Gli OCCHIALI di PIERO
CITAZIONE DELLA SERA
Ci fecero molte promesse, più di quante ne ricordi, ma ne mantennero una sola: promisero di prendere la nostra terra e la presero.
(Mahpìya Lùta, Nuvola Rossa, capo sioux).
DREYFUS: UNA MACCHIA SULLA STORIA DI FRANCIA
Il 15 ottobre 1894 viene arrestato il capitano Alfred Dreyfus, ebreo alsaziano, con l’accusa di aver trasmesso ai tedeschi documenti segreti dell’esercito francese. A dicembre è processato e condannato.
Nel gennaio 1895 viene degradato e inviato all’Isola del Diavolo, nella Guyana francese, condannato al carcere duro. E’ innocente.
Il vero colpevole è il maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy, famiglia di antica nobiltà, che ha tradito per pagare i suoi debiti di gioco.
Nel 1896 il colonnello Georges Picquart, capo dell’ufficio informazione dello Stato Maggiore, riapre il caso e presenta un rapporto che dice chiaramente dell’innocenza di Dreyfus e della colpevolezza di Esterhazy.
Picquart viene rimosso dall’incarico e spedito in zona di guerra.
Tuttavia riesce a informare della vicenda alcune importanti personalità.
Si forma una corrente di opinione pubblica che agita il caso: clamorosa la denuncia di Emile Zola che pubblica la famosa lettera “J’accuse!”.
(segue)
Un polverone di falsità, di accuse gratuite, di diffamazioni, di ridicole difese dell’onore della patria e dell’esercito, di pretesi insulti alla religione e allo spirito della Francia, si scatena, si forma un partito di fanatici che vuole la pelle di Dreyfus e di Zola.
Arrestano Picquart e processano Zola per vilipendio delle forze armate.
Nel 1898 Esterhazy confessa di aver falsificato i documenti del caso, viene espulso dall’esercito e se ne va a vivere tranquillamente a Londra.
Nella revisione del processo Dreyfus viene nuovamente condannato, con la ridicola sentenza di essere colpevole di “tradimento con attenuanti”!
Ma tutto è così palesemente ingiusto che ottiene la grazia del Presidente, dopo 5 anni passati all’Isola del Diavolo, anni che non gli vengono riconosciuti ai fini della carriera. Riabilitato pienamente nel 1906, Dreyfus lascia l’esercito nel 1907. Intanto Zola è morto nel 1902, in un incidente domestico la cui natura potrebbe essere dolosa. Nel 1908 Dreyfus è ferito leggermente in un attentato, durante la cerimonia che porta le ceneri di Zola nel Pantheon.
Dreyfus, nato il 9 ottobre 1859, morì a Parigi il 12 luglio 1935.
Il suo nome rimane nella storia di Francia come documento del fanatismo, del razzismo, del classismo, dell’ingiustizia, della cecità, e di tutte le belle qualità di cui si adorna la retorica patriottarda.
[…] ZOLA (II) Ho parlato altre volte di Emile Zola (vedi Aladin Pensiero, 2 aprile 2013 e 15 ottobre 2013, sul caso Dreyfus). Nato a Parigi il 2 aprile 1840, a Parigi mori il 29 settembre 1902, a 62 anni, asfissiato dalla […]