Oggi Giovedì 11 gennaio 2024

img_3442 Mister Tiscali a me fa ridere e a voi?
11 Gennaio 2024
Amsicora su Democraziaoggi

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(la rivoluzione… gentile, ah, ah, ah!)

Ci sarebbe da piangere, ma a me Soru fa ridere. Si presenta con una faccia torva e minacciosa e parla di “rivoluzione gentile”. Ora, se in tutto questo contesto, c’è qualcosa di gentile questa è Alessandra Todde, lui proprio no. È stato sgarbato quando lei lo ha invitato ad un incontro. Lo stesso ha fatto con Lucia Chessa dei Rossomori, respinta solo perche’ voleva discutere veramente, porre domande. Lui pretende genuflessione. Non concepisce la schiena dritta al suo cospetto. Questo niet duro, irremovibile fa sorgere perfino il sospetto che giudichi le donne inidonee a governare una regione. Cose d’altri tempi, ottocentesche, come quando nella sua legge statatutaria, cassata dalla Consulta, disse che il presidente nomina e revoca gli assessori, copiando lo Statuto albertino del 1848: il re nomina e revoca i ministri. Che sognasse un ritorno al Regnum Sardiniae, con lui re nsturalmente? Certo della fiducia dei parlamenti verso gli esecutivi ignora l’esistenza, di più, per lui non esiste il Consiglio regionale.

E quando perde pezzi (Zedda) lui che fa? Ha un ripensamento? Troppo tardi! Il tempo è scaduto, sentenzia. Ma perche’? Chi lo ha stabilito? Non è questione di scadenza, è questione di volontà. Ma quandomai! Lui è il migliore da ogni, e solo non pensare di acclamarlo è una imperdonabile colpa grave. Tirerò avanti! Minaccia. Avanti dove? Verso il baratro, ma per lui è vittoria prendere un voto in più della Todde. Poi vinca pure Truzzu o Solinas. Letta jr. non gli ha insegnato nulla, quando, non alleandosi coi pentastellati, ha fatto vincere la Meloni. Non gli vien da pensare che in Sardegna per causa sua può succedere la stessa cosa? E quando ha perso e sta all’opposizione che ne fa del programma che illustra in ogni dove? Sanita, scuole, sviluppo economico, identità, quelle di Truzxu o Solinas, non le sue. E poi non vi fa ridere uno che dice di volere più democrazia nelle scelte e poi si autocandida e da solo si oppone a chi in un tavolo fin troppo numeroso ha scelto la Todde e non lui.
C’è da piangere, ma a me Soru con la sua rivoluzione gentile e la sua democrazia fa scompisciare. Sì perche’ lui alle menate che dice e fa ci crede. E, manco a dirlo, si prepara all’immancabile trionfo. Dai, dai! Soru, avanti, avanti così verso la vittoria finale! È certa, ci sei tu e c’è la tua squisita gentilezza! Ah, ah, ah!

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Cosa ne penso io
Franco Meloni
11 Gennaio 2024 – 12:05
Io non voglio più esprimermi sulla personalità e capacità di Renato Soru. L’ho fatto tante volte, prevalentemente in positivo. In questa circostanza esprimo una mia ferma convinzione: non è la persona giusta per fare il presidente della Regione! Renato Soru non è “capace di inclusività’”, esattamente il contrario. Io invece voglio un presidente che con impegno e umiltà stia al servizio del popolo, si al servizio. Per sentirlo all’altezza di questo compito dovrebbe avere il massimo rispetto di tutti, sollecitando la massima partecipazione di tutti. Un politico non è un padrone, quand’anche illuminato. Anche se in ipotesi Renato Soru vincesse non cambierei certo opinione. Ma, e Alessandra Todde? Non so molto di lei, anche se quanto ho potuto constatare dalla lettura del suo cv, dalla visione di suoi interventi, e altro, ha tutto segno positivo. Come pure tutto è stato positivo nella conoscenza personale fattane un mese fa’ a La Collina di Serdiana. Nella maledetta complessità della politica, troppo spesso dannosamente complicata e anche sporcata da tanti suoi esponenti, Alessandra Todde, mi è parsa una persona semplice, lineare, sincera, disponibile all’ascolto e all’impegno comune per il bene comune. Sono solo impressioni ? Si, impressioni, me me importanti: quanto basta per votarla e sostenerla come presidente della Sardegna nell’ambito della grande coalizione del centro sinistra, insieme con tanti militanti che sono impegnati sullo stesso versante. Ditemi pure che dal mio dire emerge la cultura cattolica. In altri tempi avrei precisato, rivendicato il mio essere totalmente laico, fatto professione di anticlericalismo… Oggi no! Sono orgoglioso della mia matrice e di un certo eclettismo
che l’ha consolidata e trasformata positivamente nel tempo. Oggi mi conferma in questo atteggiamento Papa Francesco, per me un assoluto riferimento. Saludos, Franco Meloni, sempre movimentista, sempre democratico, sempre di sinistra.
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