Oggi sabato 18 maggio 2024
IL SISTEMA ELETTORALE ITALIANO ALLA CORTE DEI DIRITTI UMANI. SOLO UN PRIMO PASSO?
May 18, 2024 – 07:41:05 – CEST Su PoliticaInsieme.
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Intervento del consigliere Giuseppe Frau nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche della presidente della Giunta regionale Alessandra Todde.
CONDIVIDO IL MIO INTERVENTO IN CONSIGLIO REGIONALE, NEL DIBATTITO SULLE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE DELLA PRESIDENTE ALESSANDRA TODDE
Signor Presidente del Consiglio
Signora Presidente della Regione
Colleghe e colleghi
È un onore parlare per la prima volta in quest’aula, la massima assemblea autonomistica della nostra regione e del popolo sardo.
Popolo sardo che ci ha eletti e al quale tutti noi, maggioranza e opposizione, dobbiamo rispondere.
Le attese dei nostri concittadini sono enormi, e tutti siamo responsabili, nessuno escluso, la minoranza perché ha governato finora e la maggioranza perché ha il dovere di farlo da ora in poi.
Ho apprezzato la forza e la passione e l’amore per la Sardegna con cui la Presidente Alessandra Todde ha affrontato insieme a noi la campagna elettorale e poi indicato le linee programmatiche esposte in quest’aula. Sono certo saranno determinanti per il nostro lavoro che non deve guardare ai prossimi anni, ma alle prossime generazioni.
Non sfuggono alla mia e nostra attenzione i temi posti nel programma, le mie origini mi portano col cuore al tema dell’agricoltura dell ambiente e dei pastori, mi portano al tema essenziale della scuola dell’istruzione e della formazione, come le mie esperienze di volontariato fanno tornare ai miei occhi le immagini delle tante donne e uomini senza lavoro e senza futuro, gli ultimi senza casa e senza dimora in fila alla mensa o nei dormitori della Caritas.
Non dobbiamo mai, in quest’aula, dimenticarci dei deboli se vogliamo una società più equa più umana e più giusta.
La Sardegna negli ultimi 30 anni di elezioni diretta del Presidente della Regione ha avuto un alternanza mai interrotta tra centro destra e centro sinistra. L’alternanza è un fatto democratico importante che da’ potere al popolo nel decidere, di volta in volta, da chi essere governati.
Ma la mancanza di continuità, il fatto che nessuna maggioranza abbia mai governato 10 anni di seguito è stato, a mio giudizio, un fattore di grande debolezza perché le politiche iniziate non hanno mai avuto seguito, non si sono mai potute sviluppare appieno.
Tutto questo è stato un fattore negativo ovunque, ma in particolare nella Sanità, dove ogni maggioranza di governo, una volta arrivata, come primo atto ha pensato di distruggere ciò che aveva fatto il governo precedente, impostando una riforma di sistema totalmente differente e trascorrendo 5 anni a smontare e rimontare strutture e aziende.
Questa continua riorganizzazione di sistema ha avuto effetti devastanti in modo particolare su chi doveva organizzare ed erogare poi i servizi, ovvero gli operatori sanitari, per non parlare di tutto il comparto amministrativo, e non ultimo anzi più di tutto sui pazienti, e pazienza ne hanno dovuto avere in abbondanza, che hanno dovuto sopportare sulla propria pelle il peso delle inefficienze e dei ritardi, della disorganizzazione e delle lungaggini burocratiche.
In questa legislatura andranno certamente fatte alcune modifiche nell’organizzazione delle aziende di carattere regionale e definiti meglio i ruoli e le funzioni di esse, ma non dovranno esserci cambiamenti radicali tali da minare pesantemente la legislatura.
La vera grande Riforma di questa legislatura dovrà essere quella di organizzare e fornire in modo efficiente i servizi ai cittadini, che disperati attendono risposte ai gravi problemi e bisogni sanitari esistenti.
A memoria non ricordo una situazione drammatica per la Sanità pubblica come quella attuale, liste d’attesa infinite, viaggi della speranza, operatori sanitari allo stremo, turni massacranti, operatori che accelerano la pensione e altri si dimettono per andare a lavorare nel settore privato, interi territori senza assistenza, pronto soccorso e reparti ospedalieri in affanno, gli oss che dormono in una tenda in attesa di stabilizzazione, una crescita vertiginosa delle disuguaglianze di salute, dove chi può curarsi paga, mentre chi non può si ammala, rinuncia alle cure e muore.
Di fronte a questa situazione catastrofica che ha responsabilità chiare in particolare negli ultimi anni di mal governo, un plauso da parte nostra deve andare a chi resiste in trincea, medici, infermieri, personale amministrativo, altri operatori sanitari.
È evidente che non sarà facile in poco tempo ribaltare questa situazione, nessuno ha la bacchetta magica,ci vorranno alcune azioni immediate e altre di lungo periodo da portare avanti nella legislatura.
Una funzione importante dovrà averlo il Consiglio e le commissioni a iniziare da quella Sanità, dove dobbiamo attivare un percorso di ascolto e audizione delle associazioni dei pazienti, delle organizzazioni di categoria, degli ordini professionali, e una fase legislativa dove auspico sui temi condivisi una collaborazione tra maggioranza e opposizione, perché ci sono temi che occorre portare avanti con un consenso bipartisan.
Ma ci saranno azioni di governo immediate sulle quali si dovrà lavorare
Ne indico solo alcune
L’abbattimento delle liste d’attesa ritengo sia uno dei segnali più importanti che i cittadini si aspettano, non mancano le risorse, per combattere questa drammatica situazione occorre impostare un piano operativo che veda coinvolti tutti i soggetti, personale medico e sanitario dedicato, verifica delle attrezzature e tecnologie disponibili, orari flessibili, incentivi economici e riconoscimento tangibile del lavoro fatto, organizzazione delle agende e delle prenotazioni.
Contestualmente occorre affrontare il tema della Sanità territoriale che dovrà essere il grande oggetto e protagonista dei cambiamenti di questa legislatura, a maggior ragione di fronte a una Sardegna con un altissimo indice di vecchiaia dove le patologie croniche e i pazienti fragili debbono essere seguiti nella rete territoriale, pensiamo al diabete, scompenso cardiaco, bpco, ipertensione, nefropatie, demenze, malattie reumatiche.
Per evitare che i sardi disperati si rivolgano al pronto soccorso e poi vadano a saturare i posti letto ospedalieri. E possano subito ricevere l’assistenza basilare, a volte sono negate anche le prescrizioni di farmacia salvavita.
Occorre mettere attorno a un tavolo le forze sindacali e di rappresentanza dei medici ospedalieri e territoriali, degli mmg, degli infermieri, le università e una particolare attenzione anche al confronto con i sindaci e le comunità locali.
Ci vorrà poi un nuovo Piano socio sanitario regionale che disegni la Sanità del futuro con l’ utilizzo delle risorse previste anche dal pnrr, porti alla realizzazione delle case e ospedali di comunità, delle centrali operative territoriali, un rafforzamento delle strutture residenziali, per anziani e di riabilitazione, che dovranno fornire un organizzazione della sanità territoriale efficiente, e una forte integrazione con le Politiche Sociali.
Ci sono enormi risorse non spese in questi ultimi anni, progetti non attivati o non portati avanti che spetta a questa giunta e maggioranza riprendere in mano e realizzare.
Sugli ospedali a tutti i livelli va portato avanti un progetto di adeguamento e rafforzamento strutturale e tecnologico intanto degli ospedali esistenti, dalle grandi strutture ospedaliere come quelle del Brotzu Oncologico e Microcitemico, il Santissima, le Aziende ospedaliere universitarie come le altre grandi e piccole sul territorio dovranno avere il loro ruolo nella rete regionale, e gli ospedali e le strutture della Sanità pubblica dovranno riprendere ad essere appetibili per gli operatori, polo di attrazione per tanti giovani sardi e anche per grandi professionisti sulla cura delle grandi patologie complesse, azzerando i viaggi della speranza e la mobilità passiva.
Non dobbiamo scordare il futuro rappresentato dai nostri bambini che devono poter avere in Sardegna un polo e rete pediatrica di eccellenza e poi i giovani, che tramite l’Università debbono potersi formare e se lo desiderano rimanere in Sardegna come elemento essenziale per il futuro della nostra isola.
La prevenzione deve giocare un ruolo fondamentale, incentivando la salute come benessere a 360 gradi, screening gratuiti per diagnosticare precocemente quelle patologie che poi potrebbero diventare aggressive e mortali, i corretti stili di vita, lo sport, la buona alimentazione, il nostro meraviglioso ambiente, la qualità della vita, il coahusing e politiche per la casa, l’invecchiamento attivo, le buone politiche di inclusione sociale in collaborazione con gli enti internedi e i comuni. La Sardegna ha tutte le carte in regola per essere centro di innovazione e sperimentazione su tutte le Politiche del benessere.
Un attenzione particolare alla salute mentale, alle patologie oncologiche e alle cure palliative che devono essere rafforzate nel contesto delle cure domiciliari, perché la casa sia il primo luogo di cura ma anche di una morte dignitosa per i malati terminali.
Cara Presidente, cari colleghi ho incentrato questo mio primo breve intervento sulla Sanità e sul sociale perché fuori da qui c’è un clima di grande malessere e grande attesa, si attende un grande cambiamento.
La notizia di ieri che i bilanci delle Asl dal 2022 non sono stati ancora presentati e i dati sanitari non trasmessi per il monitoraggio rappresentanta un grave vulnus un ulteriore segnale allarmante, non solo perché dimostra una gestione inadeguata ma perché mette pesantemente a rischio il bilancio complessivo della nostra regione rappresentando la Sanità oltre la metà del bilancio regionale. Occorre agire tempestivamente per porre rimedio e In ogni caso gli effetti nefasti di quanto accaduto non possono pregiudicare la politica futura sulla Sanità di questa giunta regionale che ha il dovere prendere in mano immediatamente il governo delle aziende e del sistema.
La Sardegna ha creduto nel cambiamento e nella nuova visione per il futuro proposta da Alessandra Todde e dalla nostra coalizione, il cambiamento parta immediatamente e venga interpretato con modalità e con persone nuove, premiando questo lo voglio sottolineare sempre le migliori competenze, i sardi questo si aspettano.
Chiudo con una frase illuminante per il nostro cammino pronunciata da un padre nobile e riferimento politico e culturale per tanti noi, Aldo Moro, barbaramente ucciso 46 anni fa
La frase è questa
Se fosse possibile dire, saltiamo questo tempo e andiamo direttamente al domani, credo che tutti accetteremo di farlo ma, cari amici, questo non è possibile.
Oggi dobbiamo vivere.
Oggi è la nostra responsabilità.
Animati da questo senso delle istituzioni e dall’amore per la Sardegna auguro a lei Presidente, alla giunta, e a tutti noi buon lavoro
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