Gli OCCHIALI di PIERO su Giuseppe Fava, Notizie sarde in breve, Ennarzu, I sosia, Oldrich Duras.

GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413Giuseppe_fava2GIUSEPPE FAVA
La sera del 5 gennaio 1984, a Catania, Pippo Fava parcheggia nei pressi del Teatro Verga, dove recita la nipote, scende dall’automobile e viene fulminato da 5 colpi di pistola alla nuca.
Giuseppe Fava era un giornalista che dava fastidio a Cosa Nostra. A volte le parole dispiacciono ai potenti: nel 1978 era stato ucciso Peppino Impastato.
Nel caso di Impastato si liquidò il caso per suicidio o incidente, nonostante fosse chiaro l’assassinio. In questo caso polizia, stampa, sindaco, parlarono di “delitto passionale” e che la mafia a Catania non esisteva… (segue)
Giuseppe_FavaPippo Fava aveva denunciato le collusioni tra Mafia e vari Cavalieri del lavoro di Catania, così un “onorevole” chiese la rapida conclusione delle indagini per paura che i Cavalieri trasferissero le loro aziende al Nord.
Fava nell’ultima intervista (dicembre ’83) dichiarò a Enzo Biagi:
“I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono Ministri, sono banchieri, sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione.”
Giornalista, drammaturgo e sceneggiatore (Palermo or Wolfsburg vinse l’Orso D’oro), nato in provincia di Siracusa nel 1925, aveva 58 anni.

NOTIZIE SARDE IN BREVE

2 GENNAIO 1896. Prima grande rapina sarda a una diligenza postale.
Una banda nei pressi di Norbello fermò il postale e rapinò i viaggiatori.
Costernazione delle autorità, ma i fuorilegge non vengono rintracciati.

3 GENNAIO 1610. Giovanni Dexart, giovane consigliere capo del Comune di Cagliari si oppone all’uso (vietato in questa data dal re di Spagna Filippo III con lettera inviata ai consiglieri di Cagliari) di offrire doni al vicerè. In tale carica era allora il marchese di Vayona che, lungi dall’offendersi, apprezzò il giovane e lo prese sotto la sua protezione. (su Dexart ho scritto il 22 ottobre, anniversario della nascita, vedi in Aladin Pensiero).

3 GENNAIO 1793. I cagliaritani accusano il vicerè Vincenzo Balbiano (su visurei Baiocu) di tradimento, in quanto non aveva preso iniziative per difendere l’Isola dalla possibile invasione francese.

4 GENNAIO 1863. Viene deciso l’affidamento a una compagnia inglese della realizzazione della rete ferroviaria sarda. A realizzarla sarà l’ingegnere gallese Benjamin Piercy.
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I SOSIA
Materia che è stata di commedia e di romanzo, potrei farne racconto.
Nei viaggi si incontrano i sosia, gemelli di coloro, amici, parenti, conoscenti, che abbiamo lasciato a casa, che sappiamo a casa. Disorienta, a vederli, la quasi impossibilità della loro presenza e la convinzione che di sosia si tratti stenta per qualche pochino a farsi strada nella nostra mente. Turba invece se il sosia somiglia a chi sappiamo morto, l’apparizione di questo fantasma che ha viso, corporatura, gesti tali e quali, e come lo scomparso ha il vezzo di mordere il labbro inferiore quando si trova incerto sul da farsi.

DURAS STUDISTA DI SCACCHI
Oldrich Duras muore il 5 gennaio 1957 a Praga. Boemo, nato il 30 ottobre 1882, uno dei più forti giocatori di inizio ’900, della forza di Schlechter (che pareggiò un match mondiale) e di Nimzowitsch, superiore a Teichmann. Poco citato in letteratura scacchistica, probabilmente perchè non fu mai nella rosa dei concorrenti al titolo mondiale. Nel 1914 lasciò le competizioni e si dedicò all’attività studistica. Ricorda e analizza alcune sue partite il maestro Romanovskij nella sua opera “Il centro di partita”. Enrico Paoli nel manuale “Il finale negli scacchi” ricorda uno studio di Duras per definire la differenza tra un vero finale e uno studio: nel finale “l’essenza principale è costituita dall’esattezza scientifica inoppugnabile”, nello studio ci conquista “la profondità e la bellezza delle mosse inattese, diciamo antiteoriche”.

ENNARZU
Deo su primu so’ ‘e tantos fizzos
(S’Annu nde contat sempre una dozzina):
so Ennarzu, su mese ‘e sos dizissos,
pizzinnu bonu e razza fritturina.
S’omine imberritadu fina a chizzos
e su cabanu postu a mantellina,
in su foghile s’azzendet su fogu,
e su tempus li paret unu giogu.

(Anonimo)

Piero Marcialis. Sul nome di Gennaio in sardo il Porru dà Gennargiu (e anche lo Spano) per il campidanese, per il logudorese lo Spano dà Bennarzu. Qui l’Anonimo scrive Ennarzu. Anche in campidano si trovano varianti, alcune strane: es. il calendario quartese (a Quartu il Comune ha un Ufficio Lingua Sarda) nel 2013 dava Gennaxu, quest’anno Gennaxriu… A Cagliari più spesso senti dire Gennaju.
Anche su “dizissos” ci sarebbe da ridire, credo stia per disizzos.

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