Sondaggi e fiera delle bugie
Sondaggi preelettorali: chi sta inquinando i pozzi?
31/12/2023 alle 09:42 Vito Biolchini su vitobiolchini.it
La Nuova Sardegna, 22 dicembre 2023
Meno di due mesi dalle elezioni regionali del 25 febbraio e infuria la battaglia dei numeri: sotterranei, parziali, credibili, inverosimili. I sondaggi sono una cosa seria ma non sembra serio il modo con cui ora vengono branditi dalle varie coalizioni, in una guerra psicologica che punta a convincere soprattutto gli elettori indecisi. Soprattutto quelli che guardano al centrosinistra, diviso tra Alessandra Todde e Renato Soru. E qui viene il bello e viene da chiedersi: chi sta mentendo?
L’unico sondaggio di cui i giornali hanno parlato è quello della Ghisleri, riportato dalla Nuova Sardegna il 22 dicembre scorso in maniera abbastanza fumosa e ambigua. Sul duello Soru-Todde il quotidiano sassarese scrive che “l’ex governatore godrebbe di maggiore popolarità, tra altro con un dato in crescita, rispetto alla candidata del Campo Largo. Sull’attendibilità la Todde sarebbe più apprezzata, fino a una sostanziale parità fra i due negli altri quesiti”.
Per la Nuova Sardegna “esisterebbe poi una classifica finale (…) ma allo stato dell’arte sarebbe poco attendibile”. Nessun dato, dunque.
Da qualche settimana invece nel suo blog Paolo Maninchedda, che sostiene in maniera dichiarata la candidatura di Soru, sostiene che nei sondaggi l’ex presidente sia al 30 per cento. Non solo: nel post di oggi dal titolo “Soru compresso e il Deus ti salvet Maria” pubblica i dati di una rilevazione (“di area di centrodestra”, precisa) secondo cui Soru è dato addirittura al 38 per cento. Chi abbia fatto questa rilevazione, quando e per conto di chi, però non è specificato.
Lo schieramento della Todde in queste settimane non ha mai fatto filtrare esiti di sondaggi se non in maniera indiretta e ad uso dei singoli giornalisti, sostenendo che le rilevazioni danno Soru in una forbice tra il 12 e il 16 per cento, e la candidata del centrosinistra e quello del centrodestra in sostanziale parità.
Io stesso dieci giorni fa ho ricevuto poi da una fonte di destra una slide riguardante i sondaggi sulle singole liste ma non li ho pubblicati o resi noti per un motivo molto semplice: dal lontano 1993 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti e devo verificare le fonti. Non posso accontentarmi di una informazione approssimativa. Non mi basta una paginetta, di un sondaggio devo sapere tutto: chi lo ha commissionato, quali sono state le domande poste, quale il campione, eccetera eccetera.
Una cosa però è certa: gli entourages di Soru e Todde raccontano di sondaggi profondamente diversi tra di loro. Per i sostenitori dell’ex presidente, Soru è in testa (o comunque può vincere), per quelli della candidata del centrosinistra invece Soru in quattro diversi sondaggi sarebbe fuori da tutti i giochi e andrebbe poco oltre il risultato che fu di Michela Murgia dieci anni fa.
Alle elezioni mancano meno di due mesi. È vero che il centrodestra non ha ancora espresso il suo candidato ma non penso a questo punto la situazione possa modificarsi in maniera radicale. Sui sondaggi qualcuno sta provando a inquinare i pozzi. La sera del 25 febbraio scopriremo chi è stato.
——————
[Franco Meloni] Anch’io non mi fido dei sondaggi, specie di quelli “interessati”. Solo una riflessione sulle previsioni di (o comunque da lui sbandierate) Paolo Maninchedda. Ricordate le scorse elezioni regionali? Si presentò con la sicurezza di passare. In molti lo pregammo perché facesse una lista unica con Andrea Murgia e Mauro Pili, un matrimonio di interesse a tempo. In verità lo proponemmo a ciascuno dei tre. Tutti e tre ci risposero che i sondaggi e la grande partecipazione di popolo alle manifestazioni elettorali, erano la prova provata di un sicuro successo. La storia ci racconta come andò a finire: andarono a schiantarsi tutti e tre. Perciò caro Paolo Maninchedda appoggia pure Soru, ma, per favore evita di dare numeri, con la probabilità di fare ancora una volta una magra figura. Saludos
———————
Lascia un Commento