con gli occhiali di Piero…

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MONTESQUIEU
Il 18 gennaio 1689, giusto un secolo prima della rivoluzione francese, nasce a La Brède, Charles Louis de Secondat barone di Montesquieu.
Sarà lui a teorizzare la separazione dei tre poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, alla base di tutte le costituzioni moderne.
I tiranni di ogni tempo, anche del nostro, vorrebbero i tre poteri nelle loro uniche mani: così, ottenuta l’investitura dal popolo (quella divina non si usa più), ritengono di fare da sè le leggi (il parlamento di devoti approverà), di metterle in pratica come governo (nominato a prescindere dagli elettori), e di violarle impunemente in quanto giudici di sè stessi, basta solennemente dichiarare di non aver commesso il fatto o di averlo commesso per bontà.
La Costituzione che non prevedesse questi percorsi è dichiarata vecchia.
Che bellezza comandare tutto da soli…
Montesquieu la pensa diversamente. Dotato di grande ironia, oltre all’opera teorica Lo spirito delle leggi, si ricordano di lui le Lettere Persiane, modo per esercitare con umorismo una critica severa alla società del tempo.
Morì a Parigi il 10 febbraio 1755.

UGO PIRRO
Campano, vero nome Ugo Mattone, nato a Battipaglia il 26 aprile 1920, grande sceneggiatore (due nomination all’Oscar).
Intellettuale di grande impegno civile e politico, ho avuto la fortuna di conoscerlo a Roma negli anni ’70. Gran parlatore, una testa tutta bianca nonostante avesse da poco passato i cinquanta, amico di Luigi Pintor di cui parlava con ammirazione, molto meno di altri pure noti nomi di sinistra.
Per me, per noi giovani di allora, era un mito del triumvirato di cinema Petri-Pirro-Volontè, ma trattava con semplicità, come i veri grandi.
E’ morto 6 anni fa, il 18 gennaio 2008, a Roma dove viveva.

RINO SUDANO
In questo giorno del 2005 moriva Rino Sudano, attore e regista di teatro, con Tino Petilli e tanti altri amici lo accompagnammo per l’ultima volta dalla sua casa in via S.Benedetto al cimitero di Quartu.
Nato in Sicilia, formatosi a Roma, ha dato molto a Cagliari per il teatro (vedi in Aladinpensiero 19 maggio 2013).

SCACCHISTI (John Wisker, Al Horowitz) e, ancora Ponzi, il maestro della truffa 
 -segue -
John Wisker, allievo di Staunton, fu campione inglese 1870 e 1872.
Nato a Kingston il 30 maggio 1846, risultò uno dei dieci più forti al mondo, superò Joseph Henry Blackburne, si confrontò alla pari con Henri Bird.
Giornalista, fu segretario della British Chess Association, co-editore della rivista Chess Players Chronicle. Malato di tubercolosi, nell’autuno del 1876 si recò per cura in Australia, dove scrisse di scacchi su Australasian, morì il 18 gennaio 1884 a Richmond nel Victoria (Melbourne) a soli 38 anni.

Al Horowitz, nato a Brooklyn il 15 novembre 1907, campione statunitense nel 1936, ’38 e ’43; battè Salo Flohr nel radio-match Usa-Urss del 1945.
Nel periodo ’30-’40 fu secondo solo a Samuel Reshevsky.
Grande divulgatore, nel 1933 fondò la rivista Chess Review, che seguì per 36 anni; autore di numerosi volumi in lingua inglese, in italiano fu edito da Mursia nel 1979 I campioni del mondo di scacchi.
Gli diede grande soddisfazione la vittoria di Fischer, campione del mondo 1972. Horowitz è morto il 18 gennaio 1973.
(E, coi due qui sopra, si allunga la lista degli scacchisti morti a gennaio…)

ALEXANDR CHALIFMAN
Nasce il 18 gennaio 1966 a Leningrado Aleksandr Valerevic Chalifman, campione del mondo Fide a las Vegas 1999.
Ha iniziato a giocare a 6 anni, Grande Maestro dal 1990, vincitore di 3 medaglie d’oro alle Olimpiadi di scacchi. Rimase campione per un anno e quattro mesi, finchè fu sconfitto da Anand a Nuova Dehli nel 2000.

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PONZI, IL MAESTRO DELLA TRUFFA
Il 18 gennaio 1949 muore a Rio de Janeiro Carlo Ponzi, detto anche Charles e Carl, e anche Ponei, Charles P. Bianchi, e chissà quant’altro…
Nato a Lugo (Ravenna) il 3 marzo 1882, dopo aver lavorato alle Poste e frequentato malamente l’Università, a 21 anni parte per gli Stati Uniti.
Arriva senza soldi, sulla nave ha perso tutto in stupide scommesse.
Lavoricchia, lavapiatti e cameriere, perde il posto: imbroglia i clienti sul resto e ruba soldi alla cassa. Precocità, dilettantismo…
Va in Canada e lavora in banca, questa volta l’imbroglione è il banchiere che garantisce tassi molto convenienti e poi fugge in Messico coi soldi.
Per un assegno falso Ponzi fa prigione in Canada. Torna negli Stati Uniti e finisce di nuovo in prigione per immigrazione clandestina di italiani.
Scarcerato ad Atlanta torna a Boston, dove sposa un’italiana. Ha un’idea: una Guida del commercio, pubblicità coi recapiti delle ditte: un antenato delle Pagine Gialle. Da qui l’idea da milioni di dollari:dalla Spagna gli richiedono la guida e accludono un “buono di risposta” per la spedizione: c’è una bella differenza tra il costo del buono in Europa e il suo valore negli Usa… Ponzi si lancia in questo commercio: acquista buoni in Europa, ritira i francobolli negli States, li rivende e incamera la differenza, lo scherzetto poi genera una società che raccoglie fondi con garanzia di tassi vertiginosi. Ponzi diventa banchiere, ma la banca paga gli interessi con i nuovi depositi, coi capitali Ponzi non fa investimenti ma vive da milionario, e anche quando
giornali e autorità cominciano a parlare e a indagare il buon popolo americano ha fiducia in Ponzi: nessuno pensa di essere stato babbeo da credere a un truffatore e alle sue mirabolanti promesse (succede, eh…).
Alla fine Ponzi viene arrestato e nel 1920 condannato per frode postale.
Sconta 3 anni e mezzo di prigione e per sfuggire a un altro arresto va in Florida sotto falso nome e organizza un’altra truffa: terreni questa volta.
Arrestato e condannato a un anno di prigione, ma scappa in Texas e cerca di tornare in Italia, non riesce e sconta la pena. Sconta sette anni e poi viene rispedito in Italia, dove cerca invano di ripetere i suoi trucchi.
Finisce in Brasile, muore a Rio come un poveraccio l’uomo che aveva fatto una truffa di 15 milioni di dollari (di allora…).
La lezione di Ponzi non viene però dimenticata: il fallimento del sistema bancario statunitense di qualche anno fa somiglia per alcuni aspetti alla truffa di Ponzi, i casi bancari Parmalat e Cirio, promesse che circolano, anche su internet o via fax, con mirabolanti guadagni da realizzare con piccole somme, o la famosa “truffa nigeriana”, o le profferte d’amore che al momento maturo diventano richieste di soldi, sono ancora in auge.
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SOGNO
Sei tornato alla casa natìa, è tutta rinnovata.
Sei allegro e hai voglia di uscire, ma anche di restare.
Lasci aperta la porta di ingresso, entri chi vuole.
Ti siedi a un tavolo e chiami al telefono un amico.
Tua figlia è seduta accanto, più in fondo la tua compagna.
L’amico parla di quanto sta bene: qui mi hanno fatto direttore!
Era il minimo di cui potevi accontentarti, tu dici.
Poi ricordi che lui è morto, ma continui a parlare, non importa.
Ti svegli e ti accorgi che era un sogno. Peccato.

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