Il racconto di Natale di Elisabetta

img_0306Ciao,
ecco il racconto di quest’anno, è per la mia ultima nipotina, Kiana.
Via auguro ogni bene
Buon Natale

Elisabetta Angius
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A Kiana Alivia Baro
03.12.2023

Una mattina Lia disse a Teo: “Sai che avremo una cuginetta?”
“Una cuginetta? – rispose Teo – Che cosa è? Un nuovo tipo di hamburger?”
“Hamburger? – chiese Lia – Ma tu non pensi ad altro che a mangiare? Una cuginetta è una bimba che nascerà, presto, agli zii. Ti ricordi Teo di quando eravamo in Cielo sopra le nuvolette? Io ricordo che le nostre nuvolette erano vicine e non lontano ce ne era una verdina, dove stava una bimba paffutella con gli occhi a mandorla e i capelli scuri, sarà lei che arriverà come nostra cugina?”
“Non so proprio! – riprese Teo – La mamma dice che in Cielo stavamo bene, in compagnia di tanti bambini e bambine. Mangiavamo pane di stelle e bevevamo latte di luna ma poi ci siamo stancati e siamo voluti venire qui sulla Terra. Sarà così anche per la cuginetta?”
Tempo addietro accanto alle nuvole rosa e celesti di Lia e Teo c’era la nuvola verdina di Ana. I bambini passavano, attraverso dei ponticelli, da una nuvola all’altra. Lei guardava con ammirazione quei due bimbi più grandi, li seguiva, osservava i loro giochi e li imparava, ascoltava le storie che Lia raccontava a Teo. Quando i due bambini scesero sulla Terra, prima una e poi l’altro, Ana era diventata bravissima nei giochi e nel racconto delle fiabe. Tanti bimbi più piccoli di lei la cercavano perché stavano bene in sua compagnia. Ana era felice.
Un giorno, anche lei volle scendere sulla Terra perché aveva sentito una mamma e un babbo che la chiamavano. Salutò i suoi amici del Cielo e corse dalle Stelle perché sapeva che l’avrebbero aiutata ad avere un corpo adatto alla Terra. Tutte le Stelle si dettero un gran daffare mentre Ana poneva loro mille domande:
“Come sarà la vita sulla Terra? Rivedrò i miei amici delle nuvole?”
Le Stelle, silenziose e splendenti, accompagnarono la bimba dalla Luna e dal Sole. Grazie al loro lavoro, il corpo di Ana fu pronto per la vita terrestre.
“Attenta! – disse la Stella Madre – Ora devi scivolare sul ponte dell’Arcobaleno. Il viaggio sarà lungo e incerto, ma tu stai tranquilla, affidati ai venti celesti che ti culleranno e ti porteranno alla tua meta”. Ana non era per niente spaventata, era solo curiosa di vedere i suoi genitori. Il viaggio fu veramente lungo e faticoso ma quando aprì gli occhi vide due visi sorridenti, erano quelli della mamma e del babbo. Sentì, anche, un suono nuovo, era l’abbaiare di un cane alto e nero.
Ike annusò la nuova arrivata, il suo odore gli piacque e per essere sicuro le passò la lingua sulla guancia e sulle manine. Trovò che avesse oltre che un buon odore, anche un buon sapore. Comprese immediatamente che sarebbero andati d’accordo.
Dal canto suo Ana sentì il caldo e il ruvido della lingua del cane e sorrise perché per la prima volta provò il solletico. La bimba era di nuovo felice. Che bei visi avevano la mamma e il babbo! Che buono il latte materno! Come si stava bene in quella casa e che nuovi profumi! Certamente non si sarebbe mai annoiata perché c’era Ike che la veniva a trovare quando lei stava nella culla. Infilava il naso tra le assicelle del lettino e lo strofinava sulle sue manine. Ma, soprattutto, c’era il dolce sorriso della mamma e la voce rassicurante del babbo.
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ARRIVO ANCHE IO
I’M COMING TOO

Testo M. Elisabetta Angius
Written M. Elisabetta Angius

Traduzione Alessandra Racugno
Translated Alessandra Racugno
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