Oggi venerdì 3 maggio 2012

img_3099 APPELLO AI DEPUTATI DELLA REPUBBLICA ITALIANA
3 Maggio 2024 su Democraziaoggi.
NO all’Autonomia differenziata che spezza l’Italia e aumenta le disuguaglianze. L’autonomia regionale differenziata proposta dal Ministro Calderoli, già approvata al Senato e attualmente all’esame alla Camera dei deputati, sfascia l’Italia, la riporta alla dimensione degli staterelli preunitari e delle dominazioni straniere. 23 materie oggi esclusiva dello Stato o concorrenti Stato – Regioni potranno essere scelte, come un menu […]
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ERODE E NETANYAHU
Editoriale di Gianluigi Gessa (Neuroscienziato di Aristan)
Erode, il re della Palestina, è ricordato ed esecrato dopo duemila anni, per una strage di bambini che, forse non ha ordinato, anziché per i delitti che ha commesso come quello di una moglie, di due figli e della suocera Alessandra. […]
La Strage degli Innocenti è raccontata nel vangelo di Matteo, ma è ignorata dagli altri evangelisti e dagli antichi storici. La storicità dell’episodio è negata dalla maggior parte degli storici moderni.
Il Papa Emerito Joseph Ratzinger scriveva che la Strage degli Innocenti non ha nulla di impossibile, vista la storica brutalità di Erode.
È possibile che quella strage sia stata ignorata dagli storici per l’esiguità del numero delle vittime: figli di povera gente. Betlemme era un piccolo borgo di non più di mille anime di pastori e contadini.
È stato calcolato che il numero bambini maschi al di sotto dei due anni non fosse superiore a una dozzina.
Eppure quel racconto di Matteo ha commosso tante generazioni di genitori e ispirato tanti grandi artisti. Quel racconto ha delle impressionanti omologie con la strage dei bambini negli ospedali di Gaza. Matteo racconta che Erode era stato informato dai “Magi” che a Betlemme era nato il futuro Sovrano della Palestina. L’idea che quel bambino potesse un giorno usurpare il suo regno, terrorizzò tanto Erode che decise di sopprimere quel futuro terrorista. Poiché quel bambino si confondeva fra gli altri bambini Erode fu costretto a decapitare tutti i bambini maschi al di sotto dei due anni.
Sfortunatamente per Erode, quel bambino sfuggì alla strage, rifugiandosi in Egitto.
A differenza di Erode, ignorato dai libri di storia per la strage degli innocenti, Netanyahu, il più longevo primo ministro di Israele, passerà alla storia per la strage di migliaia di bambini anziché per corruzione, frode e abuso di ufficio.
A differenza di Erode, Netanyahu intende uccidere un terrorista adulto palestinese, che si nasconde nei sotterranei di un ospedale di Gaza.
Come nel racconto di Matteo quel terrorista assieme ai suoi sodali si fa scudo con dei bambini sani che lì hanno cercato rifugio, malati, perfino bambini prematuri in incubatore. È probabile, come nel racconto di Matteo, che il terrorista sia già fuggito altrove.
Il terrorista, Isma’il Haniyeh, è un palestinese di 61 anni, padre di 13 figli, guida spirituale di migliaia di terroristi, responsabile della strage di oltre 1400 Israeliani. Si è laureato in lingua e letteratura araba nell’Università Islamica di Gaza e in “terrorismo” nelle carceri israeliane.
Il divino-diabolico Andreotti circa 20 anni fa ha dichiarato “credo che ognuno di noi, se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da 50 anni alcuna prospettiva da dare ai figli, sarebbe un terrorista”, nell’Aula di Palazzo Madama era sceso il silenzio.
Temo che la strage dei bambini palestinesi, come quella degli Iracheni (500 mila!), sarà dimenticata perché l’Homo Sapiens soffre di strabismo emotivo: si commuove per un embrione non nato, per una bambina che soffre ed è aiutata a morire senza dolore, o per un mucchietto di ossa di Betlemme, mentre la montagna degli ossicini di Gaza è superiore alla sua zona di sensibilità.
Spero che Gesù mi perdoni per averlo definito terrorista, ma è lui che afferma (ancora Matteo) “non sono venuto a mettere pace, ma la spada!”, la spada di Gesù è la spada della parola. La parola è paragonata da Gesù ad una spada perché essa è più affilata e penetrante di qualunque spada.
Gesù non è venuto a fare giustizia, ma a dare giustizia a chi non ce l’ha, è venuto non a punire i peccatori ma a renderli giusti, non a condannarli ma a giustificarli.

Gianluigi Gessa (Neuroscienziato di Aristan)

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