Oggi mercoledi 24 luglio 2024
[Post fb di Antonio Dessì] Confesso che il post sulla politica editoriale de L’Unione Sarda di ieri l’ho scritto anche perché mi ha preso un discreto giramento di coglioni.
Oggi non avrei voluto tornarci, anche perché afflitto dallo scoramento dopo aver letto sul social l’intemerata difensiva di una delle colonne anziane del giornale, che non solo definisce “volgari” le critiche al suo editore, ma trova ingiusto che si ricordi il favore del suo collega Mauro Pili, quando era Presidente della Regione, per le pale eoliche, che in fondo allora erano “alte non più di cinquanta metri”, mica i mostri che verrebbero realizzati oggi.
Evvabbè, allora erano campi di modeste margheritine, oggi campi di girasoli OGM. Vuoi mettere.
Difficile con i tempi che corrono che nelle redazioni ci si interroghi sui rapporti con le proprietà. I vecchi superstiti fanno i guardiani dell’ordine interno costituito, i giornalisti nuovi e le nuove sono in condizioni tali di precarietà che manco gli passa per la testa di fiatare.
Tuttavia, stamattina, diversamente da ieri, sono un po’ più ironico.
E ne trovo motivo nell’articolo pubblicato a mo’ di editoriale a firma dell’onorevole Michele Pais. […]
Anche lui avvocato, non rieletto in Consiglio regionale del quale era Presidente uscente (ci siamo cordialmente salutati all’atto del mio congedo), oggi consigliere comunale ad Alghero, da poco incappato in un ingiusto (almeno per come lo conosco) equivoco concernente una certa gestualità. Nella città catalana i politici non sono meno pretestuosi e talvolta rissosi che nel resto della Sardegna.
Oggi l’avvocato Pais rappresenta un giudizio severo sulle prime settimane della legislatura regionale, stigmatizza la leggina sull’aumento dei fondi ai Gruppi, alla quale non ho motivo di dubitare che lui si sarebbe opposto se fosse ancora seduto sull’alto scranno assembleare, ma soprattutto riprende e rilancia la linea salviniana di queste settimane contro il Green New Deal e contro le follie europee e italiane da rinnovabili, non mancando di ricordare che la Presidente della Regione Todde ne sarebbe stata tra gli artefici come Viceministra del Governo Draghi.
Omette (forse solo per ragioni di spazio) che la Presidente Todde era Viceministra del Ministero dello sviluppo economico, il cui Ministro era Giancarlo Giorgetti, leghista come l’onorevole Pais e attuale Ministro dell’Economia del Governo Meloni.
Un particolare trascurabile, forse. Però resta che la Lega di Salvini il dlgs 199/2021 lo condivise e che i componenti leghisti del Governo di allora concorsero alla sua approvazione nè più nè meno dei Ministri degli altri partiti della compagine di convergenza nazionale.
Non lo condivise, come non condivise nessun provvedimento fondamentale di quel Governo, l’onorevole oggi Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, il cui Governo attualmente in carica tuttavia lo applica senza ripensamenti.
E con ciò mi potrei fermare.
Sennonchè nelle pagine interne del giornale cagliaritano trovo anche l’accorato e pressante interrogativo delle organizzazioni confederali UIL e CGIL sul destino della metanizzazione e della sua infrastrutturazione dorsale sarda.
Mi consentirete, cari compagni, sono stato iscritto da sempre alla CGIL, stimo Landini, non sono più iscritto solo perché una qualche forma di deprecabile pudore ageistico mi inibisce dal chiedere la tessera del Sindacato Pensionati Italiani.
Epperò quanta tartufaggine, lasciatemelo ripetere, nuovamente, sulle questioni energetiche e industriali sarde.
Beh, basta.
So che sto a mia volta prendendo a noia, per non dire altro.
A perdonare, chi bonariamente può.
Chi non può ha la mia sincera comprensione.
Cercherò di non tornare sopra questo argomento per il più tempo possibile.
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[Post di Tonino Dessì, pubblicato sulla sua pagina fb il 23/07/2024].
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