gli occhiali sardoaustraliani di Piero
INGERENZE INTERNAZIONALI
Il 7 marzo 1984 gli Stati Uniti attaccano San Juan del Sur in Nicaragua.
E’ uno dei tanti episodi di intervento militare degli Usa contro il governo sandinista che aveva da poco rovesciato la dittatura di Somoza, manco a dirlo appoggiata dagli States. Uno delle tante ingerenze in centro America, vedi “Panama” in Aladin pensiero del 3 settembre 2013, dal 1903 in poi.
Il Nicaragua fu occupato militarmente dagli Usa dal 1912 al 1933, quando fu combattuto da Augusto Cesar Sandino. Dopo l’uccisione di Sandino nel 1934 iniziò la lunga dittatura della famiglia Somoza, filostatunitense.
Nel 1979 finalmente prevalgono i sandinisti e dal 1980 i Contras, gruppi militari appoggiati e finanziati illegalmente dagli Stati Uniti (ricordate lo scandalo Iran-Contras, amministrazione Regan?), attuarono la guerriglia contro il governo Sandinista.
Nel 1980 si giunse a un “cessate il fuoco” e ad elezioni: vinsero i Contras.
La rivincita Sandinista si realizzò nel 2006 con la vittoria di Daniel Ortega.
In materia di ingerenze internazionali nessuna Potenza Mondiale può dirsi innocente. Lasciate in pace i popoli, please.
ALESSANDRO MANZONI
Il 7 marzo 1785 nasce a Milano Alessandro Manzoni, poeta, drammaturgo e romanziere, figlio di Giulia Beccaria e (forse) di Pietro Manzoni (o, forse, di Giovanni Verri). Conosciuto da quasi tutti in Italia, da pochi all’estero, ebbe una vita lunga (mori’, sempre a Milano il 22 Maggio 1873), ma non molto felice e funestata da tanti lutti: la madre si divise dal marito, il presunto genitore, per vivere a Parigi con Carlo Imbonati, che lui, ventenne giunto a Parigi, non fece in tempo a conoscere, tuttavia Parigi segno’ il riavvicinamento affettuoso con la madre fino alla morte di lei; la morte prematura di 8 dei suoi dieci figli (solo due gli sopravvissero), della prima moglie e della seconda.
Manzoni ebbe il merito linguistico, lui che parlava e scriveva in francese e che dichiarava di conoscere bene una sola lingua, quella Milanese, di dare una sistemazione alla lingua italiana, riscrivendo “Fermo e Lucia”, sotto il titolo “I promessi sposi”, nel fiorentino elevato, dopo “aver lavato i suoi panni in Arno”. Il romanzo, che ha angustiato tanti scolari di tutta Italia (isole comprese), e’ sempre meritevole di una seconda lettura e rimane, forse il migliore, comunque uno dei piu’ belli della letteratura italiana.
I suoi principi morali li aveva cosi’ sintetizzati fin da giovane:
“Il santo Vero / mai non tradir, ne’ proferir mai verbo / che plauda al vizio, o la virtu’ derida”.
TOMMASO D’AQUINO
Il 7 marzo 1274 muore a Fossanova (prov. di Latina) Tommaso d’Aquino.
Frate domenicano, santo e dottore della Chiesa, teologo e filosofo.
Era nato a Roccasecca, da nobile famiglia, nel 1225 circa.
Studioso profondo della filosofia greca (soprattutto Aristotele), era beffato dai compagni di studio per la sua pinguedine (era tanto grasso che dovettero intaccare il tavolo perche’ potesse avvicinarsi al piatto) e per il suo silenzio: lo chiamavano “il bue muto”.
Però Alberto Magno, suo maestro, che ne intuì il genio, disse di lui: “badate che quando questo bue muggirà il suo muggito si sentirà da un capo all’altro del mondo”.
COMMENTI. Licia Lisei. E’ molto importante la sua concezione del Bello che influenzerà moltissimo la Storia dell’Arte e l’Estetica: “In pulchritudinem tria concurrunt, Integritas, Consonantia, Claritas”. (Soprattutto la Claritas che distingue la sua concezione da quella classica).
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COLLABORAZIONI
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(La Tavolozza di Licia) Il 7 marzo 161 morì a Lorium, nei pressi dell’odierna Castel di Guido, l’Imperatore Antonino Pio. Questo è il suo ritratto presente nella collezione dei Musei Capitolini: http://bit.ly/1hSG7U0
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