Fantapolitica o realtà?

img_3442Diario elettorale #4 “Todde, arrenditi e mi ritiro!”: la strategia putiniana di Soru e altre facezie
09/01/2024 alle 21:33 Vito Biolchini su vitobiolchini.it
Però l’incontro del 4 gennaio già lo hai fatto lo stesso senza streaming, o Renato…
Caro Diario,
mancano 48 giorni alle elezioni regionali.
Non vedo l’ora che siano presentate le liste e ogni schieramento abbia finalmente il proprio candidato alla presidenza. Tutta questa incertezza ci sta impedendo di entrare nel merito dei diversi programmi e capire una volta per tutte da chi verremo presi in giro dalla sera del 25 febbraio.

Io vorrei iniziare a parlare di cose serie, e invece gli eventi ci costringono ad arrovellarci sempre sugli stessi argomenti. Risolta la telenovela Progressisti (geniale mettere nel simbolo il nome di Massimo Zedda, consigliere regionale uscente dalla dubbia produttività e perfino… non ricandidato!), le domande sono sempre quelle. La prima: Christian Solinas e Paolo Truzzu faranno la pace?

Anche oggi Lega e Fratelli d’Italia se le sono date di santa ragione ma niente supera in durezza la dichiarazione di Antonio Moro, assessore ai Trasporti e presidente sardista, che domenica all’Unione Sarda ha affermato: “La Sardegna ha bisogno di tutto fuorché essere governata dal sindaco di Cagliari”. Da una frase del genere non si torna indietro. Se pure la destra dovesse trovare un accordo, sarebbe un accordo di facciata.

Alessandra Todde sembra avvantaggiarsi del marasma a destra. Ma io il suo programma lo vorrei vedere in una forma più definita di quella rilasciata ormai due mesi fa e che mi aveva convinto molto poco. Quindi, la domanda in questo caso è: candidata Todde, il programma dov’è? Il tempo stringe.

Quanto a Renato Soru, è da tempo che, caro diario, volevo condividere con te una riflessione sicuramente ardita ma che mi frulla furiosamente in testa e non mi dà requie. Ovvero, in questa sceneggiata “Ritirati tu!”, “No ritirati tu!”, mi sembra che l’ex presidente della Regione stia adottando una strategia che oserei definire “putiniana”.

Aspetta, non agitarti: adesso mi spiego.

Non so, forse perché condizionato dalle sue antiche frequentazioni aziendali (vi ricordate quando nel 2015 i russi entrarono in Tiscali?) o condizionato dalla presenza di Liberu nella sua coalizione, mi sembra che in questo confronto-scontro con Alessandra Todde, Soru stia un po’ ricalcando la strategia del presidente della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Nella sua proposta alla candidata “Ritirati che mi ritiro anche io!” non senti infatti l’eco della offerta putiniana all’Ucraina “Arrendetevi e la guerra finisce”? Perché l’obiettivo di Soru non è mai stato quello di vincere le elezioni ma solo di impedire ai Cinquestelle di esprimere la candidatura alla presidenza e, in subordine, di far perdere il centrosinistra.

Ecco perché Soru, come Putin, non dà alternative. Ed è strano, perché in politica le posizioni non devono essere mai troppo rigide. Visti i rapporti di forza ormai a lui sfavorevoli, il leader della Coalizione Sarda avrebbe dovuto trattare (che ne so) la sua elezione a presidente del Consiglio regionale, insieme a qualche assessorato di peso. E invece no, solo una richiesta: “Arrenditi e mi ritiro!”. Che terribile analogia!
E poi, vogliamo parlare delle ragioni utilizzate per scatenare il conflitto? Di primarie il tavolo del centrosinistra non ne voleva proprio sentire parlare (perfino i Progressisti si erano detti contrari…), ma queste sono state prese a pretesto da Soru per dichiarare guerra; un po’ come ha fatto Putin, che ha usato mille pretesti per far credere al mondo che l’invasione dell’Ucraina era una scelta obbligata per non soccombere davanti alle minacce dell’Occidente.

Sia chiaro: la Nato qualche stupidaggine l’ha fatta, e infatti un buon argomento alla rottura lo hanno dato i Cinquestelle, dichiarando in maniera nefasta, per bocca del loro referente regionale Ettore Licheri, che mai e poi mai avrebbero fatto le primarie. Per carità, che autogol…

Tuttavia, come non pensare a Putin quando Soru, dopo aver spaccato il centrosinistra, ha provato a farci credere che era lui stesso il salvatore del centrosinistra, salvo poi allestire una coalizione di grande ambiguità dove Azione e Rifondazione coesistono, insieme agli indipendentisti che continuano a credere (ingenuamente) che la linea la dettano loro?

Basta, mi sto facendo prendere la mano. Sono solo suggestioni, stupidaggini, facezie in libertà, cretinate. Putin è un criminale di guerra, Soru una persona cui la Sardegna deve molto. Che però, caro diario, ha scatenato una guerra di cui nessuno sentiva il bisogno.

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