Gli OCCHIALI di PIERO
MESSINA
Il 1° ottobre del 2009 un nubifragio si abbatte su Palermo e Messina: decine di morti e dispersi. Si proclama lo stato di emergenza.
Forse si doveva pensare prima allo stato idrogeologico, alla sicurezza delle aree colpite dal nubifragio. Invece da qualche anno un signore, romantico, sosteneva che l’opera necessaria era il Ponte di Messina: “così se uno ha un grande amore dall’altra parte dello Stretto, potrà andarci anche alle 4 di notte, senza aspettare i traghetti…” (B., 8 maggio 2005).
Ah, l’amore! quante sciocchezze fa dire l’amore…
A completare la notizia: il processo per le responsabilità del disastro a Messina (imputati il sindaco, un altro sindaco di comune limitrofo, commissario straordinario, responsabile protezione civile, dirigenti regionali, tecnici, progettisti…) non si è ancora fatto. Dopo vari rinvii è previsto per il 16 ottobre prossimo: 37 morti, 168 parti lese, dal 2009 attendono giustizia e verità.
RAPPORTI ISRAELE – PALESTINA
1 ottobre 1985. L’aviazione israeliana bombarda il quartier generale dell’OLP a Tunisi.
SANTU AJNE (Mes’e ladàmini)
Santu Ajne! pone su cappotto
chi fit, s’annu passadu, ‘e babbu tou.
Su sole cun sos rajos a fagotto
che torrat mudu mudu a logu sou.
Eo semino totu su chi potto
e lasso sos pizzinnos a su prou
chi onore si fettana a iscola,
si no diventant ainos de mola.
(Popolare)
CITAZIONE DELLA SERA
La situazione politica in Italia è grave ma non è seria. (Ennio Flaiano)
CITO ME STESSO (e non mi fa piacere)
Fondi ai gruppi, acquisite nuove carte.(La Nuova Sardegna)
Chissà su 80 consiglieri regionali quanti risulteranno puliti?
A ottobre (c’è il processo) si dovrebbe sapere qualcosa di più.
Quanti avranno la faccia tosta di presentarsi alle elezioni a febbraio?
E quanti saranno i fessi che li votano?
(Piero Marcialis, 6 luglio 2013, vedi anche su Aladin Pensiero).
ENRICO DE NICOLA
Nasce a Napoli il 9 novembre 1877, avvocato e giornalista. Eletto pù volte alla Camera, ne fu anche Presidente, tra il 1909 e il 1924. Nel ’24, alle elezioni che videro la vittoria del listone fascista, non prestò giuramento e decadde automaticamente. Nominato senatore non partecipò ai lavori parlamentari. Svolse un ruolo di mediazione tra monarchia e repubblicani e fu eletto Capo provvisorio dello Stato, il 28 giugno 1946, risolvendosi così lo stallo tra la destra (che teneva per Vittorio Emanuele Orlando) e la sinistra (per Benedetto Croce). Con l’entrata in vigore della Costituzione assunse il titolo di Presidente della Repubblica, che mantenne fino all’elezione di Enrico De Nicola (maggio 1948). Senatore a vita fu Presidente del Senato nel ’51-’52. Nel 1955 fu nominato giudice costituzionale e fu il primo Presidente della Corte Costituzionale, nel 1956 fino a marzo ’57, quando si dimise per riprendere le funzioni di senatore.
Con questo si chiuse la carriera, unica nella storia, di un politico che ha ricoperto quattro delle cinque cariche più importanti dello Stato italiano (non fu Presidente del Consiglio). Morì a Torre del Greco il 1° ottobre 1959.
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