Decima giornata dell’economia, 4 maggio, Convegno in Fiera sulla zona franca di Cagliari
Intanto il rapporto dell’Unioncamere sulle previsioni dell’andamento dell’economia nel prossimo futuro
Rapporto Unioncamere 2012: Sud subisce di più la crisi
Nel 2013 Emilia Romagna e Veneto guideranno la crescita
(regioni.it) La crisi colpisce diversamente il Mezzogiorno dal resto d’Italia. Lo evidenzia il rapporto Unioncamere 2012.
Infatti si stima che a fine anno ci sarà un calo medio del pil dell’1,5% ma al Sud la diminuzione sarà di -1,8%. Ma la ripresa arriverà con il nuovo anno, quando il pil è atteso in crescita dello 0,8%.
Inoltre saranno soprattutto le piccole e medie imprese, con meno di 10 dipendenti, a continuare a subire l’andamento economico contrario.
Segno meno anche per i consumi che a fine anno potranno ridursi, sempre per Unioncamere del 2,1% mentre gli investimenti subirebbero un calo del 3,8%.
Peggio nel Mezzogiorno dove i consumi delle famiglie dovrebbero contrarsi del 2,4% con punte fino a -2,8%.
Alcune regioni del sud – come Abruzzo, Molise e Basilicata – segneranno tuttavia una contrazione del 2%. Anche i consumi delle famiglie, sempre secondo il rapporto dell’Unione delle Camere di commercio, e la spesa per investimenti sono previsti quest’anno in ulteriore, sensibile calo (rispettivamente -2,1% e -3,8%) piu’ incisivo nelle aree meridionale.
L’inversione avverrà in positivo solo dal 2013 (+0,8% l’incremento atteso del Pil), con un’accelerazione maggiore nel nord-est (+1,3%) e una velocita’ decisamente piu’ contenuta al sud (+0,2%).
L’occupazione dipendente diminuirà dell’1,1% provocando la perdita di ulteriori 130 mila posti di lavoro, causata soprattutto dalla riduzione delle assunzioni che le imprese dell’industria dei servizi.
Quindi a fronte di una riduzione del Pil dell’Italia dell’1,5%, le regioni del Sud dovrebbero registrare un -1,8%. Il Centro invece sarà in linea con la media nazionale (-1,5%) mentre Nord-Ovest e Nord-Est dovrebbero presentare una riduzione del Pil rispettivamente dell’1,4% e dell’1,3%. L’andamento relativamente migliore del Prodotto interno lordo dovrebbe riguardare, quindi, oltre alla Valle d’Aosta (-1,2%), alcune regioni nord-orientali (-1,1% in Trentino Alto Adige, -1,3% in Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna). Attorno al -1,4% si attesteranno Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio, mentre, tra le regioni del Mezzogiorno, la dinamica peggiore dovrebbe coinvolgere in particolare Abruzzo, Molise e Basilicata (-2%), Sicilia e Sardegna (-1,9%).
All’Emilia Romagna e al Veneto la medaglia d’oro della crescita prevista nel 2013 (rispettivamente +1,4% e +1,3%). Il Mezzogiorno arrancherà ancora, segnando in tutte le regioni incrementi piuttosto deboli, compresi tra il +0,3% dell’Abruzzo, della Campania e della Puglia e il +0,1% della Sicilia.
[…] e aziende utili alle attività di trasformazione consentite nella stessa zona franca. In un non lontano convegno della Camera di Commercio di Cagliari (4 maggio 2012) l’esperienza di Barcellona era stata ben illustrata (purtroppo gli atti del […]