Appuntamenti culturali segnalati da Aladin
Oggi Giovedì 30 gennaio 2014 alle ore 17:00
Presso: Aula Magna del Liceo pedagogico ex Magistrali
Remo Bodei
La ragione delle passioni
Lunedì 3 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Licia Lisei
I Sonetti di Michelangelo
seguono gli altri appuntamenti
Giovedì 6 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Olivetta Schena
Cagliari nel ’400: profili biografici.
Lunedì 10 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Alberto Lazzardi
La presenza militare a Cagliari nei secoli.
Giovedì 13 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Marcello Tuveri
Federalismo e federalismi.
Lunedì 17 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Franco Masala
Giuseppe Verdi nelle arti visive.
Giovedì 20 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Gianni Filippini
presenta Medas istorias Tra vita e teatro di Mario Medas. Ed. EDES, 2013.
Legge Gianluca Medas.
Lunedì 24 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
l’autore presenta Il bambino dalla milza di legno di Antonello Monni Ed. Iris, 2011.
Intervengono Giacomo Mameli e Daniela Ducato.
Giovedì 27 febbraio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Giuseppe Marci
Il pensiero e l’opera di Egidio Pilia.
Lunedì 3 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Paola Cannas
Le qualità dell’orto.
Giovedì 6 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Marco Cadinu, Marcello Schirru, Lucia Mura
Il recupero della Chiesa di S. Lucia.
Lunedì 10 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Roberto Pianta
Il mondo di Fausta Cialente.
Giovedì 13 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Michele Pintus
Nel castello di Ardara un’imponente chiesa romanica: S. Maria del Regno.
Lunedì 17 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Luisa Mereu Dore
Filosofia e Giustizia.
Giovedì 20 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Gianni Marilotti
propone il suo ultimo romanzo L’errore Ed. Il Maestrale, 2013.
Lunedì 24 marzo 2014 alle ore 17:00
Presso: Aula Magna del Conservatorio, P.zza E. Porrino
Aldo Accardo
La bellezza e l’orrore – Uomini e donne della Grande Guerra.
Giovedì 27 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Bepi Vigna
Storia della Sardegna a fumetti.
Lunedì 31 marzo 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Padre Ettore Cannavera con Cicci Ibba
presenta La cella di Gaudì storie di galeotti e di scrittori. Ed. La Collina, 2013.
Giovedì 3 aprile 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Anna Palmieri Lallai
La chiesa Cagliaritana di S. Francesco di Paola tra fede, arte e storia.
Lunedì 7 aprile 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Angelo Deplano e Giovanni Barroccu
Bernardino Ramazzini, un medico del 1600, fondatore della Medicina del Lavoro e dell’Idrogeologia moderna.
Lunedì 14 aprile 2014 alle ore 17:00
Presso: Aula Magna del Conservatorio, P.zza E. Porrino
Concerto di Pasqua
Partecipano Olesya Emelyanenko, primo violino presso l’Orchestra del Teatro lirico di Cagliari, e il Basso-Baritono Antonio Vincenzo Serra.
Giovedì 24 aprile 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Mauro Rosella
Le fontane di Roma tra musica e arte.
Sabato 26 aprile 2014 alle ore 10:00
Presso: Via Trentino 51, Cagliari
Visita guidata al Museo di Geologia e Paleontologia D. Lovisato
Appuntamento ore 10,00 davanti al museo.
Lunedì 28 aprile 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Ettore Angioni
presenta I disobbedienti di Salvatore Curridori Ed. G.M. Arti Grafiche, 2011.
Lunedì 5 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Maria Antonietta Pilia
presenta la lettura ed il commento di un canto del Paradiso di Dante Alighieri.
Letture degli alunni della classe V° B del Liceo Scientifico A. Pacinotti di Cagliari
Giovedì 8 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Rosella Aresu Murru
La musica leggera degli ultimi 50 anni, colonna sonora di diverse esperienze individuali e collettive.
Giovedì 8 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Aldo Accardo, Clementina Casula e Francesco Giammarco
Soave sia il vento… Ricordo dietro le quinte di Duilio Casula.
Lunedì 12 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Enrico Valdès
Di colori ed ombre Raccolta di racconti. Ed. Carlo Delfino, 2013.
Giovedì 15 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Maria Elena Sanna
In occasione del settecentesimo anniversario della nascita di Giovanni Boccaccio
Poetica ed attualità del Boccaccio.
Lunedì 19 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Francesco Cucca
Cosa ci dicono i geni sulle nostre origini e sul nostro stato di salute.
Giovedì 22 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Evaristo Pinna
Giuseppe Biasi: dai successi di Roma e Venezia alla polvere di Andorno Micca.
Giovedì 29 maggio 2014 alle ore 17:30
Presso Sala Convegni dell’Hostel Marina di Cagliari
Maria Grazia Vescuso Rosella
Gli Etruschi e Roma (passando per La Sardegna…)
Segreteria Comitato Sardegna e Coordinamento Hostel Marina
AIG – Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù
Italian Youth Hostels Association
Hostel Marina
Scalette S.Sepolcro, 09124 Cagliari
tel (+39) 070 670165
sardegna@aighostels.it
www.aighostels.it
www.hostelmarinacagliari.com
IL RESOCONTO di GIANNA LAI su DEMOCRAZIAOGGI del 23 febbraio 2014
La ragione delle passioni. Bodei agli “amici del libro”
di Gianna Lai
I miti e i significati della parola a sostegno del pensiero filosofico e, per definire le passioni, i grandi personaggi di tutta la cultura antica e moderna. Entra nella nostra esperienza il discorso di Remo Bodei, si introduce nel nostro modo di essere, così pigramente attestato su consolidate credenze, che vengono ribaltate rapidamente dal confronto diretto con le storie e le interpretazioni. E apre il cammino a nuove forme di conoscenza, a nuove attese, a nuove domande, le cui risposte risultano affatto scontate. Passio è la passione di Cristo, Cicerone aveva chiamato le passioni perturbatio animi, la passione tempesta dell’animo. Allo stesso modo Agostino, la nostra mente simile a uno specchio d’acqua che, non turbata da venti, riflette l’ anima. Ma se l’acqua è intorbidata, finiamo preda della cecità, della follia temporanea, schiavi di un padrone esterno, che è noi, e che fa uscire l’uomo ‘fuori di sè’. L’ira , l’offesa di qualcuno, il dolore per l’umiliazione, che si accompagnava in Aristotele a pensieri di vendetta, al desiderio di vendetta, secondo una passione declinata al futuro, perchè succeda qualcosa che vogliamo ardentemente. Ma in realtà non alterano la calma le passioni, nè esiste grado o animo imperturbabile cui si aggiungono le passioni, amore, invidia, ira. E lo stato d’animo tranquillo, secondo noi punto di arrivo, è invece il risultato di un processo, il risultato di tutta una civiltà, che ha contrastato con sforzi titanici i moti dell’animo. Nè è esistito all’inizio lo stato d’animo tranquillo, per poi essere perturbato, nè la ragione è il tiranno che tiene a bada la passione, in quanto ambedue convivono, in una cooperazione conflittuale, antagonista, perchè non c’è passione senza ragione, e viceversa. La ragione, logos legato all’umile radice di legumi, è ciò che si raccoglie e si mette insieme, la ratio viene dalle le pietruzze con cui si facevano i conti, pensare e parlare in greco. La ragione come qualcosa di compatto, ma non è così. Essa è articolata, collegata alla passione. Non esiste un’ immacolata percezione, o ragione o passione e, come c’è cambiamento nel mondo dei sensi, così nella razionalità, che è sempre accompagnata da una certa emozione. E le etichettiamo come qualcosa di prorompente le passioni, a differenza delle emozioni che non ci trascinano, ed è la musica che può bene spiegare l’intreccio emozione e ragione, in questa sua convivenza stretta fra il vago e l’esatto matematico. Allo stesso modo non c’è opposizione ragione-passione, ordine disordine. Se, ad esempio, ‘vado in bestia’ (secondo un’espressione codificata) quando un amico dimentica di portarmi un documento che aspettavo, irrazionali sono le passioni perchè è spropositata la reazione. Ma se questa reazione è la saturazione di tutte le frustrazioni della mia vita, un lascito di lungo tempo, allora è commisurata la reazione, perchè non è più in rapporto con il singolo evento. Hanno una loro logica le passioni, mettono insieme ‘quello che c’entra e quello che non c’entra’, e mentre la logica della ragione è analitica, la logica della passione è sintetica: complementari e antagoniste le due logiche.
Avendo in questa parte dell’intervento messo in discussione con efficacia idee e convinzioni del presente e del passato, Bodei riprende il quadro generale e ricorda che ira fu la prima parola della nostra cultura, l’ira di Apollo, che fa strage nell’Iliade, e di Achille, che non sa controllare le passioni. Mentre già Ulisse, tra i Proci, al cuore che ‘gli latrava come una cagna’, ‘taci mio cuore’, diceva, ed è il primo segno di controllo sulle passioni. Non logos contrapposto a passioni, ma astuzia, e la ragione è astuzia di dilazione. Il punto importante è che la civiltà ha tentato di bonificare istinti e passioni con varie strategie, da Aristotele agli Epicurei agli Stoici, ponendo il ragionamento contro le passioni. Le tragedie greche e il logos per dominare il terrore della vita. E l’anima come la biga alata tirata dal cavallo nero non controllabile, ovvero delle passioni, e il cavallo bianco obbediente all’auriga, ovvero della ragione. Fino all’età moderna quando, con Cartesio, tutte le passioni sono buone, e si rimette in discussione tutto quello che si predicava in passato.
Ma esistono passioni malvage da curare, sono manovrabili le passioni? I latini parlano di temperanza, possibilità di equilibrare le passioni, giocando le une contro le altre. Per gli stoici la lotta contro le passioni è determinante, perchè sono perversioni della ragione. E dopo le persecuzioni dei cristiani, è il platonismo rigoroso a prevalere. Digiuni, cilici, frustate, per compiere l’ascesi verso l’alto attraverso il dolore del corpo, da cui nasce la catalogazione delle passioni, i 7 peccati capitali. Tutte le grandi passioni verranno recuperate solo in seguito, il piacere onesto del Valla, l’elogio della pazzia di Erasmo (mentre Lutero, come i cattolici, condanna le passioni, cancro della ragione per lo stesso Kant), e poi ancora nel Settecento.
Ma è nella passione declinata al futuro, il desiderio appunto, che può essere rappresentato il mondo contemporaneo e la realtà in cui, non sempre in maniera consapevole, ci troviamo ad operare. Sviluppando nell’ultima parte del discorso il passaggio storico centrale che prepara tempi moderni e nuove mentalità, Bodei dice che nelle società relativamente povere, poveri sono i desideri, mentre nello stadio del consumismo contemporaneo, se restano le stesse le passioni, moltiplicati risultano i desideri, ora che c’è la possibilità di realizzarli. E adesso la lettura critica del filosofo entra direttamente nei meccanismi del sistema industriale per coglierne con precisione i tratti fondamentali, quelli che determinano il cambiamento degli uomini e del modo di intendere l’esistenza stessa. Per smaltire una produzione ormai divenuta imponente, rispetto alla capacità di acquisto della popolazione, nel 1840 gli economisti francesi inventano il consumismo. Bisogna alimentare i desideri, consumare (da cumsumere, che vuol dire impilare, impilare la merce nei grandi mercati), e introdurre sistemi per far consumare. Nasce il Bon Marchè nel 1852, il primo supermercato, e la grande disponibilità di merci abbassa il prezzo unitario, facendo aumentare il numero dei compratori, ed anche il desiderio di comprare. E mentre i grandi supermercati distruggono i piccoli bottegai, nascono le vetrine nel 1902, che espongono la merce e invitano a entrare nel negozio, e nel 1935 il carrello. Nel 1957 la carta di credito, e poi la pubblicità e le tv commerciali dei nostri giorni, che alimentano ancora il desiderio di comprare. Nella storia del Novecento, dal taylorismo al fordismo, gli operai restano appendici della catena di montaggio ma, con l’aumento dell’occupazione, aumentano sempre di più le vendite. ‘Esplodono’ i desideri e, dalla passione ai desideri, questa diviene la nuova tendenza anche nell’ambito dei rapporti personali e sentimentali. Un mondo di desideri in cui sembra che ciascuno realizzi se stesso, e qui la critica si fa particolarmente dura, perchè la realtà è ben diversa, e diviene invece necessaria, dice il filosofo, una strategia di compensazioni per le delusioni cui si va necessariamente incontro. La millenaria educazione della Chiesa sulle passioni continua ad avere un suo peso, mentre la scolarizzazione di massa dispensa conoscenze che non sviluppano le capacità di controllo sulle passioni. Si può intravedere nel discorso finale di Bodei uno specifico riferimento alle responsabilità di questo degrado quando, a seguito della perdita dell’etica pubblica di gestione delle passioni, lui parla di una gestione della nostra personalità legata al modello del fai da te, che si afferma pericolosamente dapertutto. In termini sociali e politici, le passioni sono forza vivificante, dice, ma la debolezza dell’etica pubblica impedisce che le nostre passioni siano indirizzate in termini pubblici. E la politica degradata dall’aggravarsi delle diseguaglianze ne è il segno più grave, dice Bodei rispondendo alle domande degli Amici del libro, se in Italia ci sono 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano, quando è la scuola che garantisce coesione sociale e sviluppo delle capacità di controllo sulle nostre passioni. Ma non ci si può aspettare tutto dalla politica, conclude, e dovremmo, senza demonizzare il consumismo su cui questo mondo si fonda, abituarci finalmente a vivere in modo diverso.
Come se una consapevolezza nuova che si accompagni a nuova conoscenza, possa consentire alla filosofia stessa di restituire significato alle azioni dell’individuo, in un mondo frastornato, caotico, che ha bisogno appunto delle passioni per recuperare l’ordine.