La Sardegna ricorda Sandro Pertini, il “Presidente Partigiano”

PERTINI LEGACOOP 3Il 18 dicembre Cagliari ricorda Sandro Pertini, il grande Presidente Partigiano
di Gianluca Scroccu
Si svolgerà il 18 dicembre presso il T-Hotel di Cagliari in via dei Giudicati, dalle ore 9:30, la presentazione della edizione critica della tesi di laurea in Scienze Sociali sul tema della cooperazione discussa da Sandro Pertini presso l’Università di Firenze nel 1924. Un documento molto importante che permette di cogliere meglio il significato delle battaglie del grande antifascista sia contro il regime di Mussolini, sia in vista della lotta politica ispirata al socialismo.

L’iniziativa, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è stata già organizzata con successo in diverse città italiane ed è un’occasione importante per ricordare anche in Sardegna la figura molto amata del “Presidente Partigiano”. La tappa cagliaritana è organizzata da Legacoop Sardegna con il patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna e dell’Ames (Associazione per la mutualità, la storia e la cultura dell’economia sociale). La tesi di Pertini viene ripubblicata a quasi novant’anni di distanza dalla sua stesura, dopo la riscoperta nel fondo delle tesi conservato presso la Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze, salvatosi dall’alluvione che nel 1966 sconvolse il capoluogo toscano.

L’importanza della riedizione della tesi pertiniana è strategica in quanto permette di avere per la prima volta in edizione critica un testo che sino ad oggi era stato solo citato indirettamente. Il contesto storico in cui il futuro presidente della Repubblica avrebbe discusso la tesi era del resto altamente drammatico. Quando si presentò davanti alla commissione, il 2 dicembre del 1924, l’Italia stava attraversando una crisi politica molto forte seguita ai drammatici avvenimenti che avevano portato, nel giugno dello stesso anno, al rapimento e all’uccisione di Giacomo Matteotti. La mancata unità delle forze antifasciste e la sostanziale inazione della monarchia permisero a Mussolini di mantenere il suo potere, tanto che, superata la crisi, con il famoso discorso del 3 gennaio del 1925 egli avrebbe di fatto risolto a suo assoluto vantaggio la difficile situazione. Da quel momento, nel giro di qualche mese, le forze antifasciste sarebbero state decapitate e sarebbe iniziata anche la coraggiosa battaglia de giovane avvocato ligure, condannato poi a circa quattordici anni tra galera e confino per il suo impegno antifascista, durante i quali avrebbe conosciuto e fatto amicizia con personalità quali Antonio Gramsci. In questo senso la tesi rappresentava una delle ultime iniziative da cittadino libero di Sandro Pertini, anche se la scelta del tema della dissertazione può sicuramente essere letta come una chiara affermazione antifascista. Il movimento cooperativo era stato infatti messo a dura prova dallo squadrismo mussoliniano, per cui la scelta pertiniana voleva quasi essere un atto di resistenza e un mettere un punto su quei principi di solidarismo, collaborazione e integrazione che la cooperazione italiana aveva rappresentato nel corso della sua storia. Una battaglia contro il regime che l’aveva incarcerato e che egli riuscì alla fine a vincere dopo le eroiche pagine della Resistenza, fino a diventare un importante uomo politico anche in epoca repubblicana. La Presidenza della Repubblica, raggiunta nel luglio 1978, rappresentò il momento più alto della sua carriera politica; un settennato che lo rese assai popolare in Italia e non solo, sino a fargli guadagnare la stima e il grande rispetto dei suoi connazionali. Questi ultimi si identificarono nella sua schiettezza ma anche nella sua cristallina onestà e nel suo intendere la politica come servizio in vista del raggiungimento degli ideali di libertà e giustizia sociale che erano stati all’origine della sua adesione al socialismo. Una lezione di cui oggi abbiamo un disperato bisogno.

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