gli occhiali di Piero su…
SYLVIA PLATH E AMELIA ROSSELLI
SYLVIA PLATH. Nata a Boston il 27 ottobre 1932, poetessa dall’età di 8 anni, ebbe una crisi depressiva a 18 anni, dopo un’esperienza poco felice nella redazione di un giornale di moda femminile, esperienza che descrisse nel romanzo La campana di vetro, parzialmente autobiografico. Fu in quell periodo che tentò il suicidio. Ricoverata in ospedale psichiatrico ne uscì con una diagnosi di disturbo bipolare, che non le impedì di laurearsi brillantemente. Si sposò, ebbe due bambini, insegnò, divorziò, pubblicò due raccolte di poesie e il romanzo citato (altre raccolte di sue poesie furono pubblicate postume). – segue -
Un mese dopo la pubblicazione del romanzo, morì suicida.
Era l’11 febbraio 1963.
AMELIA ROSSELLI. L’11 febbraio 1966 muore suicida Amelia Rosselli, che studiò, tradusse e ammirò le poesie e la biografia di Sylvia Plath e forse ne imito’ la morte (certo la coincidenza delle date e’ significativa).
Figlia dell’eroe antifascista Carlo Rosselli (assassinato col fratello Nello a Parigi nel 1937 dai fascisti francesi della “Cagoule” su commissione di Ciano e Mussolini), era nata nell’esilio di Parigi il 28 marzo 1930.
Poetessa ed etnomusicologa, poliglotta, pubblico’ raccolte di poesie, ma uscirono postumi un poema, Appunti sparsi e persi e Diario ottuso.
Soffrì di malattie croniche, entrò in depressione per la morte della madre, le fu diagnosticata una forma di schizofrenia paranoide e il morbo di Parkinson, malattie che non ammise mai di soffrire.
Rimane unica in letteratura per il suo plurilinguismo e la tentata fusione tra universalità della musica ed espressione linguistica.
Poetessa della ricerca, lasciò scritto: “quando non c’è qualcosa di assolutamente nuovo da dire, il poeta della ricerca non scrive”.
[…] (ci informa la figlia Maria Grazia) Amelia Rosselli, della quale abbiamo parlato due giorni fa (vedi Aladin Pensiero, 11 febbraio). Insegnante, aderisce al Movimento Comunita’ di Adriano Olivetti, dal ’54 al 58 […]