le lettere di Piero

Bomeluzo-Australia 15LETTERE DALL’AUSTRALIA – N. 12
AL QUEEN VICTORIA MARKET. Visita al piu’ grande mercato all’aria aperta di Melbourne, del Victoria, dell’Australia e, bisogna dirlo?, dell’emisfero sud.
E’ grande 7 ettari, parzialmente coperto da grandi tettoie, con tutto intorno ancora negozi di ogni genere. Ci si fa la spesa, di qualunque cosa si abbia bisogno, distese di frutta e verdura, carne, pesce, manufatti, cibi cotti, artigianato, scarpe, calze, vestiario, souvenir, articoli da regalo, e da 130 anni e’ anche meta turistica.
Attraversando i banchi del mercato vengono in mente i versi di Lorca, Poeta a Nueva York, impressionato dalla distesa di un milione di cipolle. – segue –
All’ingresso un effluvio di odori, di mille cose cucinate o in cottura, poi e’ una vera promenade in mezzo a banchi e bancarelle, e in mezzo a tanta gente venuta qui da ogni parte d’Australia e del mondo.
I venditori non strillano come da noi, alcuni mormorano, anche avverti il mormorio dei clienti, se non c’e’ il prezzo su un capo di vestiario o su un manufatto allora senti “no price, no business” (se non c’e’ il prezzo non compro), se il prezzo c’e’ allora “cheap”, “too expensive”, e a volte ti fermi per l’acquisto. Alcune cose sono davvero care, ma c’e’ un milione di cose a poco prezzo. Prendo una cravatta assurda per l’amico Gigi, che di cravatte assurde fa collezione, per soli 5 dollari (3,5 euro).
Mi interesso a qualche capo di vestiario a poco prezzo, ma le misure sono per giocatori di pallacanestro o per lottatori di sumo. Rinuncio.
E’ una piazza davvero internazionale, venditori, clienti, turisti, curiosi, di tutte le eta’ e di tutte le provenienze, uno spettacolo in se’.
Andando via, a un estremo dell’area, un gruppo cileno suona “Sound of silence” con sonorita’ andina, in una delle vie d’uscita un pensionato coi capelli bianchi e l’abbronzatura di Crocodrile Dundee suona un motivo jazz col clarinetto. La strada per tornare al parcheggio e’ trafficata da auto, moto, biciclette, e dai tram che scorrono veloci e quasi senza rumore (e io penso con dispiacere alle stupide motivazioni con cui a Cagliari si era rinunciato ai tram). Al piano terra lungo la via negozi senza soluzione di continuita’. Per guardare la cima di qualche grattacielo rischio un blocco alla cervicale, e intanto senti il brusio di cantieri all’opera, anche dove tutto e’ costruito fino al cielo si continua a costruire.

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