Riflessioni d’attualità

50ee1f07-1130-46ba-a88d-8f37e86af43eIstituzionalizzazione delle primarie per legge (in Sardegna): arrivarci male, arrivarci tardi.
di Marco Meloni Lai
Nella letteratura di Scienze Politiche a riguardo:_
Le primarie sono una procedura aggregativa di Democrazia Intra-Partitica (IPD nella letteratura delle scienze politiche internazionali), si basa sul principio democratico elettorale (a discapito del principio deliberativo) aggregando preferenze su incarichi interni o candidati attraverso il voto di iscritti/simpatizzanti/votanti.
Tra fine anni ’90 e prima decade del 2000 sono passate da essere uno strumento esplorativo ed innovativo ad una realtà affermata in molti partiti occidentali, con un movimento di diffusione da sinistra a (lentamente) destra, passando per l’impulso dei partiti cosiddetti non allineati (o populisti).
Si pensava che sarebbero state una realtà imperitura (con la loro istituzionalizzate nei partiti) con effetti democratizzanti, sia in termini di processo decisionale che ti ri-connessione tra partiti e cittadini.

Analizzando scientificamente le loro casistiche, possiamo affermare (solide ricerche ci aiutano a farlo) che non lo è stato, o lo è stato solo in parte (in casi puntuali). Le primarie non hanno di per se democratizzato i partiti, i loro risultati dimostrano impietosamente una nettissima prevalenza dei candidati supportati dagli establishment dei partiti rispetto a possibili outsiders; similmente non abbiamo evidenze sufficienti in termini di ricostruzione del legame con i cittadini, né di significativi effetti in termini di partecipazione oltre il voto. Sono state il più delle volte strumentali a processi plebiscitari di legittimazione di un/a candidato/a già pre-designato. Non in tutti casi, esistono dei casi marginali ma significativi in cui il risultato atteso viene ribaltato (domanda aperta: quest’esito è più o meno democratico in termini partitici?). Il risultato è stato un arresto nella loro diffusione e la loro messa in discussione, in particolare da parte dei partiti (o coalizioni) dove le primarie non sono una procedura all’interno di un ecosistema partecipativo ma un processo ad hoc e strumentale.

_In Sardegna (legislazione italiana):_
La legislazione regolamenta scarsamente l’istituzione partito politico, non entra nella sua organizzazione, normando poco e male la loro conformazione e operato. Occorrerebbe farlo, in modo serio, scientifico e politico, ma non è stato fatto (particolarmente grave in piena crisi della democrazia rappresentativa). Una legge che imponga le primarie in una regione sarebbe come normare il fischio dei calci di rigore in una legislazione che a mala pena parla dell’esistenza del calcio. Aggiungo che non è buona prassi legiferare su questi temi a ridosso delle elezioni, senza menzionare chi e perché proponga proposte simili in questo determinato momento.

_Democratizzazione:_
Vogliamo democratizzare i partiti (e le coalizioni) politiche? Finalmente! Facciamolo, ma facciamolo bene, basandoci sui risultati delle ricerche in merito, e sulle esperienze di altri sistemi politici, europei in primis.
Il primo elemento da interiorizzare è che la democrazia è un ecosistema complesso ove occorre garantire principi (oltre l’elettorale) e che se si vuole migliorare (profondare, deepening) l’esperienza di partecipazione democratica occorre farlo attraverso sitemi composti da molteplici procedure e strutture, come: circoli territoriale e/o tematici, processi deliberativi, piattaforme digitali, assemblee, congressi democratici, finanziamento partecipativo, processi decisionali dal basso e altre possibilità o varianti.

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