Gavino Manca, Luigi Lotto
Circoscrizione di Oristano: Antonio Solinas, Mario Tendas
Circoscrizione di Nuoro: Roberto Deriu, Daniela Forma
Circoscrizione del Medio Campidano: Alessandro Collu, Rossella Pinna
Circoscrizione del Sulcis: Pietro Cocco
Circoscrizione dell’Ogliastra: Franco Sabatini
Circoscrizione della Gallura: Giuseppe Meloni
SEL (4):
Circoscrizione di Cagliari: Francesco Agus, Eugenio Lai
Circoscrizione di Sassari: Daniele Cocco
Circoscrizione del Sulcis: Luca Pizzuto
ROSSOMORI (2):
Circoscrizione di Cagliari: Paolo Zedda
Circoscrizione di Nuoro: Emilio Usula
PARTITO DEI SARDI (2):
Circoscrizione di Sassari: Piermario Manca
Circoscrizione di Oristano: Augusto Cherchi
CENTRO DEMOCRATICO (2):
Circoscrizione di Cagliari: Anna Maria Busia
Circoscrizione del Sassari: Roberto Desini
PRC-SINISTRA SARDA(2):
Circoscrizione di Cagliari: Fabrizio Anedda
Circoscrizione di Sassari: Alessandro Unali
IDV VERDI (1):
Circoscrizione di Sassari: Michele Azara
PSI (1):
Circoscrizione di Cagliari: Raimondo Perra
IRS (1):
Circoscrizione di Sassari: Gavino Sale
LA BASE (1):
Circoscrizione di Nuoro: Efisio Arbau
UPC (1):
Circoscrizione di Sassari: Gaetano Ledda
CENTRODESTRA: 24 consiglieri
Ugo Cappellacci (candidato Presidente)
FORZA ITALIA (10):
Circoscrizione di Cagliari: Alessandra Zedda, Stefano Tunis, Edoardo Tocco, Alberto Randazzo
Circoscrizione di Sassari: Antonello Peru, Marco Tedde
Circoscrizione di Oristano: Oscar Cherchi
Circoscrizione di Nuoro: Pietro Pittalis
Circoscrizione della Gallura: Giuseppe Fasolino
Circoscrizione del Sulcis: Ignazio Locci
UDC (4):
Circoscrizione di Cagliari: Giorgio Oppi
Circoscrizione di Sassari: Peppino Pinna
Circoscrizione di Oristano: Gianni Tatti
Circoscrizione di del Sulcis: Gigi Rubiu
PSD’AZ (3):
Circoscrizione di Cagliari: Christian Solinas
Circoscrizione di Sassari: Marcello Orrù
Circoscrizione di Nuoro: Angelo Carta
RIFORMATORI (3):
Circoscrizione di Cagliari: Michele Cossa
Circoscrizione di Oristano: Attilio Dedoni
Circoscrizione di Nuoro: Luigi Crisponi
UDS (1):
Circoscrizione di Cagliari: Mario Floris
FRATELLI D’ITALIA (1):
Circoscrizione di Cagliari: Paolo Truzzu
ZONA FRANCA RANDACCIO (1):
Circoscrizione di Cagliari: Modesto Fenu
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Le foto dei neo consiglieri su L’Unione Sarda on line
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Amsicora guasta la festa. Su Democraziaoggi.
Proclamazione fasulla. Quella vera? La farà il Tar
12 Marzo 2014
di Amsicora
Sentite cosa vi dico non per scherzo o irriverenza. La proclamazione degli eletti effettuata oggi dalla Corte d’appello è fasulla. E lo è anche la composizione ch’essa ci dà del Consiglio regionale. Non che la Corte abbia violato la legge, dio ce ne guardi! La Corte l’ha rispettata, eccome! E l’ha anche correttamente applicata. Ma è la legge che contiene in sé il vizio. E neanche un vizietto. E’ costituzionalmente illegittima. Neanche viola, più propriamente violenta il principio di eguaglianza del voto, il carattere proporzionale del sistema elettorale che su esso di fonda e il carattere democratico dell’ordinamento. C’è, dunque, una questione democratica in Sardegna, posta dalla legge elettorale regionale, i cui limiti sono resi manifesti dai balzani risultati proclamati proprio dalla incolpevole Corte d’appello: ci sono solo quattro donne, alcuni territori sono sottorappresentati e circa 150.000 elettori sardi non hanno eletti in Consiglio sol perché hanno votato Sardegna Possibile di Michela Murgia o Popolo sardo di Mauro Pili. Sono invece in Consiglio, abusivamente, candidati di sigle che non rappresentano quasi nessuno, ma che hanno saputo capitalizzare il loro codismo, e ne menano vanto, attaccando beffardamente la Murgia per non aver avuto la furbizia di fare altrettanto.
La Corte d’appello ha proclamato secondo legge, ma questa legge un gruppo di elettori democratici si sono proposti di demolire. Con iniziative politiche e giudiziarie.
La via politica è un’iniziativa popolare di legge elettorale: Presto verranno raccolte le firme.
La via giudiziaria inizierà il suo iter proprio ora che la Corte d’appello ha proclamato formalmente gli eletti. Non si poteva procedere prima. E’ l’atto di proclamazione degli eletti che va impugnato con ricorso al Tar nel termine di 30 giorni. Si chiederà al Giudice amministrativo (che ne ha il potere) la modifica della proclamazione degli eletti formulata dalla Corte d’appello e la riattribuzione dei seggi senza l’assurdo premio di maggioranza e la incredibile soglia di sbarramento. Si ipotizza una violazione dell’uguaglianza del voto sancita nell’art. 48 della Cost., nello Statuto speciale e nella stessa legge elettorale regionale. Nel giudizio davanti al Tar si solleverà la questione di legittimità costituzionale. Infatti, presupposto della modifica della composizione del Consiglio è la rimessione degli atti alla Consulta e la declaratoria di illegittimità costituzionale delle norme indicate. La Corte, com’è probabile, se accoglierà, rimodellerà la legge, espungendo le parti ritenute illegittime. Lo ha già fatto col porcellum, riconducendolo al proporzionale. Se lo facesse anche per il porceddum, avremmo un sistema sostanzialmente proporzionale, con attribuzione di seggi anche alla Murgia e a Pili e riassegnazione in meno a PD, PDL e sigle coalizzate, alcune delle quali, che non rappresentano niente e nessuno, usciranno – com’è giusto – dall’Assemblea regionale. E’ l’occasione per chiedere alla Consulta anche una parola chiara sulla parità uomo/donna, alla luce sempre del principio di uguaglianza (art. 3) e della loro estensione con appropriate azioni positive, anche legislative, nei pubblici uffici (art. 51). Anche le Regioni devono agire in questo senso, come dice specificamente il 7° comma dell’art. 117 Cost. Gli uomini del PD e PDL hanno fatto fuori tutto ciò che sta fuori di loro, donne innanzitutto, in violazione della regionevolezza e della Costituzione.
L’azione può essere promossa da ciasun elettore e dunque il ricorso verrà presentato a prescindere dalle iniziative di Michela Murgia o di altri. C’è già un gruppo di elettori democratici sardi, su iniziativa del “Comitato 12 ottobre”, e di settori vicini al Manifestosardo e a Democraziaoggi, pronto a sottoscrivere il ricorso. Per capirci, alcuni di loro hanno già combattuto la legge statutaria di Soru. Tempi? Un anno e mezzo e avremo una proclamazione degli eletti non fasulla, ad opera del Tar. Un Consiglio secondo Costituzione in luogo di questo illegittimo, proclamato oggi. Salvo accelerazioni conseguenti al precedente della Lombardia. La Corte Costituzionale, a cui il Tar Milano ha già trasmesso gli atti, giudicherà la legge regionale lombarda in primavera. La sentenza costituirà un precedente che, qualunque ne sia il risultato, potrà ridurre i tempi della procedura riguardante la legge sarda.
Proclamazione fasulla quella della Corte d’appello? Macché, è solo una ipotesi, direte voi. Certo, fino alla pronuncia della Corte costituzionale, è così. “Rigore c’è quando arbitro fischia“, diceva un saggio pallonaro, venuto da lontano, Ma qui il fallo in area, il vulnus democratico c’è ed chiaro e ben visibile. L’annullamento del premio di maggioranza e/o della soglia di sbarramento, nonché della discriminazione verso le donne è più di un pio desiderio. Parola di chi legge statutaria ne ha già fatto demolire una, e proprio dalla Consulta!
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