Oggi martedì 6 febbraio 2012
I soriani sono aggressivi, non son tranquilli
6 Febbraio 2024
A.P. Su Democraziaoggi
I soriani sono tenuti a dire che vinceranno e devono dirlo convintamente, perché se non lo fanno e appaiono anche solo dubbiosi tutto il loro castello crolla e compare la cruda realtà. Per questa ragione i seguaci di mister Tiscali e lui stesso sono aggressivi e lntrattabili. Fanno paragoni taglienti nei quali tra il loro capo […]
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POVERA SARDEGNA, PEGGIO LA TRATTI E PIU’ TI VOTA
di Vindice Lecis
Il primo sondaggio raffredda l’ottimismo (che spesso non è altro, scriveva Gramsci “che un modo di difendere la propria pigrizia, la propria irresponsabilità”): l’invisibile Truzzu è avanti, Todde segue da vicino, Soru molto indietro.
Valutazioni.
* Chiedersi perché, anche se il sondaggio rappresenta un determinato orientamento in un determinato momento, la destra potrebbe vincere. Eppure la giunta Solinas ha devastato la sanità, non ha risolto nessun problema (trasporti esterni e interni etc). Anzi li ha davvero aggravati. Il presidente sardo-leghista è pesantemente inquisito per corruzione ed è stato talmente incapace che non lo hanno nemmeno candidato i suoi. Eppure la destra è avanti. Come mai? Elettori cloroformizzati, male informati, fidelizzati col clientelismo? Forse ma non solo. Si rafforza la rappresentazione di una zona opaca, grigia, di un elettorato incapace di accettare un cambiamento, se questo viene reso visibile come ora. Uno dei motivi della vittoria di Solinas nel 2019 fu la volontà di cambiare dopo l’esperienza del professor Pigliaru, una sorta di tecnocrazia intellettualizzata al pane carasau che non risolse i problemi. Anzi. Ma ora? Perché la Sardegna del malessere attraversata da centinaia di marce per la sanità, da vertenze per il lavoro, da proteste delle zone interne non riesce a liberarsi da una classe politica dirigente (e dominante) di scarsa qualità e dubbia moralità? C’è un blocco di potere forte, tenace. Spesso trasversale.
* ll clientelismo sta pesando oltre ogni aspettativa. In ogni settore della vita sociale ed economica. Non secondaria anche la rappresentazione della giunta di destra che abbiamo visto nell’informazione stampata, on line, radio tv. Per un periodo non breve. Ma anche perché l’opposizione in consiglio è stata abbastanza silente, deboluccia.
* La Todde è una buona candidata. Il Pd non ne aveva da presentare e l’alleanza Pd-5 Stelle, che pure a fatica si sta delineando, suscita una forte reazione non solo nella destra, ma anche in quelle quinte colonne renziane e confindustriali che allignano nella grande stampa e negli ambienti finanziari. Ha ancora un forte margine di recupero. Mi sembra stia facendo bene rifiutando la tendenza a diminuire l’avversario (Truzzu l’invisibile alla fine esiste) come diceva ancora Gramsci, cioè di credere “nella volontà di credere come condizione della vittoria”. La sua campagna elettorale è per ora la migliore: non fugge dai confronti, va ovunque, ascolta. Serve il colpo d’ala (io dico: vada ancora nelle zone di crisi, tra i lavoratori e le lavoratrici) utilizzando nel modo più intelligente e abile le incrinature tra gli avversari (e in questo caso quelle di casa Soru).
* Soru appunto. Secondo questo sondaggio non entrerà in consiglio e nemmeno nessuna delle sue liste. Un capolavoro assumersi la responsabilità di far vincere la destra – di questo si tratta, perché negarlo – consentendo alla Meloni di conservare la Sardegna che pure è la regione peggio amministrata d’Italia. Si sapeva che il patron di Tiscali – sempre furioso, nervoso, aggressivo – è più forte delle liste che lo appoggiano. Analizzando questi primi dati viene confermato ciò che qualcuno già affermava: la sua è un’operazione centrista appoggiata da Calenda e Renzi. Il partito della sua coalizione che prende più voti non è infatti il Progetto Sardegna, popolato da ex dc e ex Pd, ma la lista di + Europa e Azione le formazioni più confindustriali e atlantiste.
*Questione morale. Sembra non sia più di moda ma giova ricordare che Solinas è accusato di corruzione, il suo braccio destro Lancioni ha la magistratura addosso. Nella coalizione di Truzzu ne abbiamo altri ai quali è stato vietato l’ingresso nell’aula regionale perché inquisiti o condannati. Sono tutti di destra, eppure molti sardi non hanno avuto vergogna a candidarsi con loro e fanno a gara per farsi i selfie. Ma non solo la destra ha i suoi guai. Soru dovrà presentarsi in un’aula di tribunale perché rinviato a giudizio, insieme ad altre persone, nel procedimento relativo al fallimento del quotidiano L’Unità. Nei confronti di Soru ed altri l’accusa è di bancarotta per distrazione e per dissipazione.
* Chessa dei Rossomori, fa la sua battaglia in solitaria con grande dignità. Fa bene a denunciare la mancata riforma della legge elettorale sarda da parte dei partiti che ora si battono su fronti contrapposti. Semplicemente non la volevano fare e hanno mutilato, ancora per questo giro, la rappresentanza democratica.
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