Oggi domenica 18 agosto 2024

img_3099 Energia. Forte mobilitazione dei sardi, ma con molte irresponsabilità
17 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Continua la mobilitazione contro le pale eoliche e il fovoltaico. Comitati e sindaci sono mobilitati, gruppi spontanei si formano un po’ dapertutto. È un fatto estremamente positivo, perché chi firma la proposta di legge popolare o per il referendum consultivo manifesta una decisa opposizione all’invasione progettata dalle multinazioni in cerca di profitti. Queste sono […]
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USA e NATO usano Zelesky per i loro esperimenti di guerra
18 Agosto 2024
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
Non sono un esperto di cose militari, ma non mi pare ci voglia molto a capire che USA e NATO tramite Zelesky vogliono sperimentare sul campo i propri sistemi d’arma e capire il livello dell’apparato militare russo. È vero che la Russia ha un arsenale atomico immenso, ma come se la cava in attacco […]
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img_8295Il cardinale Pizzaballa: l’intesa sembra vicina «ma c’è ancora chi sta remando contro»
«Le prospettive fanno ben sperare »: afferma in una intervista ai media vaticani, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, commentando il risultato dei colloqui di Doha. «Credo – continua nel dialogo con Vatican News – che in questo momento ci siano le condizioni migliori perché si raggiunga un accordo. Naturalmente ci sarà sempre chi rema contro, gli ostacoli non mancano, ma credo che siano maturate le condizioni perché si possa finalmente concludere questa fase della guerra e quindi di conseguenza anche allontanare un’escalation, un allargarsi del conflitto con
l’intervento diretto dell’Iran e l’estendersi della guerra anche in Libano». «Ripeto – aggiunge –, sono tante le difficoltà, ma credo che ci sia uno sforzo imponente anche da parte, non solo dei mediatori, ma anche degli Stati Uniti, di chiudere questa situazione. Le prospettive fanno ben sperare». «Non dobbiamo farci illusioni – avverte il cardinale –: il conflitto non è ancora finito; lo vediamo molto bene a Gaza con i continui bombardamenti, con la tragedia che è sotto gli occhi di tutti e che ci lascia sempre senza parole». Un riferimento, dopo la situazione a Gaza, va anche ai Territori: «Si parla molto di Gaza, giustamente, ma c’è una situazione molto grave anche nei
Territori, nella Cisgiordania. Solo qualche giorno fa c’è stato un pogrom di non pochi coloni contro un villaggio palestinese con un morto e tantissimi danni».
È solo l’ultimo … Tensioni continue, insomma, che stanno rendendo la vita della popolazione palestinese sempre più complicata e più difficile. Il rischio di esplosione c’è, per questo bisogna lavorare molto innanzitutto per il cessate il fuoco a Gaza e poi anche per riportare l’ordine, la sicurezza e la vita ordinaria per quanto possibile – per quanto si possa parlare di vita ordinaria – in tutta la Cisgiordania. Insomma, bisogna voltare pagina».
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Fonte: Avvenire

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