le lettere sardoaustraliane di Piero
LETTERE DALL’AUSTRALIA – N. 13
PASSEGGIANDO PER ST. KILDA. St Kilda e’ un sobborgo di Melbourne a 6 km di distanza dalla citta’. Fino a 30-40 anni fa era una negletta periferia popolata da povera gente, con molta prostituzione e giro di droga.
Situata in un posto bellissimo, nel lungomare sud-est del golfo, ha finito per interessare la gente ricca di Melbourne, e da qualche decina d’anni è cominciata la cacciata dei poveri per farne una prestigiosa residenza, invece che risanare il quartiere per quelli che ci hanno sempre abitato, e tra i ricchi impegnati nell’impresa, spiace dirlo, ci sono tanti sedicenti ecologisti e tanti “socialisti”, ignari di Marx e di Proudon.
Mi ricorda un po’ la storia cagliaritana del quartiere di S.Elia, dove però un movimento cittadino vigoroso ha sconfitto il disegno borghese di mutare un borgo di pescatori e sottoproletari in un quartierino di ville sul colle.
Qui invece stanno vincendo i ricchi, del resto l’Australia non ha mai visto rivolte, eccezion fatta per quella di Ballarat del 1854. - segue -
Oggi St Kilda vede tante nuove costruzioni, dispone di un porticciolo di tipo turistico (la spiaggia non è bella, ma la passeggiata di fronte al lungomare, corredata di lunghe file di palme, è magnifica), un teatro, un Luna Park, decine di negozi, anche di lusso, bar, ristoranti. Sopravvivono nelle vie secondarie ancora molte case modeste, ma continua la messa all’asta, il denaro, con cui verrano superpagate, tornerà moltiplicato alla demolizione e alla edificazione sull’area di ville e palazzine di prestigio.
Delinquenza ce n’è ancora, come pure il giro di droga, ma ormai si tratta di cose diffuse un po’ in tutta la città, resta in certi punti il segno della antica degradazione, luoghi non proprio puliti come in centro città, qualche barbone sulle panchine, bottiglie abbandonate qui e la’ dopo le sbornie notturne.
Tutte le domeniche a St Kilda si tiene un mercatino all’aperto, tante bancarelle, una dopo l’altra lungo la passeggiata, artigianato e curiosità, posate trasformate in bigiotteria, quadri, disegni, pietre dipinte, legni scolpiti, pelletteria, giocattoli, pupazzi, talismani portafortuna, cappelli, sciarpe, dolciumi, ecc. ecc.
Tanta gente che passeggia e sosta a guardare, ora interessata, ora sorpresa, anziani, coppie, mamme e bambini, di quando in quando c’è una gara di biciclette. I bambini si affollano davanti all’ingresso del Luna Park, rappresentato da una bocca gigantesca pronta a ingoiarli.
Nelle bacheche del teatro manifesti annunciano i prossimi spettacoli.
Cartelli nella passeggiata più vicina al mare avvisano che si può affittare una barca. Nei prati ragazzi e ragazzi si buttano sull’erba e si godono il sole, bevendo una bibita, mangiando un panino, sorbendo un gelato, e il prato è già decorato di bicchieri di plastica e cartacce: spettacolo insolito qui, perchè gli australiani, fin dalla prima infanzia, hanno un sacro rispetto dell’ambiente e odiano la “pollution” (inquinamento).
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