giovedì 27 febbraio, in giro con la lampada di aladin…
OGGI IN SARDEGNA PER LA LISTA TSIPRAS
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. IL SITO WEB DELLA LISTA TSIPRAS
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- Elezione Parlamento europeo. Appello ai parlamentari sardi per la circoscrizione elettorale sarda
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- La sinistra sarda tra Tsipras e Renzi. Amsicora su Democraziaoggi.
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La sinistra sarda tra Tsipras e Renzi
27 Febbraio 2014
di Amsicora su Democraziaoggi
Oggi si tiene a Cagliari, in Piazza Giovanni XXIII°, sala ex Circoscrizione, alle 18 un’interessante iniziativa politica, che mette insieme tutti gli spezzoni della sinistra sarda. Si discute della lista per le europee, capeggiata da Alexis Tsiparas, il prestigioso leader della Sinistra greca, Syriza. E’ necessario – scrivono i promotori – che in Europa ci siano cambiamenti profondi, a partire dagli accordi e dai trattati, per far nascere un’Europa «più amica delle persone», con più democrazia e protezione sociale. La strada giusta è quella portata avanti da Alexis Tsipras, il leader di Syriza candidato della Sinistra europea alla presidenza della Commissione Ue alle prossime elezioni di maggio. La Sardegna non pùò e non deve stare a guardare questo passaggio importante per l’Europa della Regioni. Bisogna – concludono – essere uniti per un’Europa dei popoli e non delle banche.
L’incontro, dal titolo “Cagliari chiama Europa: Alexis Tsipras, una speranza. E la Sardegna?” vedrà due relazioni introduttive di Maria Luisa Piras ed Enrico Lobina. Parteciperanno, inoltre, Luca Pizzuto, Tore Melis, Gavino Sale, Marta Onnis, Alessandro Corona e Salvatore Lai, in rappresentanza delle loro rispettive organizzazioni.
Gue, lo schieramento di sinistra guidato da Alexis Tsipras, sta crescendo nei sondaggi. Dai 35 seggi dei giorni scorsi passerebbe a 56, secondo stime più aggiornate.
Questa lista è certamente attraente per l’elettorato di sinistra. In Sardegna però si pongono tanti quesiti, su cui i promotori dovrebbero far chiarezza. Per esempio, mentre ieri Barbara Spinelli, una delle promotrici dell’appello per la nascita del nuovo soggetto politico, ha attaccato il governo Renzi, in Sardegna i gruppi che indicono l’assemblea di oggi sono alleati col PD e, dunque, ne rafforzano oggettivamente la leadership, per il tramite anche di un renziano dichiarato (prima montiano) come Pigliaru.
La giornalista di Repubblica, oltre ad esprimere forte distanza sia sulle modalità di nascita dell’esecutivo sia sui suoi contenuti (almeno quelli trapelati finora), dice no al modello Blair per l’Europa, cui Renzi invece s’ispira. Sul sito della Lista Tsipras, Spinelli rimarca come il blairismo di Renzi non lasci presagire nulla di buono. A suo parere, il modello Blair non può che tradursi in un “tradimento” della sinistra e dell’Europa. L’ex leader laburista non solo è stato prono a tutte le scelte di politica di Bush jr., ma ha lavorato alacremente affinché il Trattato di Lisbona non divenisse una vera Costituzione. Inoltre, fu proprio Blair “che si oppose a ogni piano di maggiore solidarietà dell’Unione, e rifiutò ogni progetto di un’Europa politica, che controbilanciasse il potere solo economico esercitato dai mercati e in modo speciale dalla city“. Sulla condotta del governo Renzi in Europa Spinelli non ha dubbi: “Non mi aspetto niente di speciale sull’Europa“.
Ora come conciliare l’alleanza della sinistra-sovranista con Renzi in Sardegna e l’attacco a Renzi a Roma e in Europa? Per di più il programma di Tsipras per l’Unione prevede un’azione radicalmente riformatrice in senso democratico e popolare delle istituzioni e delle politiche Ue, mentre Renzi si appresta a modellare le istituzioni italiane in senso autocratico, vuole rafforzare l’idea dell’uomo solo al comando, condivisa con B. (modello Soru, per capirci).
Ed ancora come conciliare il sovranismo con il proposito di Renzi di revisionare in senso neocentralista il titolo V della Costituzione? Renzi ha manifestato senza infingimenti il proposito di togliere funzioni, competenze e poteri alle regioni in favore dello Stato. Dunque, alla confusione conseguente al mai precisato significato di “sovranismo” e al suo rapporto con l’indipendentismo, nella sinistra sarda si aggiunge la manifesta contraddizione d’essere alleati di Renzi che non solo non è sovranista, ma vuol restringere l’autonomia regionale e locale esistente.
E che coerenza c’è nell’essere alleati col partito che, per bocca del suo leader e capo del governo, si propone, in accordo con B., di fare strame delle forze minori irrispettose? L’italicum vuol fare in Italia ciò che il porceddum ha fatto in Sardegna. Ma anche lì i nostri si opporranno o abbozzeranno? Qui, per avere un pugno di seggi, si sono mimetizzati nel PD e attaccano la Murgia, che non si è genuflessa. Nelle elezioni politiche prossime venture che faranno? Saranno con Renzi o alternativi al PD? In Sardegna sono stati tanto poco sovranisti (o anche – più modestamente – autonomisti) da mettersi sotto l’ala protettrice del PD all’ombra di una legge elettorale-truffa. In Europa invece sono con Tsipras per democratizzare le istituzioni. Anche non volendo, vien da pensare che ciò che interessa ai sovranisti di sinistra nostrani sia sempre e solo il seggio. Come si vede, c’è il rischio di scadere nell’elettoralismo fine a se stesso. Urgono messe a punto e chiarimenti sulla linea politica. Insomma, la lista Tsipras è una prospettiva interessante e positiva, ma in Sardegna, per essere credibili, i promotori devono chiarirsi le idee e devono essere chiari con noi poveri elettori. Devono precisare il loro ruolo e il loro programma nell’alleanza di governo col PD sardo e devono farlo, senza integralismi, ma anche senza cedimenti, con rigore e coerenza. Dovrebbero inoltre avviare un percorso di unificazione. Tante sigle nascondono una propensione al leaderismo, del tutto ingiustificato in forze dai piccoli numeri. Tsipras, con la sua lista, può essere un catalizzatore di consensi e un fattore unificante dell’elettorato di sinistra, ma la sinistra sarda deve trarne occasione e stimolo per cambiar pelle.
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