Gli OCCHIALI di PIERO

stemma vescovo Sanna lussurgeseGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413GIOVANNI SANNA DI SANTU LUSSURGIU
Il 26 novembre 1586 Giovanni Sanna di Santu Lussurgiu, decano della diocesi di Ales, è nominato vescovo di Ampurias e di Civita, che oggi corrispondono a quelle di Tempio e Castelsardo.
Personaggio straordinario, nato nel 1529, uno dei più importanti vescovi della Sardegna, figlio di don Leonardo Porcu e di donna Grazia Sanna, assunse il cognome della madre.
Diplomatico di Sisto V, per incarico di Filippo II si recò ad Algeri e riuscì nella difficile missione di liberare centinaia di schiavi cristiani.
Protettore delle arti, fece costruire il Duomo di Castel Aragonese (Castelsardo); a sue spese fece costruire un ponte sul Coghinas e dotò della ricca argenteria la parrocchiale di Santu Lussurgiu; incaricò il pittore ogliastrino Andrea Lusso del retablo della parrocchiale di Martis.
Fu anche pastore della diocesi di Usellus e di Terralba.
Morì nel 1607. E morì povero attendendo che il consiglio della Corona di Aragona gli desse un vitalizio, che arrivò dopo la sua morte.
(nel riquadro lo stemma vescovile di Giovanni Sanna)

IONESCO
Il 26 novembre 1909 nasce Eugen Ionescu, rumeno di madre francese.
Trascorre in Francia infanzia e adolescenza, prima a Parigi e poi nel piccolo centro di Chapelle -Anthenaise. (segue)
Tornato a Bucarest vi trascorre un certo tempo studiando e insegnando, si sposa nel 1936 con Rodica Burileano. Nel ’38 torna in Franca dove lavora per una casa editrice.
Nel 1949 scrive La Cantatrice calva, rappresentata nel 1950. Seguono:
La lezione, Le sedie, Vittima del dovere, Il nuovo inquilino, Amedeo o come sbarazzarsene, L’improvviso dell’Alma ovvero il Camaleonte del pastore, Assassino senza movente, I rinoceronti, Il re muore, La sete e la fame, Macbett, Che formidabile bordello, L’uomo con le valige.
Nel 2004, con la compagnia Olata, ho messo in scena La lezione, con gli attori Franco Siddi, Laura Fortuna, Rita Pau. E’ stato replicato, sempre con la mia regia, l’anno scorso, con Marta Proietti Orzella nel ruolo dell’allieva, che era stato di Laura Fortuna, ed è tuttora replicato con Carla Orrù nel ruolo della governante, che era stato finora di Rita Pau.
“Ionesco (con Beckett e Adamov) è il creatore del cosiddetto Teatro dell’Assurdo. Assurdo che non è lo stare fuori dalla realtà, ma piuttosto la condizione individuale e sociale di un mondo in cui l’uomo ha perduto le sue radici, così che le sue azioni diventano ‘insensate, ridicole, inutili’ (…)
Di quanti appaiono improvvisi alla ribalta della cronaca nera con reati di strage, che i media ritualmente ci illustrano come follia, come assurdità, non abbiamo costantemente la testimonianza dei vicini di casa che ne attestano la normalità, l’onestà, la tranquillità, la semplicità, la bonomia?
‘Ah, è un buon diavolo in fondo’, dice del professore l’affezionata governante.” (dalle Note di regia dello spettacolo).

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