In giro per la rete con la LAMPADA di ALADIN

lampadadialadmicromicro133Zona franca: cosa succede? Intervento di Marco Sini su Cagliari Globalist
GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501414Non si sa mai quando un popolo è costretto a emigrare, ammassato su barconi.
L’Italia ricordi il suo passato, si preoccupi del suo futuro, sia umana con chi arriva.

One Response to In giro per la rete con la LAMPADA di ALADIN

  1. admin scrive:

    La Nuova Sardegna
    DOMENICA, 13 OTTOBRE 2013

    Zona franca, obiettivo in quattro mosse.
    Percorso ancora in salita: dopo il Consiglio, l’esame del parlamento e dell’Ue. Nuove regole per il Codice doganale.

    di Alfredo Franchini
    CAGLIARI Zona franca, dopo il cambiamento dello Statuto in Commissione, la Regione avvia il conto alla rovescia sapendo che non sarà un conto brevissimo. Per arrivare all’obiettivo servono quattro mosse, quattro tappe che, se tutto dovesse andare per il meglio, si esaurirebbero alla metà del 2014, subito il rinnovo del Consiglio regionale. Ma è un calcolo ottimistico: la proposta di legge, dopo che sarà approvata dal Consiglio regionale, dovrà infatti superare l’ostacolo di Camera e Senato e, infine, quello di Bruxelles. Tenendo conto che nel 2014 ci saranno anche le elezioni europee, è difficile ritenere che la zona franca possa essere approvata – se dovesse esserlo – entro la metà del 2014. E’, invece, un’incognita il percorso parlamentare sia per la tempistica, sia per l’esito, davvero incerto. In Consiglio regionale non dovrebbero esserci grandi problemi; la decisione approvata dalla Commissione Artizzu sarà esaminata dal Consiglio delle autonomie locali (il parere è vincolante) e poi approderà nell’aula di via Roma. In Commissione non c’è stata l’unanimità, si è astenuto il Pd è ha votato contro Sardegna è già domani. Ma Giampaolo Diana (Pd), ha chiarito che l’argonento non sarà affrontata sul piano ideologico: «Quando la legge arriverà in aula», ha detto il capogruppo del Pd, «vogliamo che il presidente Cappellacci spieghi, dati alla mano, i benefici e i costi della zona franca». E’ questo il punto centrale su cui insistono anche le organizzazioni del mondo imprenditoriale, dalla Confindustria alla Confapi, Confartigianato, Cna. In sostanza, sostengono le organizzazioni del mondo produttivo, la Sardegna è inserita in un sistema di compartecipazione fiscale e dall’introito dell’Iva paga i conti della sanità. «Se non si cambia prima il sistema fiscale», dicono industriali e artigiani, «la zona franca non servirà a far uscire la Sardegna da una crisi che è economica e che sta diventando sempre di più sociale». Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per dirimere la questione delle minori entrate si rifà al «moltiplicatore keynesiano», uno strumento di analisi macroeconomica che permette di individuare l’effetto di un certo livello di consumo all’interno del sistema economico sulla ricchezza complessiva. In sostanza – ha spiegato Cappellacci- si tratta di misurare l’incremento del reddito in rapporto alle minori tasse pagate dai cittadini e soprattutto dalle imprese. Intanto il Codice doganale comunitario è in continua evoluzione: era stato appena aggiornato ma sulla Gazzetta ufficiale Ue del 10 ottobre di quest’anno è stato variato con la pubblicazione del nuovo regolamento. Il parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno unificato alcuni testi per poter fare chiarezza dopo le numerose modifiche apportate al precedente regolamento. Il nuovo regolamento entrerà in vigore il 30 di questo mese.

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