A che punto è la notte?
I Progressisti esistono e fanno politica (bene o male, secondo le circostanze) solo a supporto e comunque in collegamento Pd. La possibilità di una loro collocazione diversa dal centro sinistra poteva essere un’ipotesi percorribile solo se fossero riusciti a trascinare una parte consistente del Pd nell’area Soru, mollando Alessandra Todde e individuando un altro candidato (Graziano Milia? Un buon nome, ma bisogna riconoscere che lui pur mostrando generica disponibilità non ha mai aderito a una tale proposta). E poi, Alessandra Todde, una candidata scelta dai partiti del centro sinistra sardo in totale sintonia con le centrali romane degli stessi. Non è mica peccato essere d’accordo con Roma! E ancora , Alessandra Todde, una persona di solida competenza professionale, anche dotata di un buona esperienza politica, che, mano a mano che va avanti, miete consensi. Perché? Perché una donna: così il centro sinistra dimostra di credere nell’energia femminile capace di rinnovare la Politica. Perché Alessandra sa ascoltare, rendendo credibile che i prossimi cinque anni saranno di apertura del Palazzo ai sardi e alle loro organizzazioni di base, in una pratica virtuosa del principio di sussidiarietà. Sussidiarietà: principio costituzionale (art.118) nato in ambito cattolico. Che i cattolici democratici vogliono valorizzare non solo per quanto riguarda la sussidiarietà verticale nei rapporti tra Europa-Stato-Regione-Comuni, ma anche per la sussidiarietà orizzontale, nel rapporto delle Istituzioni con l’associazionismo di base, le entità del terzo settore, e tutte le espressioni della partecipazione popolare. Non sfugga al riguardo l’appoggio che Alessandra ha conquistato da parte di un consistente mondo politico cattolico democratico che sta in Italia riprendendo spazio, avendo come più importante riferimento programmatico la Costituzione della Repubblica.
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