Come stanno andando le elezioni? In giro con la lampada di aladin catturiamo alcuni commenti a caldo…
Pigliaru vince fra le macerie. Ce la farà a ricostruire? Andrea Pubusa su Democraziaoggi
- Le considerazioni di Beppe Melis Giordano, di Piero Carta, di Marina Spinetti e di Antonello Murgia sulle pagine fb. - segue -
Pigliaru vince fra le macerie. Ce la farà a ricostruire?
17 Febbraio 2014
di Andrea Pubusa, Democraziaoggi
Difficile a questo punto un ribaltamento dei dati. Dunque Pigliaru ha vinto. E’ un segnale importante. La maggioranza di chi si è recato alle urne ha preferito una persona per bene a un plurindagato. C’è nel voto al Prof. una voglia di pulizia e di ritorno alla normalità democratica. C’è un ripudio del malaffare in politica. Questo è un bene e certamente Pigliaru coglierà questo messaggio e cercherà di tradurlo in pratica. Dovrà scontare uno scontro duro col gruppo dirigente regionale del PD, che è in larga parte indagato.
Questo è un primo problema ed è di difficile soluzione. Il secondo è l’astensione al 50%. Pigliaru ha vinto nel contesto di una grande sconfitta. E’ un Presidente di minoranza rispetto agli elettori sardi. Prenderà probabilmente il 60% dei seggi, grazie ad una legge truffa, ma ha un consenso pari al 25% circa del corpo elettorale sardo. Su quattro sardi tre sono contro di lui o comunque non son con lui. E’ un dato di cui il Prof. deve tener conto con la massima attenzione. Deve cercare di recuperare e lo potrà fare aprendo con coraggio giunta e programma alla stragrande maggioranza dei sardi che non hanno votato e non l’hanno votato. Molti di costoro la pensano come coloro che l’hanno scelto per fare pulizia. Non c’è contraddizione fra questi settori della società sarda. Pigliaru è a costoro che deve rivolgersi, dando risposte concrete, pensando e concordando un piano d’azione che sia in grado di mobilitare le energie migliori della società sarda. E’ un compito immane. Non può farcela da solo, Bisogna aiutarlo, ma lui deve compiere atti inequivocabili verso quanti sono disponibili.
Michela Murgia ha ottenuto un risultato straordinario, deludente solo per chi si era creato illusioni. Chi ha fatto campagne elettorali regionali sa quanto sia difficile prendere voti in una competizioni in cui quasi ogni gruppo familiare ha candidati. Lei c’è riuscita con una campagna elettorale efficace. Se non entra in Consiglio è per via di una legge truffa che dà al PD e al PDL-FI anche quanto spettava al suo raggruppamento. Le ho già suggerito di ricorrere al giudice per poter in quella sede sollevare la questione di legittimità della legge elettorale regionale. Non per se stessa, ma per difendere la democrazia sarda. Ci sono molti profili che avvicinano questa legge al porcellum, e dunque un ricorso ha molte probabilità di ottenere successo alla Consulta. Pigliaru verso “Sardegna possibile” deve avere la massima attenzione, coinvolgendo questo movimento e i suoi esponenti più capaci nell’azione di governo, nel programma e, perchè no?, anche in giunta. Anche se il riferimento dev’essere sempre l’orizzonte più vasto e disastrato del sociale, dove ci sono idee e risorse anche umane da coinvolgere.
Insomma, passata la comprensibile gioia per la vittoria, Pigliaru deve mettersi subito all’opera. E il compito che lo attende è di quelli che fanno tremare le vene ai polsi. Chi non è per il tanto peggio tanto meglio deve aiutarlo. Ma il segnale di coinvolgimento deve venire da lui e dev’essere forte e chiaro.
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COMMENTI A CALDO
Giuseppe Melis Giordano sulla pagina fb
Anche se i risultati definitivi non ci sono credo che ormai non ci siano più dubbi: Francesco Pigliaru è il nuovo Presidente della Regione Autonoma della Sardegna. A lui, pertanto, vanno i complimenti perché ha avuto ragione e con lui chi lo ha sostenuto. Io non ho sostenuto lui, come ho scritto più volte, ma nessuno deve mettere in dubbio la legittimità del risultato. Piaccia o no, il risultato è che gli altri schieramenti non sono riusciti a catturare interesse e consenso.
Il grande valore della democrazia è questo: come scrivevo anche ieri sera facendo mio un post di Nicolò Migheli, chi ha perso deve meditare sulla propria “proposta di valore” che non ha avuto il riscontro auspicato. Non c’è da prendersela con altri se non con se stessi e in modo maturo, cercando di capire cosa e dove sono stati commessi gli errori. Non c’è neppure da essere delusi, c’è da prenderne atto e imparare, perché l’apprendimento è un processo virtuoso e senza fine, se lo si vuole perseguire.
In questo momento credo sia importante dare un messaggio chiaro a tutti, nell’interesse della Nazione Sarda: la contesa elettorale è finita. Adesso inizia la fase in cui chi deve governare governerà, nella speranza che possa davvero affrontare con efficacia i mali di questa terra e non solo quelli che magari sono più vicini agli interessi degli eletti. Se in un territorio c’è anche solo una persona che sta male, chi sta bene non può pensare di far finta di nulla perché statisticamente non conta una mazzetta. Se poi consideriamo che, purtroppo, le persone che oggi stanno male in questa nostra amata terra di Sardegna sono davvero tantissime, ecco che il lavoro che aspetta la nuova Giunta è davvero gravoso.
Per questa ragione e nell’interesse di tutto il popolo Sardo faccio, di cuore, i miei migliori auguri a Francesco Pigliaru e alla sua squadra di Governo, nella speranza che davvero possano prendere le decisioni più giuste nell’interesse di tutta la Nazione Sarda.
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Piero Carta, sulla pagina fb
Se il risultato sarà quello che si annuncia alle 15,30 Pigliaru vince, Murgia al 10%, in un quadro sconfortante di un elettore su due che si astiene. Chi ha vinto sappia vincere, tenga l’arroganza e l’irrisione sotto controllo. Culli la sua soddisfazione senza il disprezzo e tenga conto che le vittorie bisogna meritarle, giorno per giorno. C’è molto da fare, molte risposte da fornire, c’è da far rinascere la speranza dalla disperazione, la fiducia dalla sfiducia. Per questo è necessario rivolgersi a tutti, con proposte e con rispetto. Ma se si è al governo, poi, bisogna parlare con i fatti, e sui fatti ci si incontrerà e ci si scontrerà. Ho votato Michela Murgia, ho dato ascolto alla mia coscienza, incapace di separare coscienza e utile. Ritengo il 10% una buona base, da qui si deve partire. Il consenso che Sardegna Possibile ha avuto è sorprendente, forze politiche che sono in campo da anni e con altri mezzi sono distanti. Con Sardegna Possibile bisognerà fare i conti.
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Marina Spinetti, sulla pagina fb
È andata male, inutile negarlo, ma poteva andare anche peggio.. con Cappellacci al governo intendo. E ciò non per vedere il bicchiere mezzo pieno, tutt’altro. Per essere realista e prendere atto che da una parte c’è chi deve governare e spero lo faccia tenendo conto delle sofferenze di tutti e ciascuno. E dall’altra c’è chi come noi deve dispiacersi solo un attimo ma poi soprattutto prendere atto, continuare a lavorare e correggere dove occorre, perché i processi pedagogici sono sempre virtuosi e perché c’è bisogno di tutti. Anche fuori dalle istituzioni si può continuare a fare molto. So che è più difficile stare uniti e capitalizzare risorse umane quando si perde piuttosto che quando si vince, ma proprio da questo si capisce il valore e la forza di un Progetto e “qui si parrà nostra nobilitade” direbbe Qualcuno ..
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Antonello Murgia, su pagina fb
Complimenti a Pigliaru e alla coalizione di centro-sinistra che hanno vinto. La sua dichiarata intenzione di cambiare una legge elettorale antidemocratica gli fa onore e speriamo che la cosa avvenga presto. Per il resto rimangono le perplessità giá manifestate, ma ha vinto e ora tocca a lui. La delusione per il risultato di Sardegna Possibile è evidente: ci sarà tempo per analizzarla, ma sono comunque orgoglioso d’averla fatta. Ad accettare le vittorie sono bravi tutti; accettiamo serenamente la sconfitta nella convinzione d’aver fatto una battaglia giusta e che valeva la pena di combattere
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