E’ morto Nuto Pilurzu, una vita al servizio dei lavoratori

democraziaoggiE’ morto Nuto Pilurzu, una vita al servizio dei lavoratori
26 Settembre 2013
Andrea Pubusa, Democraziaoggi

Ho incontrato Nuto all’inizio del 1970 al Centro d’iniziativa politica, che si stava tarsformando in Centro de Il Manifesto. Egli è stato, infatti, insieme a Salvatore Chessa, a Marco Ligas ed altri uno dei fondatori del Movimento del Manifesto in Sardegna. Aveva lasciato il PCI alla fine degli anni ‘60, dopo essere stato segretario regionale dei giovani comunisti, e quando ben poteva aspirare ad un seggio alla Camera o al Senato. Ma uno dei tratti fondamentali di Nuto era il disinteresse, la fermezza nelle sue convinzioni ideali e politiche, la sua grande capacità di unirsi a persone d’altra formazione culturale e politica nella battaglia politica per obiettivi comuni insieme alla totale indisponibilità ai compromessi. E’ stato un vero combattente per la democrazia e i diritti dei lavoratori, come testimonia la sua attività di avvocato genersamente svolta in favore del mondo del lavoro. Il suo studio era sempre aperto a chi aveva subito una prevaricazione o un torto nel rapporto di lavoro e il trattamento era sempre ispirato a disinteresse. L’Avv. Pilurzu non chiedeva ai lavoratori anticipi, ma si rifaceva sulla condanna alle spese delle controparti quando vinceva la causa.
Il suo studio in passato era anche la meta di tanti compagni, che si rivolgevano a lui per un consiglio o anche semplicemente per parlare di politica.
Per noi giovani laureati in legge è stato un maestro non solo di diritto, ma anzitutto di vita. Nuto poi era generoso. Non ho conosciuto persona più generoso di lui. Ai giovani avvocati che gli chiedevano aiuto assegnava non le causette di scarto, ma talora interi settori o gruppi dii cause. E questa generosità e disponibilittà verso tutti ne accrebbe l’autorevolezza anche presso avvocati e giudici di orientamento diverso o opposto. Egli professò sempre ideali comunisti, un comunismo leberatore e libertario come quello di Luigi Pintor.
Ripensando agli anni giovanili, come altra volta ho scritto in questo blog, il mio pensiero si rivolge sempre a Nuto, che insieme ad altri compagni, ha creato un ambiente accogliente e inclusivo per quanti volevano impegnarsi nella battaglia democratica. Gli sono grato perché ha contribuito alla mia formazione, lasciando una traccia indelebile in me come in tutti coloro che hanno avuto la fortuna d’incontrarlo e di frequentarlo. I democratici cagliaritani devono, con un’iniziativa pubblica, ricordarne il pensiero e l’azione.

1 COMMENTO
Francesco Cocco
26 Settembre 2013 – 06:53
La mia amicizia con Nuto risale a quasi 60 anni or sono. In oltre mezzo secolo mi è stato amico e maestro. Mi rendo conto che può sembrare retorico il termine “maestro” ma così non è. Egli offriva un modello di riferimento nei comportamenti ideali ed in quelli quotidiani. Nella tessera della Federazione Giovanile Comunista, nella quale abbiamo militato negli anni della nostra giovinezza, era sancito il dovere per il militante di essere un “cittadino esemplare” e tale egli è stato per tutta la vita. “Maestro di vita e di diritto” per la sua incomparabile generosità e per la sua profonda cultura giuridica. Non ha mai rifiutato il suo aiuto a chiunque glielo chiedeva. La sua scomparsa apre nell’animo di tanti suoi amici un vuoto che sappiamo incolmabile.

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