Alessandra Todde über alles
Da Nuoro un messaggio forte e chiaro: la candidata è Alessandra Todde, indietro non si torna.
Vito Biolchini su vitobiolchini.it .
———————————————————
———————————————————
Alessandra Todde è la candidata del centrosinistra e nulla potrà più farla tornare indietro. Nemmeno i tentativi destabilizzanti di Renato Soru e dei Progressisti, e neanche l’interessata ambiguità di Graziano Milia (che presto dovrà decidere da che parte stare) o i malumori incrociati dei militanti del Pd e dei Cinquestelle. Il dado è tratto, la decisione è presa, la partita è chiusa: la candidata è lei, il tempo delle trattative e dei sottili ricatti è finito. Chi vuole, può unirsi: oppure, andare per la sua strada. […]
È questo il dato più rilevante della giornata che oggi all’Exme’ di Nuoro ha visto la deputata del Movimento Cinquestelle lanciare ufficialmente la propria candidatura alla presidenza della Regione. Gli applausi convinti di centinaia di militanti accorsi da tutta l’isola sono stati una risposta decisa a chi da tempo sta giocando a delegittimarla.
Visibilmente emozionata, alla fine Todde ha voluto sul palco anche i rappresentanti delle sigle che l’hanno nominata, chiudendo definitivamente un’estenuante fase che domani, con la presentazione da parte dei Progressisti di una proposta di legge che disciplina le elezioni primarie per la carica di presidente della Regione, conoscerà una patetica coda: perché la proposta, sempre che sia realizzabile, arriva ampiamente fuori tempo massimo ed è solo una trovata per provare ad allungare i tempi e cercare di destabilizzare il centrosinistra, con il solo obiettivo di fermare la Todde e contemporaneamente ottenere la candidatura a sindaco di Cagliari di Massimo Zedda (chiaramente, senza passare per le primarie).
Solo il tempo ci dirà se i Progressisti torneranno con la coda tra le gambe nel centrosinistra, abbandonando Soru al suo destino, o se seguiranno l’ex presidente nella sua avventura. Perché se devo dire ciò che mi ha colpito di più della mattinata nuorese è che dagli interventi è emerso chiaramente che non c’è nulla che giustifichi la scissione soriana. I temi trattati dalla Todde sono gli stessi portati avanti dall’ex presidente; gli stessi i toni, gli stessi anche per certi aspetti gli esperti e gli intellettuali (tra gli altri, Silvano Tagliagambe, Gianfranco Bottazzi, Italo Meloni, oggi sul palco di Nuoro) cui la candidata del centrosinistra si è rivolta per imbastire il suo programma.
E allora perché Soru (sostenuto ora perfino dall’ex presidente Pigliaru e da autorevoli assessori di quella giunta) ha preso rabbiosamente un’altra strada quando avrebbe potuto (e dovuto) sostenere una candidata che appare in grado di potersi presentare con le carte in regola davanti agli elettori? Solo perché esponente del Movimento Cinquestelle? O veramente perché il centrosinistra non ha scelto la strada delle primarie? Davanti a una consonanza simile e con l’obiettivo di battere la destra, ogni divergenza si sarebbe dovuta appianare.
E infatti una critica all’avventura solitaria di Soru si è intesa sottilmente nelle parole di don Ettore Cannavera (“Nessuno può realizzarsi centrato solo su se stesso”) e ancor di più nelle parole che Todde ha preso in prestito da Grazia Deledda, quando nel finale ha ricordato ciò che la vincitrice del Nobel scrisse a Pirandello, grande scrittore e piccolo uomo, furente perché una donna nuorese aveva osato privarlo del premio più ambito: “Tutto potrà essere vinto”.
Ecco, io non so se Alessandra Todde vincerà le elezioni regionali. Le insidie sono tante, compreso quelle rappresentate da un programma che oggi è stato presentato a grandi linee e che a mio avviso è ancora largamente insufficiente. Mancano delle idee guida chiare, manca la sintesi, manca totalmente un progetto culturale, manca un’idea di Sardegna capace di unire le necessità delle aree urbane a quelle delle piccole comunità, mentre stamattina si è preferito incentrare troppo la narrazione sulla contrapposizione città-paesi.
Ad oggi sembra essere solo una serie di temi assemblati in maniera ingegneristica, mentre programma elettorale dovrebbe essere qualcosa di meglio e di più.
Allo stesso modo, mentre negli interventi di oggi si è parlato tanto di sanità, di istruzione e di sociale, neanche una parola è arrivata sul tema della tutela delle coste e delle servitù militari, così come la candidata non sembra avere bene chiaro il concetto di autodeterminazione, che pure è stato citato quale “filo conduttore del programma”.
Ci sarà tempo e modo per affinare i contenuti e gli slogan. Una cosa è certa: il centrosinistra indietro non torna, la candidata è Alessandra Todde. E adesso sta agli altri fare le loro scelte.
Per esempio, a quali forze Renato Soru allargherà la sua esigua coalizione? E Graziano Milia, che stamattina (forse provocatoriamente) ha mandato a tutti l’invito all’incontro di giovedì prossimo a Cagliari per la presentazione del suo nuovo soggetto politico “Rinascita Sardegna”, cosa intende dire quando afferma con il suo slogan “Non è mai troppo tardi per un nuovo inizio”?
Il tempo dell’ambiguità è finito e anche il sindaco di Quartu, ormai chiuso da due candidature, dovrà scegliere da che parte stare: con Alessandra Todde o con Renato Soru? Chissà qual è il nuovo inizio cui sta guardando.
———————————————
Lascia un Commento