Guilcer: dalla nostra inviata (in bicicletta) Carla Deplano

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Non solo mare: in bicicletta tra i novenari del Guilcer
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di Carla Deplano

Metti un itinerario alternativo al mare, nel cuore della Sardegna selvaggia. Come una delle ciclo-escursioni organizzate dal CAI Club Alpino Italiano della sezione di Oristano. 40 chilometri di sterrata, carrareccia e asfalto tra ulivi millenari e il lago Omodeo come quinta scenografica alla scoperta di architetture preistoriche (nuraghi e domus de janas) e medievali del Comune di Ghilarza.
Le tappe: nuraghe Oschini, novenari della Madonna di Trempu, di San Serafino, di San Giovanni Battista, di San Michele arcangelo.
Il territorio: Guilcièr, distretto amministrativo del regno giudicale d’Arborea con capoluogo la bidda di Guilcièr,
poi img_7721Abbasanta e Sédilo nel Trecento. Accanto all’area comunale di Abbasanta, la curadoria era costituita dal territorio che attualmente comprende i Comuni di Aidomaggiore, Bidonì, Boroneddu, Ghilarza, Norbello, Paulilatino, Sedilo, Soddì, Sorradile, Tadasuni. Nel Medioevo le originarie ville (bidde) surviventi e scomparse rientravano nella Diocesi di Santa Giusta, aggregata all’Archidiocesi di Oristano dal 1503.
I luoghi: cumbessias o muristenes.
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Si tratta di un’istituzione monastica d’origine bizantina attecchita in Sardegna e comprensiva di “kelliote” (altrimenti dette “laura” nel meridione della penisola, che in greco ellenico significa quartiere) raggruppate intorno ad una chiesa intitolata ad un santo del menologio greco. Fungono tuttora da alloggi temporanei per i pellegrini novenari che vi si raccolgono in preghiera a celebrare il relativo santo in un sincretismo religioso-conviviale-fieristico plurimillenario che affonda le radici nel protostorico culto dell’acqua e delle pietre. b78dc899-f6d7-405b-bdbf-6bf68c30251dTante cumbessias sarde, realizzate nel loro primo impianto dai monaci cenobiti basiliani verso l’VIII secolo, furono trasformate in novenari a partire dal 1075, con la fine dell’autocefalia. Ma se l’etimologia delle abitazioni dei villaggi temporanei – muristenes e cumbessias – rimanda originariamente al periodo greco-bizantino e al monachesimo benedettino, non sono comunque da escludere talune successive contaminazioni con le romerias spagnole ispirate dalla Controriforma.
I novenari, più propriamente, sono sedi ecclesiastiche raccolte intorno ad un santuario in cui una o più volte all’anno si officia la novena nei 9 giorni che precedono la festa religiosa, in cui viene narrato il testo in lingua sarda dell’agiografia del santo cui è intitolata la chiesa e a cui alla fine si richiede la grazia. La fondamentale funzione di aggregazione sociale e riconciliativa prevedeva la sospensione delle disamistades tra le famiglie coinvolte e i contrasti tra le comunità confinanti, insieme alla concessione di qualche giorno d’indulto ai banditi latitanti, che potevano così rivedere le proprie famiglie riunite intorno al santuario.
Viviamo in un’isola, ma che isola! Il nostro variegatissimo territorio ci offre in qualunque periodo dell’anno un’infinità di itinerari in cui natura e cultura si fondono in un connubio straordinario, ancora tutto da scoprire.
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